lunedì 31 marzo 2014

MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA ” IL GIARDINO DEI SOGNI E DEI DESIDERI “

MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA ” IL GIARDINO DEI SOGNI E DEI DESIDERI “

Si può guardare ad una mostra d’arte come ad una sorta di giardino composto da opere multiformi e multicolori, dove lo spettatore è invitato alla contemplazione, alla meditazione e all’empatia.Le opere d’arte altro non sono che il frutto del lavoro manuale, intellettivo e sentimentale dell’artista, il quale è mosso da un bisogno profondo ed irrefrenabile di condividere i suoi più intimi pensieri, fatti di riflessioni, considerazioni, sogni e desideri.
L’Associazione Culturale ARTINARTE organizza una mostra a Nemi, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli,
dal 5 al 21 aprile 2014, con inaugurazione il giorno 5 aprile alle ore 16
e aperture nei giorni SAB 5 – DOM 6 – SAB 12 – DOM 13 – VEN 18 – SAB 19 -
DOM 20 – LUN 21, con orario 10,30 -13 e 15 – 19.
ARTISTI IN MOSTRA : Alberto Cantoni, Anna Proietti , Assunta Ferrini , Damiano Massaro, Eugenio Converso, Fabrizia Sgarra, Francesco Franco Morelli, Gabriella Tirincanti, Gianni Vernì, Gualtiero Redivo, Isabel Gonzalez De Aledo, Mara Lautizi, Natascia Campanelli, Paolo Viterbini, Roberto Nizzoli, Sara Palleria, Simona Barbaresi, Simona Gloriani, Stefania Carè, Tiziana Di Bartolomeo e Walter Necci

lunedì 24 marzo 2014

Al MiArt di Milano artisti emergenti tra fashion e design

Vincenzo De Bellis, Direttore MiArt Milano
Dal prossimo 28 marzo torna per tre giorni il Mi Art, la fiera d'arte contemporanea di Milano, che nel 2013, dopo due edizioni incolore, ha vissuto l'anno del rilancio. Merito anche di Vincenzo De Bellis, il nuovo direttore, che per il suo secondo mandato ha già raggiunto un obiettivo importante: aveva detto che il numero ideale di gallerie per Milano era di circa 150; quelle presenti quest'anno saranno 148.

De Bellis, quali sono i punti forti di questa nuova edizione del MiArt?

Il primo è senz'altro la qualità delle gallerie, migliorata rispetto allo scorso anno. Avremo molti stand monografici, con nomi che vanno da Mario Schifano e Gianni Piacentino a Liam Gillick e Oscar Tuazon. I galleristi stranieri questa volta saranno 60, dieci in più rispetto al 2013.

Che cosa si intende per qualità?

Se si tratta di Novecento tutto dipende dalla posizione che l'artista in questione occupa nella storia.

E quando invece si parla di giovani?

In fiera ci saranno gli artisti più contesi. Chiunque provi a comprare certi nomi si renderà conto di quanto le opere siano difficilissime da ottenere, anche per i collezionisti più esperti e stimati. 

Si dice che le fiere d'arte in Italia siano troppe. É d'accordo?

Sono tante, ma penso anche che Milano offra obiettivamente l'ambiente migliore. É la città con più gallerie, più collezionisti e quella dove vivono più artisti.

Come saranno le fiere del futuro? 

Le grandi, ovvero le cosiddette "corporate", saranno sempre più grandi, e quelle piccole sempre più specializzate. Qualcuno crede anche che le fiere d'arte diminuiranno di numero. Io penso, invece, che nei prossimi anni il numero sia destinato a crescere, per esempio in Sud America e in Africa. Dopotutto nel calendario dell'arte c'è ancora molto spazio libero.

Dopo due anni alla guida del MiArt, qual'è l'errore che ha imparato a non fare?

Quello di cercare di applicare modelli già esistenti. Ogni ambiente ha le sue specificità, che vanno messe a frutto.

A quale pubblico si rivolge oggi il Mi Art?

Non solo a quello degli appassionati d'arte, visto che Milano è una città con molte vocazioni creative. Perciò abbiamo voluto dare più spazio al design e alla moda. Quest'ultima sarà una sorta di basso costante nel ciclo di conferenze che affiancherà le giornate della fiera.

I giovani artisti italiani faticano parecchio. C'è ancora spazio per loro?

Spero di si, nonostante il momento per loro sia molto difficile.

Da dove si riparte?

Dalla formazione. Nel settore delle arti il nostro sistema educativo è vecchio, arretrato, poco competitivo rispetto a realtà straniere come quelle inglesi, francesi, tedesche o statunitensi.

