venerdì 28 marzo 2008

Be|Different presenta: "Malafemmina"


E' uscito il primo numero del magazine d'arte Be|Different! Il tema del mese è "malafemmina". Di seguito proponiamo uno stralcio della prefazione.

Lei:


... mi viene da sorridere, è ottobre e qui in spiaggia stai in maniche corte, e quella leggera brezza, che ti porta l'odore del mare sulla pelle... e la sabbia che si infila ovunque, e i bambini che corrono in riva al mare... e allora sorrido, perché nonostante tutto la vita è bella, perché un viaggio, anche se piccolo, in un posto nuovo, o in un posto che forse ti conosce più di chiunque altro ti può solo far bene... e questo sorriso lo dedico a te mentre guardo il cielo e sento il freddo che mi entra nelle ossa e mi racconta di mettere il piumone nel letto, a respirare quel leggero vento, che nonostante tutto soffia ancora e mi porta a desiderare un abbraccio che tarderà ad arrivare... e ora mentre mi sto congelando, contando le stelle mi scappa un sorriso... il primo della giornata... e mi chiedo se sei reale o solo un sogno...

Lui:

... io... io cosa posso dirti? Dico che sono uno stupido. Dico che ho sempre sbagliato. Sempre. Pensavo che le donne fossero un vizio, un gioco da fare, una strada da battere... Mi diverto, lo so, io mi diverto, ma loro no. Loro fingono. Forse. Ma soffrono. Se potessero scegliere... Come noi, Bulli di periferia. E quando la periferia diventa una donna le cose per noi non cambiano. Siamo sempre dei vigliacchi.

E poi? Poi non c'è più nulla da dire o da fare. Anche noi piangiamo. Se non fuori, piangiamo dentro. Dentro di noi. Quando lei se ne va, per non tornare più. Perché alla fine siamo fatti così. Alla fine anche noi siamo uguali a loro. Forse siamo più ingenui, più fessi, più coglioni.

Considera ora se la donna è una malafemmina o e l'uomo un animale? Un animale che continua ad essere tale finché non scopre cos'è realmente l'amore. Finché non inizia a volerlo anche lui, come tutti gli altri uomini che gli sono attorno e sono felici. Finché non incomincia a cercarlo in tutti gli angoli della Terra, finché non lo trova e ci va a sbattere. E' li che si ferma e si rende conto di quanto sia sempre stato povero dentro.

Lui che prima era un ragazzo che non aveva mai visto l'amore e che adesso è diventato uomo. Adesso che lei è arrivata ti guardi indietro e ti scappa un sorriso... e speri... Speri di poterla amare in ogni momento della sua vita. Speri di avere il coraggio di correre da lei e dirglielo. Speri di svegliarti domani mattina e trovarla sul tuo cuscino. Speri che i tuoi occhi possano amarla ogni giorno di più . Speri. Scarica il primo numero di Be | Different in formato pdf

giovedì 27 marzo 2008

Andy Warhol è l'artista più pagato del mondo!


Andy Warhol nel 2007 è stato incoronato rè del mondo del collezionismo, scalzando per la prima volta Pablo Picasso che ha perso 20 milioni di dollari di ricavi in asta per via della rarità di veri capolavori sul mercato. Il nuovo millennio sta cambiando stili e personaggi che si accostano all'arte: ormai in una collezione che si rispetti Warhol non può mancare. E' il primo della top ten degli scambi registrati da Artprice, che ha generato complessivamente 1,8 miliardi di dollari (+50% rispetto al 2006). Si acquistano le icone di Marylin Monroe, Liz Taylor, Mao fino alle più tardive visioni di "Green Car Crash", sul titolo Warhol sono piovuti 420 milioni negli incanti. Negli ultimi 10 anni l'artista spagnolo si era aggiudicato il podio, ma gusti e tendenze cambiano e anche la disponibilità delle opere sul mercato. Così i collezionisti privati e i nuovi musei di arte contemporanea hanno acquistato le icone del maestro della Pop Art con la consacrazione dell'arte post-war.

Se negli anni '90 in cima alla lista degli scambi vi erano gli impressionisti con Auguste Renoir e Claude Monet e a cavallo del nuovo millennio salivano Picasso e Gustavo Klimt, già nel 2006 nella top ten dei contemporanei, oltre Warhol entravano Lichtenstein e Willèm de Kooning. Nel 2007 artisti post-war come Francis Bacon, Mark Rotkho e Jean-Michel Basquiat hanno cacciato fuori dalla lista Klimt ed Egon Schiele.

