sabato 20 dicembre 2008

Concerto di Eddie Hawkins ad Albissola Marina


Eddie Hawkins, solista spiritual e fondatore del leggendario Gruppo Folkstudio Singers, eseguirà un concerto natalizio di Spirituals neri degli Stati Uniti insime a canti dei vari continenti.
Nativo di Atlanta, nel profondo Sud degli Stati Uniti, Eddie Hawkins possiede un carisma e una dolcezza tali che ascoltarlo ci lascerà incantati.
La sua voce bassa e avvolgente uniti ad una naturale simpatia, fanno di Eddie un artista unico in grado di coinvolgere ed entusiasmare tutto il pubblico.
Gian Genta ti dà il benvenuto ad Albisola.
Questo piacevole stimolo all'ascolto di note e melodie contribuirà all'attivazione di alcune iniziative benefiche, in particolare interventi per il recupero strutturale della Chiesa della Concordia ed interventi a sostegno degli anziani ospiti della Casa di Riposo Caterina Corrado di Albissola Marina.
In questa occasione ci sarà anche la consegna della Targa alla Carriera del Comune di Albissola Marina al Dott. Stefano Testa.
Inoltre l'artista Gian Genta donerà al Comune di Albissola Marina l'opera Alba Chiara.


giovedì 18 dicembre 2008

TOYS di Vesna Pavan: un guizzo di lussuria, un attimo di bellezza


Dal 19 dicembre lo Spazio Fitzcarraldo presenta “Toys” mostra d'arte contemporanea di Vesna Pavan, astro nascente del design made in Italy.

Il programma della serata inaugurale prevede il vernissage della mostra personale dedicata al ciclo Fusion, un'anteprima di prototipi di tappeti di design unitamente all'esposizione di cornici luminose, a seguire l'esordio di abiti brendizzati e la presentazione di un modellino della Porche decorato a mano, unico nel suo genere. Per l'occasione interverranno Bel Art Gallery, Love Agenzy, la rivista Porche e Très, il magazine del lusso.

Secondo il critico e storico dell'arte Sabrina Falzone: “Vesna propone un nuovo scenario tutto al femminile con le sue creazioni sexy e intriganti attraverso uno stile d'autore che encomia la linea e ostenta il movimento.

E', infatti, un ispirato dinamismo segnico che, sotto il sipario della vita, erompe con il suo aulico canto erotico, seguito da un amabile sottofondo gestuale e da una danza di profili graffianti.
L'atmosfera fashion che Vesna imprime alle sue realizzazioni diviene asse portante della sua ricerca artistica, innestata su un iter sperimentale in esplosione nell'annuncio di un tripudio post-modernista.

Questo raffinato teatro di linee esibisce, senza remore ma con fierezza, il sublime connubio tra moda, eros e design mediante una comparazione cromatica fondata sulla sinergia dei contrasti. Tali relazioni tonali, volutamente semplificate, riguardano la contrapposizione tra il bianco e il nero e tra il rosso e lo sfondo niveo.

Il light design di Vesna Pavan si esprime mediante un linguaggio artistico che trova nella tricromia il suo apice comunicativo, recuperando con nuovi accenti stilistici un'immagine di femminilità stereotipata: la donna ideata da Vesna appare come la rielaborazione inedita e rinnovata di una Marylin moderna più che mai eversiva. Quel rossetto vermiglio si staglia sul fondo bidimensionale con una tale determinazione espressiva da imporsi con palese incisività nella storia dell'Art Lighting Design contemporaneo; esso mostra un guizzo di lussuria, un attimo di bellezza, una visione di muliebrità idealizzata. Vesna Pavan propone una linea trendy, completa di complementi per l'arredamento d'interni ed accessori di tendenza, dai tappeti ai quadri, dagli abiti alle cornici luminose.

Tutto è esuberanza gestuale nella produzione creativa dell'autrice, nella quale riesce a creare un contesto glamour fatto di assenze virili e imponenze rosa, un processo di valorizzazione femminile che non lascia certo indifferenti”.

