martedì 27 maggio 2008

Container Art dal 29 maggio a Genova


Cosmopolite e in evoluzione, le due città portuali di Genova, e di Kaohsiung (Taiwan) hanno un costante bisogno di ritrovare un equilibrio nei loro ecosistemi biologici economici ma anche culturali.

A partire dal 29 maggio e fino al 8 giugno, ContainerArt in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per La Cultura, e con il Museo delle Belle Arti di Kaohsiung introduce per le strade, i parchi e le piazze di Genova, 23 container che fungono da agenti estetici all'interno degli ecosistemi urbani della città, per rafforzare processi culturali virtuosi.

Container d'arte per aiutare a scoprire ciò che il luogo nasconde o per ricordare quello che il luogo era una volta. Addirittura prima che ci fosse la città.

Container-espiatori per dare catarsi al luogo e spurgare i veleni culturali che lo inquinano.

Container-cappella per aiutare la città a dialogare con la propria anima attraverso l'arte. In un momento inaspettato, quando le difese sono basse e le sovrastrutture deboli.

Un nuovo modello di cooperazione planetaria nell'arte pubblica

Ecosistemi inaugura nuove possibilità nell'implementazione di operazioni di arte pubblica di portata locale, nazionale e internazionale. Per la durata dell'evento, Genova ospita sul suo territorio 15 installazioni provenienti via nave dalla biennale di Container Arts Festival di Kaohsiung, un evento che durante la sua ultima edizione si è incentrato sul tema dell'eco-sostenibilità di una città. Oltre a questi container, allestiti da artisti da tutto il mondo (da Taiwan all'Australia, dalla Francia al Giappone), la città ospita sul suo suolo anche contenitori d'arte provenienti dal circuito nazionale e internazionale di ContainerArt. La rete di ContainerArt gode di partner curatoriali attivi nella promozione della cultura in Italia e nel mondo, fra cui ZoneAttive (Roma), Premio Celeste (San Gimignano), e il Festival OyOyOy! (Casale Monferrato). Il patrimonio culturale contemporaneo della città viene valorizzato grazie alla collaborazione di artisti e curatori locali fra cui l'Accademia Ligustica di Belle Arti e il Festival Internazionale di Poesia.

L'ubiquità del container, affiancato a nuove tecnologie e metodi innovativi di gestione logistica, permette la creazione di nuovi circuiti globali di arte contemporanea. Circuiti che non si fermano all'interno di muri di musei o gallerie, ma che sono in grado di dialogare direttamente con i quartieri di città diverse, e di metterle in connessione. Ecosistemi, è un evento all'avanguardia in questa ricerca di un nuovo e più importante ruolo per l'arte contemporanea pubblica.

PARTNER ISTITUZIONALI DA TAIWAN

L'evento non avrebbe potuto prendere forma senza il prezioso contributo da parte del Ministero degli Affari Esteri di Taiwan, il Council for Cultural Affairs di Taiwan, la città di Kaohsiung e il coordinamento del Centre Culturel de Taipei a Paris e l'ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia.

SPONSOR

Ecosistemi ringrazia il suo main sponsor, la Yang Ming Italy. Inoltre si ringraziano per il loro generoso contributo la GE car, il Gruppo Giacomazzi, la Transitalia, la Sogester Trading, il Terminal Traghetti, Pirelli RE, la Marco Luciani e il nostro media partner Radio Babboleo.

(Tutti gli eventi sono gratuiti)

-Mechanical Art from Kaohsiung. Mostra di sculture da metallo di recupero provenienti da Kaohsiung. Dal 27 maggio al 8 giugno presso Palazzo Ducale (Piazza Matteotti 8). Orari apertura Lun-Ven ore 14-19. Sab-Dom ore 10-20. Chiuso lunedi 2 giugno.

-Beauty inside. Yoga fra sculture di metallo e presentazione sotto forma di meditazione guidata del libro-manifesto di ContainerArt. Sabato 7 giugno. Palazzo Ducale (Piazza Matteotti 8). Ore 18.

-Writer's delight. Performance di writers su container a Porto Antico. Sabato 7 giugno. A partire dalle ore 14.

