La primavera 2025 si preannuncia come un momento di grande celebrazione per l'arte italiana, con un evento che promette di incantare i visitatori e offrire una visione straordinaria di come i fiori siano stati interpretati attraverso la storia dell'arte. La Fondazione Magnani-Rocca, prestigiosa istituzione culturale situata a Mamiano di Traversetolo, nel cuore della provincia di Parma, ospiterà la mostra FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi, un’esposizione che aprirà i battenti il 15 marzo e si potrà visitare fino al 29 giugno 2025.
Questa rassegna, frutto della collaborazione tra la Fondazione Magnani-Rocca e il MART di Rovereto, è un viaggio unico nel tempo e nello spazio dell'arte italiana, che raccoglie oltre 150 opere significative, tra tele, sculture e installazioni contemporanee. FLORA non si limita a essere una semplice esposizione di fiori dipinti o scolpiti, ma è un'occasione per esplorare il significato simbolico dei fiori nell'arte e il loro ruolo come elemento estetico, ma anche come metafora della bellezza, della fragilità e della transitorietà della vita.
La magia dei fiori nell’arte: un percorso storico e concettuale
Il percorso espositivo inizia con le suggestive tele simboliste e tardo-impressioniste, realizzate tra la fine dell’Ottocento e l'inizio del Novecento. Tra gli artisti di spicco che hanno interpretato i fiori in questo periodo figurano Giovanni Segantini, Gaetano Previati e Federico Zandomeneghi, le cui opere, cariche di significato, indagano la bellezza naturale con una sensibilità che anticipa il modernismo. I fiori non sono solo oggetti di bellezza estetica, ma diventano simboli complessi, veicoli di messaggi spirituali e riflessioni sulla condizione umana.
Il viaggio prosegue attraverso le avanguardie storiche, con la futuristica esplosione cromatica di Giacomo Balla e Fortunato Depero. Quest'ultimo sarà presente in mostra con l’opera Flora Magica, una scenografia che, ispirata al famoso balletto Le chant du rossignol di Igor Stravinskij, gioca con il dinamismo e la vitalità del colore per rappresentare i fiori in un’interpretazione innovativa e vibrante.
La mostra attraversa quindi i vari movimenti del Novecento, dal Realismo Magico di Felice Casorati, che con il suo rigore formale e l'eleganza compositiva immortala fiori e paesaggi, alle interpretazioni astratte di Mario Schifano, passando per i celebri fiori delle nature morte di Giorgio Morandi, che conferiscono al soggetto un valore formale assoluto. Ogni artista porta con sé una visione unica, trasformando il fiore da simbolo di vita e bellezza in uno strumento di espressione artistica, in grado di raccontare le trasformazioni sociali, culturali e stilistiche del Novecento.
Un’esperienza immersiva: il Parco Romantico e il Nuovo Giardino Contemporaneo
Non solo arte visiva, ma anche un’esperienza sensoriale che si estende al di fuori delle mura della Villa dei Capolavori. Il Parco Romantico che circonda la Fondazione Magnani-Rocca è stato recentemente sottoposto a un accurato restauro, con il recupero di tre alberi monumentali che ne arricchiscono la bellezza. Inoltre, è stato realizzato un nuovo giardino contemporaneo, che affianca i giardini all'italiana e all'inglese già esistenti. Questo spazio verde, concepito come un’ulteriore opera d’arte, offre una visita ancora più multisensoriale, facendo respirare l’atmosfera romantica ed elegante della Villa e creando un connubio perfetto con le opere in mostra.
La sinergia tra la collezione permanente della Fondazione, che include capolavori di artisti impressionisti francesi e opere di maestri dell'arte moderna e contemporanea, e la mostra FLORA crea un dialogo affascinante tra le opere esposte e il mondo naturale circostante. I fiori, simboli di bellezza effimera e di continuo rinnovamento, diventano così protagonisti di un’esperienza che abbraccia la storia dell'arte, la natura e la cultura in un’unica, straordinaria esposizione.
Un omaggio a Giovanni Boldini e la bellezza delle rose
Tra le opere più emblematiche in mostra, spicca la celebre La baronessa di Gunzburg di Giovanni Boldini, un dipinto che incarna l'eleganza della borghesia dell'epoca e la bellezza simbolica dei fiori, rappresentati come segno di grazia e femminilità. Le rose, che affiorano nel ritratto, non sono solo un ornamento estetico, ma un richiamo alla sensualità e alla fragilità della condizione umana, un tema ricorrente nelle opere di Boldini, che ha sempre saputo tradurre il soggetto floreale in un linguaggio sensoriale ed emotivo.
Un viaggio nel cuore dell'arte italiana
La mostra FLORA non è solo una celebrazione della bellezza dei fiori, ma anche un’occasione unica per scoprire come l’arte italiana abbia saputo interpretare la natura in tutte le sue sfumature, evolvendosi e trasformandosi nel corso di oltre un secolo. Un viaggio che inizia con l’incanto dei fiori dipinti dai grandi maestri del passato e si estende fino alle interpretazioni più contemporanee, passando per le avanguardie storiche, il realismo e l’astrattismo.
La Fondazione Magnani-Rocca, con la sua posizione suggestiva e la sua straordinaria collezione, offre così un’opportunità unica di immergersi in un’esperienza visiva e sensoriale che celebra l’unione perfetta tra arte e natura. Non resta che aspettare con impazienza l’inaugurazione di questa magnifica mostra, che promette di essere una delle principali attrazioni culturali della primavera 2025.
Credit Photo: Oscar Ghiglia, La signora Ojetti nel roseto, 1907, olio su tela - Società di Belle Arti, Viareggio