Info Mostra

Inaugurazione: venerdì 19 dicembre 2008 - ore 20.00
Durata: fino al 19 gennaio 2009
Dove: A Milano presso lo Spazio Fitzcarraldo
Via A. Filippetti 41
Info: (+39)02 58430665 Fax (+39) 02 58440534

martedì 16 dicembre 2008

Ai “Rivocati 63” sei anni di attività a Vertigo


C’è Vertigo, l’Associazione per l’Arte contemporanea, nata con l’ambizione di dare alla città di Cosenza (ma anche a tutta la terra di Calabria), in un momento in cui il Museo all’aperto era di là da venire (così come le mostre a Palazzo Arnone, già persesi per strada), la possibilità di conoscere, in maniera continuativa, organica e originale, con un progetto “educativo” di lunga gittata, l’arte contemporanea più attuale e valida, in uno spazio (privato) unico in città, dove l’artista “costruisce” le sue proposte in piena libertà, prescindendo da logiche meramente mercantili.

Oggi, al volgere dei sei anni d’attività, lo Spazio di via Rivocati (che ospita anche manifestazioni letterarie) s’interroga, attraverso un’ampia esposizione dei “suoi” artisti, con la città e col quartiere scientemente scelto per la propria sede. Un quartiere, quello dei Rivocati appunto, di tradizione storica e di posizione strategica, cerniera tra vecchia e nuova Cosenza, vero punto di sutura per quel distacco che da sempre si consuma tra le due realtà (dallo scritto in pieghevole di Franco Gordano).


Espongono


S.Anelli, C.Arcuri, C.Berlingeri, L.Catania, G. Chiari, E. Chiricozzi, V. Corsini, G. De Mitri, S. Dominelli, F. Flaccavento, G. Fioroni, F. Levini, R. Maggi, L. M. Patella, S. Pepe, L. Pescador, T. Pingitore, A. Pugliese, S. Mirri, H. Nagasawa, F. Rizzo, M. Roberts, A. Romano, G. Salvatori, A. Violetta.


12 dicembre 2008 – 15 gennaio 2009
Inaugurazione venerdì 12 dicembre 2008 ore 18.00


Vertigo: Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Contemporanee Via Rivocati 63, 87100 Cosenza, tel. e fax 0984 75212

sabato 13 dicembre 2008

Personale di Gian Genta allo IAT di Albisola Marina


Sabato 20 Dicembre con il patrocinio del Comune di Albisola Marina inaugurazione alle ore 18.00 della mostra personale ALBA CHIARA di Gian Genta presso la IAT (ufficio informazioni turistiche) sito in piazza Wilfredo Lam.
"Artista che si esprime con la ceramica, attraverso un originale modellato, una tecnica personale, una poetica tavolozza applicata alla materia delle sue personali sculture.
Echi dai Maestri del Novecento risolti in chiave stilistica propria e con una sensibile colorazione che dà ritmo ai volumi. "
Silvia Bottaro

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Internet Point
Piazza Wifredo Lam
tel. +39 019 4002525
Fax +39 019 4005358
albisola@inforiviera.it

Seguirà alle ore 21,30 presso la chiesa di N.S. della Concordia sempre in Albisola Marina la cerimonia ufficiale della donazione dell’opera di Gian Genta ALBA CHIARA al Comune di Albisola Marina.
La mostra resterà aperta dal 20 dicembre 2008 al 7 gennaio 2009
Orario tutti i giorni 9.30-12.30
venerdì e sabato anche 14.30-17.00

sabato 6 dicembre 2008

Un messaggio d’amore dal Giappone: Shinya Sakurai in esposizione ai Magazzini Grimaldi


Giorno 18 dicembre alle ore 21.30 sarà inaugurata ai Magazzini Grimaldi, in via Grimaldi 28 a Modica, la personale del giovane artista giapponese Shinya Sakurai intitolata “Love from Hiroshima”. La mostra, che sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 19 alle 23 (escluso lunedì e martedì) fino al 28 dicembre, è curata dall’associazione culturale PASS/O.

Shinya Sakurai (Hiroshima, 1981), laureato in Arte all’Università di Osaka, vive e lavora a Torino dove studia scenografia presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti. Vanta numerose mostre al suo attivo, sia personali sia collettive, in Europa e in Giappone. L’artista ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio del presidente della Zecca di Stato e del direttore di NHK all’esposizione delle arti decorative di Osaka nel 2004 e il Premio Internazionale d’arte giovani Olindo Canosso nel 2005.