Solo le opere di Warhol e Bacon hanno accresciuto il fatturato 2007 di 400 milioni. I prezzi sono schizzati e un artista per entrare in classifica deve aver generato un fatturato di almeno 86 milioni di dollari (+44,8% rispetto ai 59 milioni del 2006). Le aggiudicazioni delle opere di Warhol sono aumentate di 220 milioni con un balzo in avanti del suo indice dei prezzi del 450% in 10 anni. Le opere battute oltre il milione sono passate da 43 del 2006 (8 più di Picasso) a 74 (tutte datate tra il 60 e l'80) facendo impallidire con "Green Car Crash" (64 milioni) il record precedente di "Grange Marylin" (15,75 milioni).

Alti i guadagni per chi ha venduto: l'attore Hugh Grant ha incassato per una "Liz" 21 milioni, solo sei anni prima l'aveva pagata 3,25. Molto sotto Warhol è il top price dell'anno toccato per un dipinto di Picasso (27,5 min), più significativo appare però l'apprezzamento di una scultura in bronzo "Tete de Femme,Dora Maar" per 26 milioni di dollari (+100% in 10 anni) che segna un momento particolarmente vivace per la scultura moderna (in passato le sue sculture erano restate sotto i 10 milioni). Le sue opere battute oltre il milione sono state 45 (10 in più del 2006).

Particolarmente ricercati i tormentati corpi di Bacon: l'indice dei prezzi dei suoi lavori è più che triplicato in 10 anni. Dal diciannovesimo posto del 2006 è salito al terzo con valori in crescita e 13 opere in vendita (contro una media tra 2 e 7 nell'arco di tempo che va dal 1997 al 2006). L'ingresso di Rothko nella top ten delle aste è un ulteriore segnale dell'emergente dominio degli artisti postwar, con la più alta aggiudicazione dell'anno: "White Center" (65 milioni di dollari). Basquiat, il più giovane in classifica, registra l'incremento più alto dell'indice dei prezzi: +480% in 10 anni. Fonte: Art Economy 24 - Articolo a cura di Marilena Pirrelli

mercoledì 26 marzo 2008

Gli scatti di James Mollison per la campagna sociale Africa Works


Un gioielliere, un pescatore, un'agricoltrice, un saldatore, un venditore porta a porta. Non si tratta di lavoratori qualunque, ma di senegalesi coinvolti nel Birima (www.birima.org), il progetto di microcredito cooperativo lanciato dal cantante Yossou'N'Dour con il sostegno di Benetton: James Mollison (già autore, per Feltrinelti e Regione Veneto, di Lavoratori, reportage in bianco e nero sugli operai extracomunitari nel Nord-est) li ha ritratti per la campagna sociale Africa Works.

Il microcredito è un sistema di piccoli finanziamenti concessi a lavoratori ai limiti della sussistenza e a mini-imprese, che richiede la parola come unica garanzia. La condizione è che il progetto abbia una ricaduta positiva sulla comunità e possa garantire profitto e sviluppo. Dal Senegal, terreno di prova, il progetto verrà esteso ad altre nazioni. Per la prima campagna, James Mollison ha affittato un camion da traslochi, in cui ha allestito un set fotografico: "L'Africa viene rappresentata come povera e senza speranza. Per questo ho accettato la sfida: mostrare persone orgogliose, che vogliono lavorare, felici di avere questa opportunità. Ho capito che la vita è veramente difficile per molte persone e una zappa un po' più grande o una bicicletta possono migliorarla".

Le foto di James Mollison, oltre che sui cartelloni, saranno pubblicate su un inserto speciale di Colors. Mentre Yossou'N'Dour ha deciso, nei suoi concerti di urlare al mondo: "Africa works". L'Africa lavora. E "funziona", come dimostra la minima percentuale di insolvenze. Fonte (GQ Scanner campagne)

giovedì 20 marzo 2008

L'arte come bene rifugio

Il mercato dell'arte procede a passi spediti e senza particolari segni si stanchezza e allunga così le distanze dai mercati finanziari e immobiliari che arrancano in un clima di crisi e incertezza. E' abbastanza tipico che in momenti come questi l'arte (ma attenzione, solo quella di qualità!) goda della crescita di attenzione di collezionisti-investitori che vedono nell'acquisto di un'opera o un oggetto d'arte importante il modo migliore per mettersi al riparo dalle tempeste finanziarie con in più il piacere di arricchire la propria collezione.

A confermare questa tendenza l'esito della più importante delle fiere d'antiquariato (ma non solo) al mondo, Tefaf Maastricht, quest'anno giunta alla XXI edizione. Nelle due settimane di apertura il gotha del collezionismo mondiale si è dato appuntamento nella cittadina olandese pronto a scegliere e comprare quello che di meglio il mercato è in grado di offrire, decretando ancora una volta il successo della manifestazione.