Se la sente di mandare un'indicazione al neoministro dei Beni culturali Dario Franceschini?

Gli direi di non trascurare il presente. Conservare è giusto, ma bisogna anche tornare a produrre patrimonio. Altimenti nel futuro cosa avremo da conservare?

venerdì 21 marzo 2014

La voluttà decadente di Klimt si contrappone al simbolismo esistenziale di Kahlo

Il fattore K questa volta lo stabiliscono due importanti mostre dedicate ai pittori Gustav Klimt e Frida Kahlo, e costringe lo sguardo degli spettatori, piazzato sull'asse Milano-Roma, a sbalzi e salti eleganti, a scontri preziosi. Perché Klimt, Alle origini di un mito (a Palazzo Reale di Milano, dal 12 Marzo al 13 Luglio) e Frida Kahlo (alle Scuderie del Quirinale di Roma, dal 20 Marzo al 31 Agosto) combattono un match in cui entrano in gioco tutti, ma proprio tutti i fattori: la civiltà, la storia, l'arte, la vita.

Klimt fu la quintessenza della "viennesità", fatta di splendore, voluttà decadente e intimità borghese. E in quella città che allora, in ogni campo, produsse geni come materia prima - ma che a uno di essi, Karl Kraus, parve addirittura come la "stazione meteorologica della fine del mondo" - si adoperò parecchio per rivestire i sogni e le turbolenze emotive dell'epoca con quadri d'alta sartoria e raffinatissima oreficeria. Facendone quasi una questione di puntualità, questo principe della decadenza morì molto simbolicamente nel 1918, anno della disintegrazione dell'Impero asburgico e della Vecchia Europa.

La mostra milanese, curata da Alfred Weidinger ed Eva di Stefano, presenta Klimt nell'atto di formarsi e di guardarsi intorno, ma anche il Klimt eminente con capolavori come la ricostruzione originale dell'immenso, polimaterico Fregio di Beethoven (esposto a Vienna nel 1902 nel Palazzo della Secessione e inaugurato da un concerto diretto da Gustav Mahler), e il sontuoso e terminale Adamo ed Eva. Ecco il disegnatore magistrale, nelle cui mani la linea, sottile come un capello, può tutto. E come sono belli e tristi i paesaggi della maturità, tra giardini e parchi intensamente autunnali dove magari recitare versi di Rainer Maria Rilke, accanto agli ottimi dipinti di Carl Moll e Kolo Moser. Artista ufficiale, stimato dall'Imperatore Francesco Giuseppe, ma anche uomo riservato, guru in caftano tra le sue molte modelle amanti, Klimt è consapevole della superiorità della donna, e per questo non la combatte ma astutamente la celebra, fino a farne l'idolo fatale e letale della Giuditta.

Allo sguardo maschile sull'eros e il conflitto tra i sessi di Klimt, Frida Kahlo (1907-1954), che come
Gustav ama le allegorie e la potenza delle immagini ma non è mai né riservata né astuta, oppone il suo sguardo e il suo strazio femminile radicale, quindi tutta una verità che sa di orgoglio, di sofferenza, di solitudine. Agli ornamenti metallici dell'austriaco predilige le decorazioni dei costumi tradizionali messicani, o le cicatrici delle sue ferite, che siano del cuore, o delle molte operazioni subite. All'oro antepone il proprio sangue, quello dei parti, delle amputazioni, dei desideri, degli amori traditi. L'unico viennese che l'avrebbe interessata, e il cui pensiero effettivamente avvicinò tramite il surrealista André Breton, sarebbe stato Sigmund Freud. Quanto agli imperatori, figurarsi un plotone d'esecuzione composto da repubblicani messicani, del tipo di quelli che a Frida piaceranno molto, come Pancho Villa o Zapata, ne aveva fatto fuori uno nel 1867, e guarda caso si trattava del fratello di Francesco Giuseppe, Massimiliano, autonominandosi imperatore del Messico. Per il resto Frida si vantava di essere nata con la rivoluzione, e nell'anno in cui Klimt e il suo mondo sparivano lei cominciava a capire che tutto, in realtà, stava nascendo.