-Parole spalancate sui tetti. Evento in collaborazione con il Festival Internazionale di Poesia. Ai poeti il megafono. A Porto Antico domenica 8 giugno, ore 16.

-Au revoir les artistes. Brindisi di chiusura di ContainerArt presso il Garibaldi Cafè per salutare artisti e poeti. Garibaldi Cafè, via dei 4 Canti di S. Francesco 40. Domenica 8 giugno, ore 19.

-ContainerArt Shuttle by Mini: da Piazza Matteotti a Corso Italia. Per visitare i 3 container a Corso Italia e poi rilassarsi in spiaggia. Un servizio gratuito di shuttle con autista offerto da Mini. Domenica 8 giugno dalle ore 11 alle ore 15. Punto di partenza Piazza Matteotti 8 davanti al container.

Conferenza stampa presso Palazzo Ducale il 27 maggio ore 12. Spazio Didattico, cortile maggiore

Materiali di Cartella Stampa:

-Scheda istallazioni ContainerArt

-Scheda mostra Mechanical Art from Kaohsiung

-Libro ContainerArt “Beauty Inside”

-Catalogo “Sustainable Cosmopolis”.

-Schede sponsor

A disposizione per la stampa un servizio di shuttle gratuito su Mini con autista offerto da GE Car, per raggiungere rapidamente i container lontani. Una anteprima del servizio di ContainerArt Shuttle che sarà offerto da Mini Domenica 8 ai fruitori di ContainerArt.

INFORMAZIONI ADDIZIONALI

sito web: www.containerart.org

Curatori: Ronald Lewis Facchinetti, Tseng Fangling.

Contatto: info@containerart.org

Tel 3381873070



sabato 24 maggio 2008

Le sculture di Gian Genta IN ASTA ad ARTEMODERNA

Dal 20/05/2008 al 03/07/2008
Le sculture di Gian Genta IN ASTA ad ARTEMODERNA ESPOSIZIONE dal 15/06/08 AL 30/06/08
Presso: GALLERIA ARTECAPITAL
VIALE VENEZIA 90 BRESCIA
OPERE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA.
TEL. 030.3752672 FAX +030.3752683
ASTA N° 6 03/07/08 ORE 20.00
SESSIONE UNICA ARTE CONTEMPORANEA E GRAFICA
IL CATALOGO SARA‘ DISPONIBILE 26-06-2008
ASTA APERTA
Per informazioni rivolgersi a: Artemoderna.com Casa d'Aste Via Popoli Uniti,14 20127 Milano (MI)
Tel. 02 36585820 - Fax 02 36585844
Sito Internet: http://www.artemodernaarte.com/
E-mail: info@artemoderna.com

sabato 17 maggio 2008

Esposizione di Arte Sacra alla Galleria New artemisia Gallery di Bergamo


E' in corso, fino al prossimo 28 maggio, presso la sala espositiva della Galleria New artemisia Gallery di Bergamo, un’esposizione a tema “Arte Sacra” questa esposizione continua il percorso delle mostre collettive a tema che la galleria ha iniziato nel mese di febbraio 2008.

“Arte Sacra” nel mese di Maggio per tradizione consacrato alla Madonna , vuole presentare al pubblico diverse tematiche a tema religioso, comprensivo di varie tipologie di esecuzione e di interpretazione. Troviamo allora le stampe su tela di due opere dell’artista Vitali Shtanko,di Firenze ( che ha vinto il terzo concorso di pittura Trofeo G.B.Moroni e che ha esposto la sua personale nel febbraio 2007). Gesù (Perché sorgono dubbi nei vostri cuori?) l’opera originale si trova presso il museo Stauros del Gran Sasso e il ritratto di Padre Pio, l’originale, in questo caso, si trova all’interno del Duomo di Firenze. Analogamente alle opere di questo artista si trovano anche le opere di altri artisti che nel campo della religiosità hanno dato un significato interpretativo molto singolare, vedi Armellin Alfredo di Pompei artista laureato in Teologia insegnante di religione che in questa occasione propone tre opere grafiche ed un pannello con rappresentata la sua personale Via Crucis.
Noris Piergiorgio di Albino è presente con una raffigurazione angelica di notevole impatto, affiancato a lui vi sono due opere dell’artista Silvia Bennardo di Bergamo, che rappresentano in chiave orientale la natività ed il pensiero della Vergine Maria.
Roccasalva Marcella di Milano si rappresenta con una Madonna con Bambino, espressa in forma moderna e figurativa. Buona espressione della soavità materna della Vergine e della profonda bontà e magnificenza del Bambino.
Dalla scuola d’arte di Salerno sono arrivate tre opere (Tre raffigurazioni della Madonna con Bambino) che si rifanno alla classicità, rivista in forma moderna ed eseguita con i canoni estetici della classicità. Sempre pregevoli ed eseguite con maestria.