Arte quindi sempre più come bene rifugio e se questa regola è più facilmente applicabile quando si ha la possibilità di affrontare il livello alto del mercato, quello a sei zeri per intenderci, assicurandosi grandi capolavori di livello museale, essa può, con le dovute accortezze (come ad esempio confrontarsi prima dell'acquisto con un consulente indipendente), essere anche applicata ad un livello di mercato (e di spesa) più accessibile. L'imporrante è non perdere mai di vista quell'insieme di fattori, primo fra tutti la qualità, che contribuiscono a fare dell'acquisto di un'opera d'arte anche un buon investimento. Articolo a cura di Domenico Filipponi

martedì 18 marzo 2008

Francis Bacon: genio e tormento di un grande artista che ha cambiato i canoni dell'arte!


Per molti rimane il più grande artista della seconda metà del XX secolo; perché l'inquieto Francis Bacon ha avuto il coraggio di portare alle estreme conseguenze, fino praticamente allo scompaginamento totale, oltre alla sua vita anche i canoni fondamentali dell'arte figurativa, cosi' come l'uomo li aveva pazientemente concepiti in secoli di teorie e capolavori.

In Italia una sua presenza forte mancava dal 1993 (un anno dopo la morte dell'artista, 35 sue opere furono esposte al Museo Correr di Venezia, nell'ambito della XLV Biennale), quindi è più che benvenuta la retrospettiva milanese che si propone di documentare in formato antologico tutta la sua produzione. Circa un'ottantina di dipinti, per la maggior parte ancora inediti in Italia, dalle prime prove degli
anni Trenta ai più celebri capolavori della maturità, compresi (ovviamente) i grandi e sofferti trittici che vedono come irriconoscibile protagonista il compagno John Edwards e tutti i tormenti creativi legati alla sua figura. Promossa dal Comune di Milano e da Skira Editore (che propone anche il catalogo) e coprodotta da Palazzo Reale con Skira e con la collaborazione di Arthemisia, la mostra, aperta fino al 29 giugno 2008, è curata da Rudy Chiappini, che già nel 1993, quando dirigeva il Museo d'arte moderna di Lugano, organizzò la prima mostra postuma dedicata al pittore. L'omaggio milanese anticipa di un anno le grandi iniziative che, nel 2009, celebreranno il centenario della nascita (alla Tate di Londra, al Prado di Madrid e al Metropolitan di New York). Fonte GCult

venerdì 14 marzo 2008

Babylone: al Louvre 5 millenni di storia della più ammirata città d'Oriente!


Il Louvre resuscita il mito di Babilonia, il cui nome rinvia alla Torre di Babele, ai giardini pensili, al rè Hammurabi, che la fondò nel XVIII secolo a.C. e fu reso celebre dal suo codice di leggi, al temibile rè assiro Nabucodonosor, che ispirò il "Nabucco" di Giuseppe Verdi. Il museo parigino ha deciso di ripercorrere in una mostra un lasso di tempo lungo cinque millenni per ridare voce a una città di volta in volta ammirata e maledetta, culla della civiltà, ricovero del diavolo o grande prostituta. E lo fa attraverso circa quattrocento opere provenienti dai principali musei del mondo, con pezzi forti come il famoso dipinto "La piccola torre di Babele" di Bruegel, uscito per la
prima volta dal Museo Boijmans-van Beuningen di Rotterdam.

La mostra, dal semplice titolo "Babylone", al via oggi, si chiuderà il 2 giugno per volare poi al Pergamon Museum di Berlino e al British Museum di Londra. I sovrintendenti del Louvre, Beatrice Andrè-Salvini e Sebastien Allard, l'hanno divisa in 3 sezioni - a) la città storica, b) la sua fortuna critica, c) la sua riscoperta - e rivendicano un approccio storico che trae sostegno dagli scavi tedeschi del 1899, ai quali l'inizio della prima guerra mondiale aveva poi messo fine. Quegli scavi portarono alla luce il segreto della Torre di Babele, che esistette in realtà come "ziggurrat", ovvero una torre quadrata, a piani, alta 90 metri (il museo ne espone un modellino in miniatura). Ma oggi non resta quasi più nulla di Babilonia: il sito di Teli Babil si trova nell'attuale Iraq in guerra.

"Impossibile contare le opere scomparse - ha precisato la curatrice della mostra Andrè-Salvini ai giornalisti - molte sono state rovinate o sono conservate in condizioni pessime. Senza dubbio la guerra ha cambiato inesorabilmente la morfologia del sito". Questa del Louvre è comunque la prima mostra che vanta di ricostruire le origini e ripercorrere la storia, di fasti e di rovesci, della mitica città.