La mostra che si tiene a Roma, curata da Helga Prignitz-Poda e forte di ben 130 opere, è la prima retrospettiva italiana dedicata a questa icona novecentesca, a questa piccola, ardente e amatissima india, che ora, davanti a noi, esibisce, come in una colossale sequenza di ex voto, il suo bel volto ossessivamente perlustrato, il suo variopinto simbolismo esistenziale, il suo bestiario magico. Ha usato le figure come fossero parole, narrando favole crudeli al cui centro c'era sempre e solo lei, Frida o l'esplorazione del dolore, e però lo ha fatto a nome di tutti. Morendo lasciò scritto: "Spero di non tornare mai più". Per nostra fortuna non è andata esattamente così.

mercoledì 12 marzo 2014

mostra personale di Gian Genta a Pozzo Garritta ad Albisola


Sabato 22 marzo 2014 alle ore 17 vernissage della personale di Gian Genta, ospite d'onore la Dr.ssa Giorgia Cassini curatore e critico d'arte.
La mostra dal titolo "A modo mio" si terrà a Pozzo Garitta, il borgo antico di Albisola Marina presso la sede ottocentesca del Circolo degli Artisti famosissimo centro d’arte e di cultura.
Spolvero di ossidi e smalti nelle opere di Gian Genta.
In quest’esposizione l’artista savonese porta tele e ceramiche che hanno un nome ed una identità, ma che non rivelano il mistero della loro origine.
In ogni opera c’è un’importante concentrazione di emotività una misurata economia delle forme e l'intrigante interpretazione della ripetitività e della sinonimia visiva con equivalenze di senso affine per un significato che spiega la differenza tra vedere , guardare e sentire.
Pensare esige immagini e le immagini contengono pensieri così come ogni forma esige struttura per veicolare i sensi.
Le opere di Gian Genta inducono a saper sentire più che a saper vedere..... "A modo mio" contengono ossidi, contengono errori, spruzzi di colore, vizi e speranze, maschere di terra con la disperata voglia di riuscire a comunicare là…… al di là dell’arte.

Dal 22 marzo al 6 aprile 2014
Orario apertura dalle 16 alle 19

Gian Genta
Via San francesco 3/2
17100 Savona
019.801988
393.0688990
info@giangenta.it
www.giangenta.it

lunedì 3 marzo 2014

Varazze città delle donne il sindaco inaugura il busto di Gian Genta ed una mostra permanente dedicata alle donne