Scrive di lui Vittorio Falletti dell’Accademia Albertina: «Guardi i quadri di Sakurai: vedi tanti cuoricini rossi in rilievo e dietro colori vivaci, il tutto ricoperto da vinavil. Pensi sia un giochino artistico che produce gradevoli effetti visivi, come le vetrine nel giorno di San Valentino. Poi però scopri che i colori vivaci dietro ai cuoricini sono ottenuti con metodo shibori», un’antica tecnica di tintura giapponese che permette di realizzare sulla tela raffinate screziature.

La tradizione incontra il contemporaneo nelle creazioni di Sakurai. Sono i colori forti e l’anima della sua Hiroshima ad animare le opere in contrasto con l’immaginario collettivo di una città grigia distrutta dalla furia atomica. Su tutto si staglia una selva di cuoricini adagiati sulle tele come fiori di pesco sulla superficie di un lago. Un simbolo che avvicina l’espressione pittorica di Sakurai all’immaginario popolare diffondendo in maniera diretta, efficace ed originale, un messaggio universale di pace e d’amore.

Info e contatti
Cell: +39 380 5134687
Mail: associazionepasso@yahoo.it

venerdì 5 dicembre 2008

«In cont(ro)rario». Il passato si traveste di presente nella personale di Sebastiano Mortellaro


Domenica 14 dicembre, alle ore 17, nell’atelier d’artisti di Via Filisto 251 a Siracusa, si inaugurerà “In cont(ro)rario”, mostra personale di Sebastiano Mortellaro.

L’artista (Siracusa, 1974) presenta alcuni lavori che costituiscono il nucleo di un corpo d’opera rivelatore della sua ricerca e del suo metodo: guardare e trasferire al presente, camuffandole, immagini di un passato appena scomparso e a lui familiare.

Mortellaro scava nel passato per ritrovare “cose” che si sono perdute col tempo e nel tempo, e le ripropone con un’ironia che fa da contrappunto alla tragedia di una terra martoriata. Alla base della sua ricerca c’è la domanda: quale rapporto c’è - se c’è - tra la propria identità di siciliano e i temi della contemporaneità?

La risposta sta nelle parole che Aldo Taranto ha scritto a proposito della mostra.
«Andare in questo modo contro orario – scrive l’artista e critico siracusano -, incontro al passato, può essere contrario all’attualità. Ma essere inattuali può diventare una forza, nel tempo». Mortellaro «trae temi e linguaggi da una memoria presente, sebbene dispersa e sommersa nell’uniformità dei modelli imperanti». In tal modo l’artista «sembra indicarci il bisogno dell’uomo di incorporare parti di tempo che non appartengono precisamente alla propria esistenza ma che vi hanno a che fare. Si tratta di far girare il tempo, di scambiarne il verso come in uno specchio, gesto che si muove nella direzione contraria».
La mostra potrà essere visita fino al 21 dicembre, tutti i giorni dalle ore 17 alle 22.

Info e contatti: filisto251@hotmail.it - edita43@hotmail.it

Opere di Artisti contemporanei di Albisola su E-BAY


IXIART collezionista privato mette in vendita su E-BAY le opere di alcuni tra i più importanti artisti di Albisola.
Si può vedere alla voce Arte, antiquariato e modernariato una buona e consistente rassegna di opere in ceramica contemporanea a prezzi scontatissimi di Paolo Anselmo, Giorgio Moiso, Roberto Gaiezza, Luciana Bertorelli, Gian Genta, Giacomo Rossi, Gabriella Cominale, Illy Plaka e Gianpaolo Parini.



