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domenica 19 aprile 2009
Il Futurismo nell'arte italiana
Ad un secolo esatto dalla pubblicazione del Manifesto futurista su “Le Figaro” di Parigi, si è svolto un convegno al MAON "Museo d'Arte dell'Otto e Novecento" di Rende (CS) per ripercorrere la genesi del movimento artistico e letterario attraverso la storia, la cronaca, il mito.
Durante l'incontro è stato anche presentato il libro “Storia dell'arte italiana 1909-1942” dello storico dell'arte e segretario generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi ed il numero monografico della rivista “Terzo Occhio” sul futurismo, diretta da Giovanni Puglisi, presidente nazionale dell'Unesco.
A coordinare gli interventi è stato Tonino Sicoli, critico d'arte e direttore del Maon che ha sottolineato l'importanza delle celebrazioni per il centenario della nascita del Futurismo.
Eppure il Futurismo ha rappresentato un momento deflagrante nell'arte italiana, ma per troppo tempo è stato considerato una sovrastruttura del fascismo e per questo identificato con l'ideologia e i fatti del Ventennio, senza considerarne la portata culturale e soprattutto la sua espansione in paesi come il Giappone, la Russia, la Bulgaria che hanno vissuto esperienze politiche diverse da quelle italiane.
Il discorso si è allargato, poi, al dato storico, evidenziando quelli che sarebbero dovuti essere il luogo e la data di nascita effettivi del Futurismo, non più la Francia ed il 1909, ma la Sicilia ed il 1908.
Per le consuete svolte che il destino riserva al corso degli eventi, Marinetti aveva inviato il suo Manifesto anche alla “Fronda”, una piccola rivista di Palermo intenzionata a pubblicarlo. Era il 1908, l'anno del sisma che sconvolse Reggio e Messina e lo scritto futurista non trovò spazio sulle colonne del giornale palermitano, riempito, invece, dalla cronaca del terribile evento.
Se i movimenti sono importanti per la portata, non per la primogenitura, anche se il Meridione annovera diversi futuristi, tra cui il reggino Boccioni, si deve riconoscere al Futurismo la spinta alla modernità attuata dagli intellettuali del tempo.
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