Il Sindaco di Varazze, prof. Giovanni Delfino, inaugurerà sabato 8 marzo 2014 alle ore 12.00 il “Sottopasso Città delle Donne”, evento espositivo di alto livello meritoriamente organizzato dall’Amministrazione Comunale negli spazi del sottopasso tra viale Nazioni Unite e via Recagno. Alla vernice precederà alle ore 11.00 la conferenza stampa e preview della mostra in Sala Consiglio Comunale.
La mostra d’arte permanente dedicata all’universo femminile è curata da Giorgia Cassini, critico d’arte e direttore artistico di fama internazionale, che ha voluto allestire il sottopasso e la relativa piazzetta a cielo aperto con una esposizione innovativa, modulata nel rispetto della cifra stilistica dei singoli artisti partecipanti.
Una mostra permanente da scoprire ed ammirare nelle diverse installazioni, attraverso la creatività, l’estro e l’abilità esecutoria dei singoli autori, all’interno di un percorso che vedrà i visitatori procedere dal Sottopasso Città delle Donne all’adiacente piazzetta a cielo aperto e/o viceversa, sospesi tra il recupero della tradizione ceramica da un lato e il rinnovamento estetico contemporaneo dall’altro.
Una mostra che stordisce in termini di bellezza e di emozioni: le opere d’arte ivi collocate incanteranno i fruitori del sottopasso in un percorso unico, di grande impatto visivo, correlato da pannello e didascalie esplicative.
Una mostra che ha già riscosso entusiastici apprezzamenti da parte della cittadinanza di Varazze durante i giorni dell’allestimento, tanto da indurre l’Amministrazione Comunale a voler estendere in futuro il progetto culturale anche all’intera piazzetta.
Un progetto nato a seguito della decisione di collocare a pubblico godimento la scultura, in semirefrattario vicentino bianco intitolata “Albachiara”, del Maestro ceramista Gian Genta che ha con acume lanciato l’idea di estendere l’intera zona ad una fruizione culturale da parte del largo pubblico. Un’idea accolta con apprezzamento dall’Amministrazione Comunale che ha inteso, nella costituzione di una area pubblica adibita ad esposizione permanente, promuovere il patrimonio artistico rendendo lo spazio urbano di grande interesse culturale per la popolazione residente, per il mondo della scuola e come richiamo turistico. La curatela scientifica e la direzione artistica è stata pertanto affidata alla dottoressa Giorgia Cassini che ha selezionato 25 artisti che hanno omaggiato la Città delle Donne con le loro opere d’arte. Fra gli artisti selezionati spiccano nomi di caratura che dominano la scena artistica europea come il torinese Sergio Ùnia e la mantovana Teresa Noto, unitamente agli artisti liguri della scuderia della Cassini quali Gian Genta, Stefano Romagnoli, Armanda Cirio, Ernesto Canepa, Franca Briatore. Il progetto espositivo è stato anche occasione per il critico d’arte di conoscere ulteriori eccellenze artistiche del territorio a cui estendere l’invito a partecipare alla prestigiosa iniziativa culturale. «Di fatto si tratta – spiega la curatrice dott.ssa Cassini – di un’esposizione nel centro cittadino non invasiva, ma caratterizzante, che immette un segno forte e innovativo analizzando e presentando i linguaggi della cultura figurativa contemporanea.
Come donna, esperta d’arte ed attenta alle tematiche femminili, il mio plauso va all’Amministrazione Comunale di Varazze per aver promosso questo importante progetto culturale, un’idea che ho apprezzato con slancio trattandosi di un appuntamento importante volto a valorizzare “l’eterno femminino”. Per completezza di contenuti ho ritenuto di far esporre non solo artiste donne ma di includere anche la visione maschile. La figura femminile è risultata così raffigurata in molteplici connotazioni e presentata in attimi successivi con la potenza dei mezzi espressivi dei diversi autori, rivelando l’odierno frenetico fervore artistico in una sorta di continuità che annulla gli stacchi temporali come i trapassi spaziali.
L’esposizione permanente lascia libero corso a piacevolissime installazioni in cui le figure femminili isolate o a gruppi sono restituite ora con assoluta libertà ora descritte con amorosa fedeltà al vero, in una visione semplice o religiosamente ispirata.
Ad opere dalla concezione plastica di estrema sobrietà e di assoluta chiarezza si alternano opere dall’esuberanza emotiva e sentimentale, dove l’attenzione per la figura umana femminile è trasformata in magnifico omaggio alla Città delle Donne. La figura femminile è motivo dominante della storia dell’arte e in questa mostra diventa un repertorio da riassaporare con innovazione consapevole per trasformarsi in un serbatoio di valori e di soggetti che si trasfigurano rinnovandosi e slegandosi da ogni convenzionalità. Donne determinate o fragili, spirituali o pratiche, anticonformiste o tradizionali, spiritose o misteriose, moderne o mistiche, passionali o materne: gli artisti ne catturano i mille significati, le tante sonorità. I soggetti della rappresentazione sono trasformati in mezzi di comunicazione ed il mezzo d’espressione preferito è la ceramica con cui, in vari modi, gli artisti danno vita ad intuizioni esistenziali, ad evocazioni ove lo spunto è intimo e sentimentale. Esempi di armonia formale o di limpida misura ritmica o basati su un grafismo altamente decorativo e concretati nell’ansia di esprimere, al di fuori di ogni schema, il pulsare esaltante della vita di cui la donna ne incarna il simbolo.
Opere con implicazioni simboliche che captano, traducono e raccontano in forza visiva un dettaglio, un volto, un nudo. La consapevole scelta del soggetto, indagato e declinato in tutte le sue accezioni, entro un eclettismo in piena corrispondenza col nostro contemporaneo, è motivo iconografico di validità assoluta, dove la donna è la musa, eterna figura per antonomasia che si vuole continuare a rappresentare.
Un sottopasso che rivelando un originario “élan vital” merita più di uno sguardo».

SOTTOPASSO CITTÀ DELLE DONNE
Mostra d’arte permanente a cura di Giorgia Cassini
Ideazione e organizzazione: Comune di Varazze
Preview: 8 marzo 2014 ore 11.00 Sala Consiglio Comune di Varazze
Inaugurazione: 8 marzo 2014 ore 12.00 Sottopasso tra viale Nazioni Unite e via Recagno, Varazze

Gli artisti del Sottopasso Città delle Donne:
PAOLO ANSELMO
¬LUCIANA BERTORELLI ¬
BILLI&DAMATO
FRANCA BRIATORE
ERNESTO CANEPA ¬
ARMANDA CIRIO ¬
GIAN GENTA
ROSANNA LA SPESA ¬
ARIANNA LION ¬
MARCELLO MANNUZZA ¬
MANUZ
CATERINA MASSA ¬
ANNA MATOLA
ENRICA NOCETO
TERESA NOTO ¬
ANNA MARIA PACETTI
LAURA PELUFFO
YLLI PLAKA
STEFANO ROMAGNOLI ¬
LAURA SCAPPATURA ¬
SELLERIO&ROBUTTI
SANDRO SORAVIA ¬
FRANCESCA TARTARA ¬
SERGIO ÙNIA
GIULIA VISCOLI

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