giovedì 4 dicembre 2008

Bruno Starita e la sua Scuola


Prefazione
La mostra di acqueforti del Maestro Bruno Starita e di alcuni fra i suoi allievi, che l'Ambasciata d'Italia, sotto gli auspici del Ministero degli Affari Esteri, ha organizzato in Kuala Lumpur, e' evento di rilievo che s'inscrive nell'ampio programma d'iniziative volte a far conoscere in Malaysia i diversi aspetti dell'arte italiana inserendosi in particolare nel quadro dell'VIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.
Sono persuaso, quindi, che, da questo angolo visuale, la mostra lascera' una traccia importante anche al di la' della sua conclusione.
Esplorare un'opera d'arte non significa effettuare soltanto una ricerca tecnica, estetica, e, magari, una riflessione filosofica; bensi' pure lasciarsi catturare dall'emozione tentando di scoprire l'idea - o il sogno - che ha mosso l'Autore.
Questo e' tanto piu' vero quando si tratti di gettare lo scandaglio nelle profondita' mentali di espressioni artistiche che sono il frutto di procedure tecniche altamente complesse e, direi, sofisticate.
D'altro canto, e' difficile per chi non sia addetto ai lavori - "intendente delle arti", si diceva nel passato - comprendere subito il valore di una "stampa": in altre parole, e' per lui motivo di sorpresa il fatto che un'immagine (una figura umana, una natura morta, un paesaggio, anche una forma astratta) impressa sul foglio a mezzo d'un torchio nasca da una lastra di metallo, in genere rame, giacche' non sa che essa e' il risultato finale d'un procedimento che impone profonda conoscenza dei misteri della chimica e manualita' sperimentata (quella che s'acquisisce con l'esercizio ininterrotto, a partire dagli anni dell'apprendistato nella "bottega" del Maestro), al servizio del pensiero, dell'idea che hanno animato l'artista.
Non compete a me svolgere notazioni critiche sulle opere di Brun Starita, calcografo di rinomanza europea, e dei suoi allievi (sono presennti , qui, Lina Boffa, Maurizio Meola, Anna Gallo, Maria Linda Nunziata, Michele Porta, Fabiana Paparozzi, Luana Raia, Salvatore Maria Sergio e Aniello Scotto: soltanto alcuni della grande schiera a cui ha impartito il suo insegnamento all'Accademia di Belle Arti di Napoli, e tutti, ormai, avviati lungo itinerari artistici autonomi), poiche' a questo ha provveduto con il riconosciuto acume e con grande finezza filologica ed ermeneutica, il professore Nicola Spinosa, illustre storico dell'arte e Soprintendent Speciale del Polo Museale di Napoli; mi corre, viceversa, l'obbligo manifestare la mia gratitudine ai miei collaboratori e alla Soka Gakk Malaysia che hanno lavorato con impegno e dedizione per la realizzazione della mostra, condividendo le difficolta' e le preoccupazioni che sempre precedono un evento di grande rilievo culturale e sociale.
Infine, voglio esprimere l'auspicio che sia grande il movimento dei visitatori, talche' sempre piu' vasta risulti in Malaysia la conoscenza dell'arte italiana, di cui le opere di Starita e dei suoi allievi sono aspettol assai significativo.

