Fino al 16 marzo 2025, il Mart di Rovereto ospita una mostra unica che esplora il rapporto tra l’antica civiltà etrusca e l’arte del Novecento. Intitolata "Etruschi del Novecento", questa esposizione promuove un dialogo tra archeologia e arte contemporanea, creando un ponte tra passato e presente. La mostra, che si sposterà poi alla Fondazione Luigi Rovati di Milano dal 2 aprile al 3 agosto 2025, è curata da Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Giulio Paolucci e Alessandra Tiddia, e propone oltre 200 opere provenienti da collezioni pubbliche e private.
L’idea alla base di questa mostra è quella di esplorare l'influenza che la cultura etrusca ha avuto sugli artisti del Novecento, in particolare dopo il celebre ritrovamento nel 1916 dell'Apollo di Veio, una delle scoperte archeologiche più importanti del secolo. Questo ritrovamento diede il via a quella che fu definita la “rinascenza etrusca”, un movimento culturale che si estese ben oltre l’archeologia, coinvolgendo artisti, scrittori, cineasti e anche il mondo del design e della moda.
Il fascino dell'arte etrusca
Gli Etruschi erano noti per il loro stile artistico originale, caratterizzato da una grande sintesi e da un linguaggio visivo che trasmetteva una forza primitiva e sincera. Le opere esposte nella mostra raccontano questo stile attraverso diversi reperti archeologici: vasi in bucchero, la ceramica nera tradizionale degli Etruschi, canopi (le urne funerarie a forma di testa umana), e recumbenti, figure che rappresentano defunti sdraiati su urne e sarcofagi.
Accanto a questi reperti, la mostra presenta opere di artisti che, nel corso del Novecento, hanno preso ispirazione dall'arte etrusca. Artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Picasso, Campigli, Marini e gli stessi Giacometti si sono lasciati affascinare da quella raffinatezza semplice e potente. Un esempio emblematico di questo incontro tra passato e presente è la celebre scultura "L’Etrusco" di Pistoletto, che introduce il percorso della mostra.
Un incontro di epoche e stili
Il confronto tra i reperti etruschi e le opere di arte contemporanea non si limita alle somiglianze estetiche, ma si basa su un’analisi profonda delle influenze culturali e artistiche. Tra le opere in mostra ci sono anche bozzetti, gioielli e ceramiche che testimoniano l’impatto della cultura etrusca sul design e sull’arte applicata. Tra gli esempi, spiccano gli orecchini di Fausto Melotti, i gioielli di Arnaldo Pomodoro, e le decorazioni per i guanti di gomma disegnate da Gio Ponti.
Non mancano le incursioni nel mondo del cinema e della moda, come la tela di Mario Schifano che ritrae le chimere, o le decorazioni che hanno ispirato le creazioni di stilisti e designer contemporanei. La mostra esplora come la "etruscomania" abbia avuto un impatto trasversale in vari ambiti, creando un legame tra le antiche tradizioni artistiche e le tendenze del secolo scorso.
Una seconda tappa a Milano
La seconda fase di questa affascinante esposizione si terrà alla Fondazione Luigi Rovati di Milano, dove verranno proposte solo le opere degli artisti italiani, arricchite dalla collezione permanente della Fondazione. Un'occasione unica per approfondire ulteriormente il dialogo tra archeologia e arte contemporanea, con alcune opere inedite che saranno esposte per la prima volta.
"Etruschi del Novecento" non è solo una mostra di reperti e opere d'arte: è un viaggio che ci invita a riflettere sul legame profondo tra la storia antica e l’espressione artistica contemporanea, mostrando come le radici del passato possano ancora oggi ispirare e influenzare le forme artistiche del presente. Non perdere l'occasione di visitarla!