Nel campo delle icone sono da considerare l’icona dei Dodici Apostoli, eseguita con tecnica innovativa, Proveniente dai paesi dell’Est.

L’artista Maria Grazia Frassetto si presenta con alcune sue opere, una stampa litografata e acquerellata a mano la Madonna della Seggiola di Raffaello, una sua moderna e personale interpretazione della Vergine Maria, una Madonna colma di tristezza e malinconia forse conscia dell’attuale precarietà di sentimenti.

Una rappresentazione della Natività di Benozzo Bozzoli dipinta su un piatto in ceramica del 1927, e la stampa su tela di una personale Icona.

Notevole anche per la sua antichità una stampa oleografica proveniente dall’Inghilterra con rappresentata l’adorazione ai piedi della croce Da SanPietroburgo una spendida tela raffigurante l’Adorazione dei Magi dell’artista Tamara Kakisheva.In ultimo le dolci raffigurazione della Vergine Maria e del Cristo realizzate con passionalità dall’artista bergamasca Paiano Fiorella.

lunedì 12 maggio 2008

Ponte di tradizioni tra Cina e Italia - Bridge of traditions between China and Italy


Dal 24 maggio la galleria Françoise Calcagno Art Studio presenta “Ponte di tradizioni tra Cina e Italia” (Bridge of traditions between China and Italy) mostra internazionale d’arte di Qin Bailan, celebre pittrice cinese di fama mondiale, che espone per la prima volta con altre artiste italiane, che si sono recentemente affermate sul panorama artistico nazionale: Marialuisa Sabato, Brigitta Rossetti, Luisa Fabris, Vesna Pavan e la scultrice cinese Duan Xiaoli.
L’esposizione, curata da Sabrina Falzone e patrocinata dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, si prefissa l’obbiettivo di favorire gli scambi artistico-culturali tra i paesi occidentali e orientali, ponendo l’accento in particolare sulla comunicazione visiva tra l’Italia e la Cina, due realtà culturali oggi più che mai vicine. In questo senso, pittura e scultura creano un ponte ideale di tradizioni tra Cina e Italia.
Il fervido clima intellettuale, scaturito dal recente avvicinamento di due espressioni artistiche geograficamente distanti, ma annesse l’una all’altra a partire dal tessuto iconografico, mette in luce l’indagine perpetrata sulla rappresentazione di figure femminili, dotate di estrema raffinatezza e delicata parvenza.
Sono immagini tradizionali dell’universo “donna”, icone di bellezza suprema, portatrici di alti valori e grandi virtù, spesso legate alla nobiltà della storia come simboli di tradizioni imperiture. Aprendo un varco
intellettuale sull’area europea, l’arte asiatica, pregna di segni indicanti la persistenza degli usi e costumi del popolo cinese, accoglie le proiezioni contemporanee dell’universo femminile in una dimensione che, partendo dal quotidiano giunge alla genesi umana, conferendo particolare valore alla memoria.
Di primaria importanza risulta essere il nesso tra scultura e natura, tra pittura e folclore, tra materia e cromatismo. Per quanto concerne le scelte iconografiche, lo sguardo si sposta dall’interpretazione storica delle valorose eroine cinesi disegnate dalla famosa e distinta pittrice Qin Bailan alle delicate elaborazioni cristalline di Luisa Fabris, passando per le visioni oniriche di Brigitta Rossetti e le suggestioni cromatiche di Marialuisa Sabato, fino ad arrivare all’emozionalità del bronzo di Duan Xiaoli e alle emancipate pin up dell’art designer Vesna Pavan.
Le opere di Qin Bailan, considerate dei cimeli nazionali, sono l’espressione radiosa dell’eleganza femminile nella raffigurazione di una muliebre bellezza che valica l’aspetto fisico, per inoltrarsi nell ricco splendore dell’anima. E’ un fascino a tutto tondo che dialoga con il passato, divulgando un messaggio di nostalgiche armonie celebrative. Mentre il segno corvino languisce le sofisticate movenze delle fanciulle di Qin Bailan, quello di Vesna Pavan diviene rapido e volitivo nel tratteggiare le affascinanti donne occidentali con una ristretta gamma cromatica che accarezza tinte rosse, nere e bianche. La sua stilizzazione, di sapore fortemente nipponico, si stempera nelle dissolvenze tonali dei lavori di Luisa Fabris, caratterizzati da una leggerezza inedita.
Dal simbolismo spirituale di Brigitta Rossetti, fatto di stelle senza lato e viaggi mistici nei cieli d’Oriente, si approda alle atmosfere esotiche di Marialuisa Sabato, che sul filo dell’emozione recupera la gioia del colore levantino. La quadripersonale delle pittrici italiane culmina nel sottile colloquio con un importante nucleo di sculture in bronzo, realizzate da Duan Xiaoli, provenienti dalla prestigiosa collezione Mallamaci.
(A cura di Sabrina Falzone)