Alessandro Busacca Ambasciatore d'Italia a Kuala Lumpur

Bruno Starita e la sua Scuola

Nell'affascinante dialogo - composito e multiforme - che si sta svolgendo tra l'Oriente e l'Occidente, questa mostra, dedicata a un italiano incisore e alla sua scuola, si colloca nel solco della reciproca comprensione e diventa occasione per ulteriori contatti e stimolanti confronti.
La sperimentazione della tecnica dell'incisione e la ricerca di temi inconsueti - arcaici e pure attuali, di derivazione colta e interiore all'un tempo - sono le costanti del lavoro di BrunoStarita che alla pratica calcolgrafica, nel corso della sua esperienza, ha dedicato sempre maggiore attenzione fino ad accantonare, progressivamente, e quasi del tutto, la pittura.
Dopo i Paesaggi scomposti e geometrizzati degli anni '50 e i vari cicli delle Metamorfosi, alla meta' degli anni '70 la produzione ha un radicale rinnovamento.
Il ritrovato interesse per la pittura, infatti, trattata con "la stessa squisitezza di mezzi, lo stesso recupero di un'antica sapienza e pulizia di mestiere delle sue incisioni" (Raffaello Causa) determina, nella produzione grafica, della quale ribadisce la piena autonomia iconografica, tecnica e stilistica - se non la superiorita' - un segno asciutto, duro e severo che da' vita ad immagini essenziali, a volte meccaniche.
Dalla fine degli anni '70 il bulino prende sempre piu' il sopravvento sulle altre tecniche che pure l'artista conosce e governa con perizia quasi alchemica, ed il rapporto diretto con la lastra di rame, con il segno inciso, indirizza la ricerca di Starita.
Raffaello Causa notava come "queste opere, magicamente curate" rappresentassero "la coerente continuazione, lo sviluppo naturale delle sue precedenti ricerche, ossessive ed introverse" evidenziando quanto quelle opere rappresentassero - gia' venti anni fa -la consapevole opposizione di Starita a "quell'idea di modernita' irrifiessiva, attivistica, improvvisatrive e divoratice di se' medesima nella frenetica e insaziabile cupidita' del nuovo", capace di "destare il sospetto di un attualismo irresponsabile, fabbricatore di miti pericolosi".
Agli inizi degli anni '80 la produzione raggiunge una sontuosita' tecnica senza pari, che corrisponde ad immagini di grande complessita', con citazioni frequenti di brani di natura stravolti e trasposti da una forza visionaria che, liberando l'artista dal verismo che spesso affligge gli epigoni del surrealismo, gli consente di raggiungere valori nuovi, proponendo forme dinamiche e luminose alle quali la perizia tecnica con cui tratta il bulino, l'acquaforte, l'acquatinta con audaci sperimentazioni con la vernice molle, conferisce alle immagini una particolare forza espressiva intrinseca nei segni e nei bianchi.
Dalla mostra antologica che la nostra Soprintendenza - allora per I Beni Storici e Artistici - volle dedicare, nel 1981, a Bruno Starita, nei Saloni della Villa Pignatelli di Napoli, sono passati venticinque anni, e Starita ha continuato, senza interruzioni, senza sbavature o incertezze, a esercitare la sua arte quasi come una pratica spirituale, trovando stimoli e forze nuove da una riflessione costante, lirica eppure disincantata sulla vita - le sue bellezze e i suoi orrori - attraverso un senso arcaico della conoscenza continuamente attraversato, quasi violato, dal suo tempo, un tempo rincorso e, a volte quasi anticipato, tramite un segno capace di conoscere e indagare, comunicare ed emozionare, utilizzando esclusivamente la sua propria grammatical che esprime, nella gamma dei bianche e dei neri, un mondo multiforme e variopinto, di cui resta protagonista la natura: violata dall'uomo eppure trionfante, matrigna fagocitante e affascinante, caos e ordine al tempo stasso.
Accanto alla vita da artista, la vita da maestro, Starita, come altri artisti napoletani della sua generazione, ha attraversato la storia dell'Accademia di Belle Arti: dopo esserne stato allievo, vi ha insegnato Tecniche dell'Incisione per oltre quaranta anni.
Accompagnare ad una sua mostra una selezione di allievi di varie eta' e, dunque, dai destini diversi per fatti generazionali o scelte di vita, e dalle diverse vocazioni, significa coglierne il passaggio sapienziale.
La competenza tecnica, l'unica trasmissibile, e' stata passata dal maestro all'allievo.
Per il resto, ognuno e' solo.
Nicola Spinosa
Soprintendente Speciale per il Polo Museale di Napoli

Casa d'Amore,il primo trullo. Perché? L’Arte colorata e gioiosa di un pensiero che guida la mano


La serata sarà onorata dall’illustre presenza del Prof. Alfredo Pasolino, Critico Internazionale e Storico dell’Arte, e sarà documentata dalla brochure delle opere con la sua recensione critica.
La Personale del Maestro d'Arte Nunzio Lobasso sarà presente dal 5 al 15 dicembre 2008, tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 13,00 e nel pomeriggio dalle ore 16,00 alle 20,00 e patrocinata dal Comune di Alberobello e Alfa Arte, con la collaborazione dell’Unesco.
Nell’occasione, ringrazio di cuore per la gentile e preziosa collaborazione, gli amici Francesco Gitto, Franco Cautillo, Romano Baratta, Zahi Issa.

CENNI STORICI

Casa d’Amore fu ottenuta da un geniale progetto dai primi architetti alberobellesi che, dopo aver gettate le fondamenta, divenne la prima casa costruita a calce.
Era il 1° agosto del 1797.
Alla fine dei lavori, apparve una palazzina a trullo, elevata ad un piano, con un balconcino esterno. Una novità assoluta.
Quella casa fu considerata una sfida alla taverna feudale dei Conti Acquaviva perché fu costruita nella piazza laterale da quella dove trovasi la taverna.
Al termine della costruzione, in alto fu murata una lapide, tuttora visibile, con la scritta in latino: "EX AUCTORITATE REGIA - HOC PRIMUM ERECTUM A.D. 1797".
Per deliberazione regia, questa casa è stata la prima costruita a calce.
A cura di Nico Baratta

PER CONTATTARE L'ARTISTA
TEL. +39.340.4173240 - EMAIL: info@nunziolobasso.com

PER CONTATTARE LA GALLERIA D'ARTE
“Art Gallery - Alfa Arte” - Piazza Ferdinando IV, 4 - Alberobello 70011 (BA)
Telefono e fax +39.080.4325171

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