Apre la mostra proprio la stele alta due metri dove è inciso il corpus di leggi del rè Hammurabi. Sfilano poi una statuetta del demone Pazuzu, una terracotta della "Regina della notte" - dea alata dalle zampe di rapace - uno scettro di onice, i bassorilievi del drago di Marduk che ornavano la Porta di Ishtar. Questo per gli anni di Babilonia, capitale erudita e invidiata del Medio Oriente antico. Ma la bella sull'Eufrate fu anche la città in fiamme delle miniature e delle icone medievali. Il fascino della rassegna sta proprio nel voler mostrare questo duplice volto del mito.

Un'ampia sezione è dedicata alle diverse rappresentazioni della Torre di Babele, luogo di smoderato orgoglio umano nella Bibbia, opera eccezionale dell'uomo nel Rinascimento. Una carreggiata di dipinti e litografìe la mettono in scena, tonda se ispirata al Colosseo,
elicoidale se ispirata all'arte islamica, baroccheggiante o quadrangolare sulla base dei primi racconti di Pietro della Valle.

Tra le altre opere in mostra, gli oli di John Martin e una tela arrivata da Boston dove il Guercino ha dipinto la leggendaria regina Semiramide mentre riceve la notizia della rivolta di Babilonia. In chiusura, le immagini della torre in fiamme del film "Intolerance" di David Wark Griffith, capolavoro del muto del 1916. Articolo a cura di Giorgia L. Borghese

giovedì 6 marzo 2008

Viola Di Massimo


Località: Marino Laziale (Roma)

Galleria: Kinà Art Cafè (con il patrocinio del comune di Marino)

Indirizzo: Corso Trieste n. 49/A - Via Giuseppe Garibaldi, 96

Artista: Viola Di Massimo

Inaugurazione: sabato 15 marzo ore 18.30

Periodo: Dal 15 marzo al 15 aprile 2008

Orario: Lunedì 09:00 - 15:00

Mar, Mer, Gio, Dom: 09:00 - 15:00 / 17:00 - 24:00

Venerdì e Sabato: 09:00 - 15:00 / 17:00 - 02:00

-Ingresso Libero-


In mostra, oltre le ultime opere ad olio su tela e su legno, anche la collezione in bianco e nero di disegni a matita.

Una pittura di colore e d’immagini, da fiaba da "Mille e una notte": così in sintesi è stata denotata l'opera di Viola Di Massimo.

Un'opera originale di una classicità moderna e dallo stile inconfondibile , in cui si avvertono echi metafisici nelle puntuali ricorrenze di pavimenti ondulanti dalle sghembe scacchiere, esili manichini, cilindri compatti ed enormi e - costante - "la donna", prima dall'espressione enigmatica, poi dal volto sagomato o crociato senza elementi espressivi come manichini.

Nonostante le stasi ieratiche di oggetti e situazioni quotidiane, si avverte colore, movimento, la vita che palpita nello sforzo tramutato in accenno motorio delle figure, delle donne quasi in posa, nell’immanente sensualità fino ai limiti dell’erotismo, resi in un cromatismo intenso; quello stesso sforzo che non si sottomette alla staticità simbolica del mito e dell’eterno femminino.

Non si tratta di una tematica tragica o drammatica: è la fattura stessa del sogno che comunque fluisce, elegante e tenera, delicata nel non sottolineare il dramma.

Il teatro, sia in palcoscenico che dietro le quinte, diventa il luogo dell’atto mancato, della rappresentazione eterna, delle pause pregnanti dal cromatismo intenso e pastoso; la donna diviene un puro “personaggio in cerca d’autore” nello scherzo tragico e bello della vita; come nella dimensione onirica in cui siamo investiti dalla vita dell’inconscio nella precarietà dell’equilibrio di una logica razionale: ed è proprio in quest’istanza che onirico e metafisico si toccano e convivono, elevandosi al di sopra delle umane volontà.

