Negli ultimi anni, il legame tra imprese e arte in Italia è diventato sempre più forte, dando vita a iniziative che vedono aziende e artisti collaborare in modo originale e stimolante. Non si tratta solo di decorare gli uffici con quadri o sculture, ma di avviare veri e propri progetti artistici che coinvolgono il territorio, la cultura e, non da ultimo, la responsabilità sociale d’impresa. Un fenomeno in ascesa, che offre nuove opportunità sia per le aziende che per gli artisti.
Un esempio di grande impatto è quello di Fresia Alluminio, una realtà imprenditoriale che ha deciso di investire in arte in modo straordinario. L'amministratore delegato, Cristina Fresia, non si è accontentata di un quadro piccolo da mettere in ufficio, ma ha commissionato a Ugo Nespolo un wall drawing di ben 1.050 metri quadrati, che copre la facciata dell'headquarter a Volpiano, in provincia di Torino. Un’opera monumentale che trasforma l’intera azienda in una galleria d'arte a cielo aperto.
Non si tratta però solo di progetti individuali, ma di un vero e proprio movimento che coinvolge diverse realtà italiane. Un altro esempio è quello di Sice Previt, azienda di costruzioni e arredamento che ha ricreato sul tetto di un capannone di Segrate la "Maison au Bord de l’eau", una casetta progettata dalla famosa architetta francese Charlotte Perriand. Questo progetto ha preso vita grazie all'impegno dell'azienda, che ha ricostruito l'opera basandosi sui disegni originali dell’artista, trasformandola in una parte integrante della sua identità aziendale.
Anche a Brescia, lungo Via Milano, l'arte ha trovato un nuovo spazio di espressione. L’ex fabbrica di climatizzatori è stata riqualificata per diventare il Teatro Bossoni e, di fronte a questo nuovo polo culturale, troverà spazio un’opera di arte pubblica che dialoga con la comunità. Il progetto è stato possibile grazie al sostegno di A2A e al Premio Life Art, a cura di Valentina Ciarallo.
Il valore della sostenibilità e dell’arte
L’interazione tra imprese e arte sta crescendo anche grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità. Investire in arte non è solo una scelta estetica, ma un’opportunità per le aziende di arricchire il proprio bilancio con progetti che abbiano anche un valore sociale e culturale. Inoltre, a partire da quest’anno, per le imprese quotate e di pubblico interesse con più di 500 dipendenti e un fatturato di oltre 50 milioni di euro, è diventato obbligatorio inserire nel Bilancio di Sostenibilità anche le attività legate all’arte e alla cultura.
A livello associativo, anche realtà come Confindustria hanno riconosciuto l'importanza di questo connubio, commissionando un libro che raccoglie le corporate art collection italiane. Inoltre, l’associazione Aidaf ha lanciato il progetto "Produrre Futuro", che supporta le aziende nel far emergere giovani talenti italiani, affiancandole a giovani artisti emergenti e creando nuove opportunità di crescita per entrambi i mondi.
Un binomio vincente
Il rapporto tra arte e impresa si sta rivelando un binomio vincente, in grado di generare valore sia per le aziende che per gli artisti. Le imprese, infatti, non solo contribuiscono a diffondere la cultura e a rendere l’arte più accessibile, ma possono anche trarre vantaggio da un’immagine più innovativa e responsabile. Gli artisti, d’altra parte, trovano nuove occasioni per esprimersi e far conoscere la loro arte a un pubblico più ampio, al di fuori dei tradizionali circuiti artistici.
In definitiva, la collaborazione tra imprese e artisti è una strada che porta a una crescita reciproca e a un arricchimento del tessuto culturale ed economico del nostro Paese. Il futuro sembra promettere sempre più progetti in grado di unire questi due mondi, dando vita a un'arte che non solo abbellisce, ma che diventa anche motore di innovazione e cambiamento.