giovedì 6 febbraio 2025

La magia di Alfredo Pirri a Palazzo Boncompagni: un viaggio tra arte, storia e memoria

 


La mostra di Alfredo Pirri, intitolata Ritratto di Palazzo, ospitata a Palazzo Boncompagni di Bologna, offre un'esperienza unica che fonde arte, storia, e architettura. L'artista, conosciuto per la sua capacità di mescolare pittura, scultura e installazioni, ha creato un progetto che non solo celebra la bellezza del Palazzo, ma che lo trasforma in un’opera d’arte vivente, dove lo spazio diventa protagonista e il tempo si fa percepibile.

Un ritratto in divenire

Palazzo Boncompagni, uno degli edifici storici più affascinanti di Bologna, è il palcoscenico ideale per l’opera di Pirri. Costruito nel XVI secolo per il Papa Gregorio XIII, il Palazzo è oggi sede di eventi culturali grazie all’impegno della Fondazione Palazzo Boncompagni, che si occupa di restaurarlo e valorizzarlo. Alfredo Pirri ha dato vita a un progetto che si intreccia profondamente con la storia del luogo, creando una mostra che si evolve con il visitatore, come un ritratto che cambia nel tempo.

L'idea di Pirri per questa mostra è ispirata dal titolo del celebre romanzo Ritratto di signora di Henry James, in cui il protagonista, una donna, è al centro di una storia che ruota attorno a un’intensa riflessione sulla sua identità e il suo destino. Nella mostra, la “signora” è Paola Pizzighini Benelli, proprietaria del Palazzo, che diventa simbolo dell’anima del luogo. Con il suo spirito accogliente e la sua connessione con la storia del Palazzo, Paola è un punto di riferimento che dà vita all’intero progetto.

Tra performance e installazione

La mostra si apre con l’opera Passi, che costituisce il cuore concettuale dell’esposizione. Pirri l'ha realizzata più volte, sempre in modo diverso, e la sua ultima versione è stata collocata nel Salone Papale del Palazzo. Questa installazione, composta da specchi frantumati, crea un pavimento che sembra sospeso, dando ai visitatori l’impressione di camminare a mezz'aria, tra certezza e disorientamento. La sua forza sta nel riuscire a sovvertire le leggi della fisica e, al tempo stesso, a provocare una riflessione profonda sul nostro rapporto con lo spazio e con il nostro corpo. Un’esperienza sensoriale che invita ogni visitatore a riflettere sul proprio modo di percepire il mondo.

La mostra prosegue con una serie di stanze che ospitano acquerelli e dipinti in grande formato, dove il colore e la luce giocano un ruolo fondamentale. Ogni ambiente sembra raccontare una storia, e la luce che filtra dalle finestre, variando durante il giorno, cambia continuamente la percezione delle opere. Le sculture e le installazioni, come Cure e Le Jardin Féérique, creano un dialogo tra l’architettura storica e le forme moderne di Pirri, che sembrano sospendere il tempo e lo spazio.

L’archivio: memoria e futuro

Un altro elemento fondamentale di questo progetto è l’installazione RWD-FWD, che occupa tre stanze del piano terra del Palazzo, un tempo adibite a archivio. Qui, Pirri espone il suo archivio personale, un vero e proprio "autoritratto in divenire" che raccoglie oltre 1500 documenti legati alla sua attività artistica. Questo archivio, sebbene anacronistico in un'epoca dominata dalla digitalizzazione, diventa un punto di incontro tra il passato e il futuro, un ponte che collega la memoria all’evoluzione continua dell'arte.

Un legame profondo con il palazzo

Una delle performance più potenti della mostra è stata la rottura del pavimento di specchi nel Salone del Papa, un gesto simbolico che coinvolge Paola Pizzighini Benelli. L’azione, che ha visto l'artista e la padrona di casa condividere un momento di forte impatto emotivo, rappresenta un momento di trasformazione. Paola ha descritto l'esperienza come un viaggio sospeso tra il sogno e la realtà, dove la moda, con diversi cambi d'abito, ha rappresentato il passaggio del tempo e delle stagioni.

La mostra Ritratto di Palazzo di Alfredo Pirri è un esempio straordinario di come l'arte possa essere un mezzo per rivitalizzare e reinterpretare il patrimonio storico e culturale. Ogni angolo di Palazzo Boncompagni diventa un'opera d'arte, ogni visita una nuova scoperta. Pirri riesce a rendere il Palazzo non solo uno spazio espositivo, ma un'opera in continuo cambiamento, dove il passato e il presente si incontrano, dando vita a un'esperienza immersiva e unica. Un perfetto incontro tra memoria, luce e tempo, che sfida le percezioni e invita alla riflessione su come il nostro corpo, lo spazio e il tempo siano legati indissolubilmente tra loro.

Post più popolari