INFO MOSTRA

Inaugurazione: sabato 24 maggio ore 18.30
In mostra fino al 4 giugno
Orari: da lunedì a venerdì 10/13 -15/18
Sabato e domenica su appuntamento
Curatrice: Sabrina Falzone
Presso: Françoise Calcagno Art Studio
Campo del Ghetto Novo, Cannaregio 2918 - 30121 Venezia
Info: (+39)0417792011 (+39)3391134786
info@calcagnoartstudio.com – mostre@sabrinafalzone.info
www.calcagnoartstudio.com – www.sabrinafalzone.info

sabato 10 maggio 2008

Marino di Prospero e il Museo di Babele


La ricerca costante e continua della purezza delle forme e del principio di creazione che di sé permea la realtà tutta è alla base dell’opera di Marino Di Prospero. Anche quando la sua scultura diventa monumentale o encomiastica, quale quella degli anni giovanili, egli si libera del linguaggio retorico e meramente descrittivo. Egli riscopre il senso originario della forma plastica, tralasciando i dettagli a favore di un’idea assoluta, essenziale che riporta alla luce l’archetipo, il seme primordiale della realtà, spingendosi verso purezza e linearità incondizionate. Vuoti si alternano a forme piene e sinuose, colonne poderose si ergono, linee concave e convesse si lasciano cullare da un spazio avvolgente nel marmo, nel legno, nei metalli. L’artifex trasforma il disordine in ordine, fondendo la compattezza della materia alla leggerezza del movimento, riportando alla luce forme intrinseche, nascoste nella scultura stessa. Quella dell’artista è una riscoperta progressiva, una reinterpretazione genuina e preziosa di una molteplicità di linguaggi che rimandano all’esperienza storica e artistica dei grandi protagonisti della scultura del ‘900. E’ questa ricerca sperimentale a consentire a Marino Di Prospero di entrare nel “Museo di Babele” per potersi confrontare con l’arte. Pur tuttavia, il suo linguaggio e i suoi soggetti si legano di quando in quando a una tradizione popolare, contadina che affonda le proprie radici nella mitologia benevola e salvifica della Madre Terra. Ne scaturisce una forza ancestrale e totemica che non vuole essere semplice imitazione della natura, ma è rappresentazione quasi astratta dell’integrità primitiva dell’essere. A cura di Barbara Di Santo e Paola Franzosi

Info Mostra

Inaugurazione Lunedì 12 maggio alle ore 18.00 presso il Circolo Culturale B.Brecht di Milano.
La mostra resterà aperta fino al 30 maggio 2008, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16.30 alle 18.30

giovedì 8 maggio 2008

Trionfi del colore alla Taverna dell'Oca di Torino

Verrà inaugurata oggi la II Edizione della Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea “TRIONFI DEL COLORE”, allestita dall’8 maggio all’8 luglio 2008 presso la Taverna dell’Oca del centro storico di Torino, di fronte ai giardini Balbi.