(…) Marga Esposito


Per informazioni: Kinà Art Cafè

tel. 06 93667719

e-mail: info@kinartcafe.com - press@violadimassimo.com

www.violadimassimo.com



lunedì 3 marzo 2008

Le sculture di Gian Genta e le ceramiche di Giacomo Paolo Rossi al FESTIVAL INTERNAZIONALE della MAIOLICA 2008


Le sculture di Gian Genta e le ceramiche di Giacomo Paolo Rossi al
FESTIVAL INTERNAZIONALE della MAIOLICA 2008

i Comuni di Genova , Savona e le due Albisole si apprestano ad organizzare
la III Edizione del Festival Internazionale della Maiolica.
Tra gli appuntamenti salienti della manifestazione vi segnaliamo le giornate denominate “quelli del Talian” che avranno come protagonisti tutti gli artisti che intendono rimarcare con la loro presenza l’affezione ad Albisola e alle sue tradizioni artistiche.
l’Associazione Circolo degli Artisti ,il Comitato di Rigore Artistico, e l’azienda Piral , in collaborazione con i Comuni delle Albisole proporranno nelle giornate del 25.26 . 27 aprile la possibilità di esporre e lavorare nello spazio attrezzato per l’occasione ed individuato in piazza del Talian ad Albisola Superiore.
Cornice dell’evento sara’ il Consorzio del Roero Arneis di Canale che con i suoi cento produttori dell’enoteca regionale proporrà un eccellente abbinamento arte- vino.

Lunedì 21 aprile: Albissola Marina, Lido Beach Club
ore 19,00
- presentazione del Roero Arneis 2007 ai ristoratori, enoteche,
wine bar di Albisola e limitrofi nonchè alla stampa ed ai giornalisti di settore e di costume;
anticipazione dell’iniziativa dei giorni successivi, nell’ambito del Festival Internazionale della Maiolica, ed abbinamento per l’evento:
ore 20,00- buffet offerto dall’Enoteca Regionale del Roero con degustazione “Roero Arneis 2007”.
Giovedì 24 aprile, fino a giovedì 1 maggio: Albissola Marina, Pozzo Garitta
- Comitato di Rigore Artistico, Studio Fontana e Studio A.Pagliaro:
esposizione di ceramiche realizzate nelle Albisole dagli Artisti contemporanei presenti
- Circolo degli Artisti / Liceo Artistico A. Martini – SV:
“Albisola futurista 1938 – 2008”;
ore 17,30- inaugurazione, preceduta da una rappresentazione teatrale.
Venerdì 25 aprile: Albisola Capo, Piazza del Talian
In mattinata
- allestimento sotto la direzione artistica di Angelo Dufour,
Antonio Licheri e Claudio Manfredi
ore 15,00
- inaugurazione;
- avvio performance della decorazione da parte di “quelli del
talian” su: i piatti del festival 2008;
ore 16,00
- merenda in piazza del Talian:
degustazione vini dei produttori dell’Enoteca del Roero
accompagnati da un cartoccio di stuzzichini preparati sul
momento dalla Scuola Alberghiera di Varazze ed in funzione dei
vini proposti;
ore 19,00
- fine performance decorazione piatti (per cottura);
- ricovero opere e vini.
Sabato 26 aprile: Albisola Capo, Piazza del Talian
ore 11,00/16,00- un boccone in piazza (piatto unico) offerto dal Comune di
Albisola Superiore per artisti, vignaioli e turisti/avventori(*)
organizzato dalla Scuola Alberghiera di Varazze sotto la
supervisione di Rosa Apicella ed in funzione dei vini proposti;
- degustazione di vini dei produttori dell’Enoteca del Roero;
(*) per turisti/avventori € 5,00 per bicchiere vetro personale e libera
degustazione ed € 3,00 per piatto unico, comprensivo di oggetto ceramico
Domenica 27 aprile: Albissola Marina, Fondazione – Museo Mazzotti 1903
ore 15,00
- esposizione de: i piatti del festival 2008 realizzati il 25 aprile da
“quelli del talian” e nel frattempo cotti;
ore 17,00- scelta e comunicazione, da parte della Direzione Artistica,
Dufour, Licheri, Manfredi, dei tre migliori piatti del Festival della
Maiolica 2008;
- degustazione delle bottiglie più rappresentative di Roero Arneis
2007, una decina, selezionate nei giorni precedenti dai Sommelier
fra i circa 100 Produttori del Roero presenti;
- i Sommelier stessi comunicheranno i primi tre migliori Arneis
annata 2007;
- il comitato organizzatore, unitamente ai Sindaci delle Albisole,
deciderà insindacabilmente il miglior abbinamento uno,due
artisti/un produttore anche in funzione di parametri diversi dai
due precedenti giudizi.
ore 18,00- premiazione: “il piatto del festival 2008”;
- premiazione: “il vino del festival 2008”;
- premiazione: miglior abbinamento “uno/due artisti, un
produttore”
- chiusura con consegna di targhe ai vincitori ed attestati di
partecipazione.


Referenti dell’evento
Sig Dufour Angelo: 3335453531
Sig. Rossi Giacomo:3394397617
Scuola Comunale di Ceramica:019/485785

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