venerdì 26 giugno 2009

Hagackure short presentation

Progetto artistico, ideato e prodotto da Giuseppe Pisasale, unico nel suo genere, che ha la peculiarità di aver introdotto, in maniera del tutto inaspettata nel mondo dell'arte, un nuovo linguaggio comunicativo, che è il risultato del preciso ed elaborato intreccio di codici sorgenti hacker (funzionanti e ai limiti della legalità) e tratti grafici a forte impatto subliminale.
Un connubio quindi di intelligenza e istinto completamente dedicato allo studio dei dolori e delle frustrazioni della solitudine, un linguaggio graditamente espressivo che racchiude una serie di provocazioni informatiche, artistiche, psicologiche che quasi mai passano inosservate.

Il progetto, Hagackure, in nemmeno un anno di vita, è stato incredibilmente apprezzato nel campo dell'arte moderna, soprattutto all'estero (il sito risulta visitato da oltre 30 nazioni estere), e come confermato dalle varie mostre (Roma, New York, Mosca, Sofia, Parigi, Praga,ecc).
Oltre a blog internazionali e riviste specializzate, il progetto è stato trattato anche da numerosi blog italiani, sia naturalmente blog di cultura e spettacolo, che blog di psicologia e anche Hi-tech, insolite ma pregiate vetrine per un progetto artistico; oltre ai blog naturalmente diverse riviste specializzate e quotidiani.

Il nome Hagackure è l'incontro tra "hagakure" che è l'essenza del samurai puro e l'anagramma di "hacker", entrambi esternalizzazioni di due mondi completamente agli antipodi che però lottano contro le stesse frustrazioni mentali.
Il connubio degli opposti è proprio il filo conduttore artistico sperimentale della mia ossessiva ricerca espressiva.

La prima collezione di dipinti ad olio, si chiama "solitude 08", studia e dimostra la più intima solitudine attraverso l'evoluta rabbia e gli umani istinti degli hacker , ed è il segno evidente che il progetto ha alla base una precisa, innovativa e provocatoria ricerca interiore e una forte componente psicologica (tanto da scomodare e trasformare psicologi in critici).

La prima collezione di opere di videoart si chiama “Calvarium”, e “The first Fall” è il primo video. (In passato è stato prodotto un altro video indipendente: “Reset”)

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