L’esposizione collettiva, curata da Sabrina Falzone e organizzata dall’Associazione “Artenuova”, apre le porte ad artisti di formazione eterogenea operanti nel campo della pittura, dell’arte digitale e della fotografia.

Il tema del progetto espositivo indaga il colore, mettendo in luce i valori tonali e le rispettive proiezioni dell’inconscio. Il cromatismo d’insieme trionfa nell’audacia del segno e nella creatività dell’intelletto, dove la “ratio” è presieduta dal sentimento.

Dalle vibranti esternazioni cromatiche di Marialuisa Sabato e Gaia Maggioni all’impatto empatico del tonalismo fulgido di Domenico D’Urso e di Zoom, sino alle delicate sfumature impiegate da Stéphanie Tansini e Baerbel Hug, l’arte celebra la poesia del colore in metafore del segno, ora fluente e spontaneo, ora meditato e simbolico.

In mostra anche i lavori originali di Cosimo Valerio, dell’impetuosa Maddalena Borrelli e quelli vivaci di Beppe Devoti.

Info mostra

8 maggio - 8 luglio 2008
Torino, Taverna dell’Oca
Indirizzo: Via dei Mille 24
Organizzazione generale: Associazione Artenuova
Curatore della mostra: Sabrina Falzone
Staff: Mauro Cappio B., Silvana Moriondo, Vincenzo Pedullà
INGRESSO LIBERO

martedì 6 maggio 2008

Cervo: storie di pittura piemontese del Novecento in Liguria


Si aprirà il 5 luglio a Cervo (IM) la mostra “Storie di pittura piemontese del Novecento in Liguria”. Patrocinata da Regione Liguria, Regione Piemonte e Provincia di Imperia, si presenta come uno dei principali eventi artistici dell’anno.

Il tema portante nasce da una ricerca e da una constatazione storica: nel periodo successivo all'ultimo conflitto mondiale, a cavallo fra gli anni Quaranta e Cinquanta, il piccolo borgo medievale di Cervo, affacciato sul mare, esercitò un fascino speciale su un gruppo di artisti e di intellettuali, in particolare piemontesi, che lo scelsero quale residenza estiva, dando vita a un ricco cenacolo artistico e culturale. Molti di questi personaggi conobbero la Riviera di Ponente perché influenzati dal forte legame tra Carlo Levi e la Liguria, in particolare Alassio, scelta come luogo di riflessione e di ispirazione per il suo lavoro.

A partire dalla seconda metà del Novecento, a Cervo si formò così una piccola comunità di pittori torinesi, tutti esponenti di spicco del panorama artistico nazionale: tra i primi ad arrivare fu l'artista Francesco Casorati con il padre Felice e la madre Daphne Maugham. Poco dopo giunsero Piero Martina, Francesco Menzio, Nicola Galante, Sergio Saroni, Romano Campagnoli con il padre Adalberto. Fu la volta quindi dei più giovani Mauro Chessa e Nino Aimone. Negli stessi anni frequentava Cervo anche il lombardo Ennio Morlotti che già conosceva la Liguria perché era solito soggiornare a Bordighera.

Tutto ciò contribuì a trasformare il piccolo centro ligure, oggi tra i borghi più belli d’Italia e con un fermento culturale e artistico di portata internazionale, in una fucina caratterizzata da intensi dibattiti che varcarono i limiti della pittura e si estesero anche alla letteratura, grazie alla presenza di letterati di fama mondiale come Henry Furst americano per nascita, ma italiano per scelta spirituale, definito dalla critica geniale agevolatore d'intellighentsja, il quale nella sua residenza di Cervo era solito ospitare personaggi come Italo Calvino, Eugenio Montale e molti altri.

Questo numero consistente di artisti e di letterati, la maggior parte dei quali ricoprono il ruolo di protagonisti della cultura italiana del Novecento, costituiscono ancora oggi la prova evidente del fascino particolare che Cervo esercita sui turisti italiani e stranieri, in un’esperienza unica che la mostra “Cervo: storie di pittura piemontese del Nocevento in Liguria” intende rievocare.

Location d’eccezione della mostra, che sarà aperta fino al 23 agosto, è il settecentesco Palazzo Viale, recentemente ristrutturato, capolavoro architettonico e artistico di indubbio valore.

Info mostra

Per maggiori informazioni: Gian Maria Brega (Comunicazione e ufficio stampa)
Cellulare: +39 338.9020851
Email: brega@cervoinarte.com
Blog della mostra: www.cervoinarte.com/mostra

venerdì 2 maggio 2008

Il SS Crocifisso della Riforma è stato restaurato!


Nell'importante avvenimento di recupero storico-artistico è stata coinvolta anche l'Università della Calabria.

La chiesa del S.S. Crocifisso in Cosenza custodisce di nuovo la sua opera più insigne: il Crocifisso. Un autentico capolavoro della scultura lignea del seicento, il cui restauro è iniziato il 14 settembre 2007 e terminato nei primi giorni del mese di aprile.

L'opera di restaurazione è stata realizzata quest'anno in ricorrenza del cinquantesimo anniversario dalla prima incoronazione del crocifisso avvenuta il 24 aprile 1958. Per il suo ritorno e per l'anniversario i fedeli offriranno lo storico diadema d'oro impreziosito proprio dalle loro donazioni.

Lo scorso 20 aprile, il Vescovo della diocesi Cosenza-Bisignano Monsignor Salvatore Nunnari, ha
elevato la chiesa a santuario diocesano. Essa, che per la devozione popolare godeva già dell'appellativo di santuario, oggi può finalmente vedersi riconosciute la storia e la bellezza, patrimoni indiscutibili per la città. L'opera è stata ricollocata nel suo alloggiamento storico e per favorirne la fruizione è stata commissionata, a don Gianpiero Maria Arabia, la progettazione e realizzazione di un mosaico che inserisse l'opera lignea in una sorta di catechesi iconografica.

I fondi necessari all'opera di restauro e ricollocamento del Crocifisso, sono stati stanziati, in parte, dal Ministero per i beni e le Attività Culturali. Va sottolineato, comunque che la parte più sostanziosa dei contributi è giunta dai fedeli che hanno confermato, se ce ne fosse ancora necessità, la devozione che nutrono nei confronti di questa immagine di salvezza.

Occorre porre attenzione sul fatto che la devozione dei fedeli è stata accompagnata dall'attenzione pastorale che ha dimostrato la Curia Cosentina nei confronti del Santuario del SS. Crocifisso e dall'azione dei Cappuccini e del nuovo Provinciale dell'ordine Frà Ferruccio Bortolozzo.

LA STORIA

Il complesso convento-chiesa fu monastero fuori le mura fondato dalle Benedettine nell'anno 863. Terremotato nel 1184, venne riedificato da Federico II che lo cedette ai frati Francescani nel 1224. Nel 1276 lo acquistarono le Clarisse le quali, però, lo fittarono ai frati Osservanti nel
1412. Questi, a loro volta, lo lasciarono nell'anno 1436. Rimasto in proprietà delle Clarisse, abbandonato per circa 170 anni, divenne un rudere. Nel 1607 venne acquistato dal barone Antonino Firrao il quale ricostruì convento e chiesa, nella quale per sua devozione istallò la statua del SS. Crocifisso, pregiata opera di Padre Umile da Petralia. Il barone Firrao di tutto fece dono ai frati Riformati nel 1628. Questi vi restarono circa 240 anni (da ciò il toponimo della zona, denominata per l'appunto Piazza Riforma), favorendo la devozione al SS. Crocifisso. Per questo, anche dopo la soppressione imposta con la legge Crispi nell'anno 1866 la chiesa fu sempre aperta al culto dei devoti cosentini, specialmente la popolazione contadina. Tale devozione fu incrementata dai frati Cappuccini, iniziando dal 1915 quando, ottenuta la cessione della chiesa, vi esercitarono il loro apostolato. E fu proprio un cappuccino, Padre Daniele Gil che, salvando dall'incendio causato dai bombardamenti aerei del 3 settembre 1943 il SS. Crocifisso, ha dato maggiore impulso alla devozione dei buoni cosentini. Fino al punto che la chiesa ricostruita, pur essendo titolata alla Madonna di Costantinopoli, ha per pala dell'altare maggiore il santo Simulacro.

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