martedì 31 luglio 2007

Alfonso Bottone

Maestro del colore
Napoli,19 aprile 1925 - 21 aprile 2006

Si può sempre parlare di tutto eppure vi sono dei momenti nella vita in cui la parola manca anche a chi per natura ha il discorso facile e fervida l'immaginazione.Parole,similitudini,apprezzamenti fluiscono spontanei quando il discorso è dettato dalla ragione,quando è impegnata la sola retorica ma non quandoè impegnato il cuore.Ed io oggi mi ritrovo in questo frangente:devo dire di una persona che più che amico mi fù affettuoso padre e maestro di vita,devo dire di Alfonso Bottone! Ma non vi parlerò della sua arte pittorica,della sua capacità di critica,della sua moralità di uomo.Questo potranno farlo altri più bravi di me!Ed oggi meno coinvolti emotivamente di me!Io vi dirò solo quello che il cuore mi detta,vi parlerò solo di quest'uomo semplice,buono ed affettuoso che ha vissuto per il bello e per l'arte e la famiglia.Di lui conservo religiosamente,un pezzo critico sull'arte di oggi:Bisognerebbe leggerlo per rendersi conto dell'effettiva valenza di quest'uomo.I suoi sogni che spesso egli tramutava in impressioni pittoriche parlano e parleranno sempre per lui.Fù un sognatore velato da malinconia ,fù artista puro e non settoriale, riuscì sempre a volare al di sopra di ogni mediocrità.Egli mi ha indicato con il suo stile di vita e la profondità di persona,la via da seguire come uomo e come artista e di ciò gliene sarò sempre profondamente grato sapendolo ora tra i giusti in un regno pieno di quella luce che egli a sempre cercato nella sua vita terrena.


Aniello Scotto


Cosi come la penso...


Fra i tanti mezzi che gli artisti si servono per produrre arte,dai più semplici e tradizionali ai più sofisticati mezzi meccanici ai mezzi compiuterizzati che chiunque,artista o non,può appagare,quasi per gioco,i propri desideri d’arte; e v’è da scegliere a piacimento,secondo i propri gusti;se vuoi una pittura sfumata allora adoperi il vaporizzatore che fonde bene i colori,quanto al disegno è presto fatto,il proiettore risolve tutto e riproduce ogni minimo particolare.Poi,se vuoi una pittura caleidoscopica prendi un rotore e poni colore a piacimento,l’effetto che ne viene fuori e piacevole a vedersi. Ne deriva che oggi,nel sottobosco di tanti che fanno dell’arte,per modo di dire,e per tanti operatori d’arte,per modo di dire,la pacchia continua proficua e sbrigliata a tutta birra! Nelle accademie,i sacrari dell’arte,dove per tradizione,sono all’avanguardia con avveneristiche proposte,ai sacchi bruciati,ai cenci sporchi di quali innominabili materie,(chi più ne sà più ne metta),ed è passata ad adottare formule più moderne e confacenti all’espressione di un secolo-simbolo che fermenta inquetudine e abberrazione,la stravaganza al passo con la moda e l’osceno e l’orrido marciano in direzione opposta alla “PopArt,all’informale,all’astratto”e a tante cazzate che la cultura propina con terminologie di derivazione filosofiche che precisano un concetto in un esprimibile non enunciabile ma intuibile nel discorso nuovo e maniacale dell’artista sapiente di tali verità ? Tutto si svolge,per la verità,col consenso di autorevoli critici di chiara fama che seguono ed incoraggiano aggregando e coinvolgendo in questa,bolgia d’inferno gli operatori d’arte che attivano ad espandere questo mare di merda con tanta carta dove sarebbe preferibile quella igienica la psicopatia per le persone comuni non ha effetti deleteri o è circoscritta nell’ambito familiare,ma se si insinua nell’arte diventa un fenomeno aberrante,non più contenibile,come lo sterco portato a livello di creatività…e tante altre esperienze oscene ed infamanti:Per,chi ha e per chi si ostina ancora ad avere dell’arte un concetto antico come il mondo,l’arte non si impara è vocazione ed è un bene che appartiene a pochi privileggiati.Essa arriva all’uomo comune in forma di messaggio e gli parla di emozioni di senzazioni di gioia di dolore…insomma, di tutto ciò ch’è vita sensibile,perciò l’arte un bene comune,che gli appartiene da prima che acquistasse una coscienza e una conoscenza di se stesso,l’uomo primitivo dei millenni,che graffiava la pietra,che raffrontato con l’uomo di oggi consapevole della sua posizione nella società e delle sue possibilità rinnega la propia origine e nega a se stesso il beneficio che ha tratto l’uomo sociale nel comune rapporto dei propri sentimenti per trasformarsi in uomo-macchina e quindi deformando il vero senso dell’arte e la sua funzione che ha avuto nel tempo.L’alienazione che ha avuto l’uomo moderno nella verifica delle sue conquiste per una vita migliore in apparenza ma che in effetti lo annienta nei suoi valori, è ampiamente dimostra dalla discutibile sua posizione critica verso l’arte con le sue ambiguità le sue contraddizioni e con il suo vuoto contenuto,parlo di un’arte che non esprime più un messaggio che non ha più una funzione decorativa.

Alfonso Bottone


lunedì 30 luglio 2007

Quotazioni delle opere d'arte: non sempre il prezzo determina la qualità!


I recenti appuntamenti internazionali con il collezionismo e il mercato dell'arte moderna e contemporanea (dalla Biennale di Venezia a Basilea, da Kassel a Muenster passando per Londra), se da un lato hanno confermato la tenuta, anzi la crescita costante che il comparto registra ormai da oltre un decennio, dall'altro hanno fornito segnali inequivocabili di quanto, anche in periodi di euforia come quello attuale, in cui si è portati a credere che tutto possa vendersi a qualsiasi prezzo, gli acquirenti facciano attenzione alla qualità delle opere offerte sul mercato e siano disposti a premiare con prezzi elevati soltanto quelle opere ritenute veramente valide e degne di nota. E così, ad esempio, il mercato dell'arte, ha reagito in modo sano alla vera e propria ondata di piena di opere di Andy Warhol che sono recentemente comparse in vendita (in asta e in galleria) a seguito del prezzo record fissato da un "Car Crash" venduto lo scorso maggio a New York per ben 70 milioni di dollari. Dopo questa storica aggiudicazione, gli operatori del settore (in particolare galleristi e case d'asta) si sono lasciati prendere la mano applicando prezzi milionari non solo ai grandi capolavori ma anche a tutta una serie di opere di qualità assai modesta. Il risultato non si è fatto attendere troppo a lungo. Infatti, molti quadri di Andy Warhol, messi in circolazione con stime esagerate, sono rimasti invenduti, a conferma che anche in momenti così favorevoli, il prezzo di un'opera si calcola sì in base al nome dell'artista, ma senza poter prescindere dalla qualità del dipinto.

domenica 29 luglio 2007

Arte calabrese e moda nel 500 ad Aieta


Ad Aieta, in provincia di Cosenza, da oggi e fino al prossimo 2 settembre, presso il Palazzo Rinascimentale, si terranno due importanti mostre: "Arte in Calabria 1960 - 2000" e "Così vestivano". Entrambi gli eventi si collocano all'interno del programma di studio e valorizzazione portato avanti con abnegazione dall'Associazione Culturale "Rinascimento" di Aieta.

"Arte in Calabria" comprende buona parte delle opere del Maon di Rende (CS), una sorta di sintesi del percorso artistico della regione Calabria negli ultimi 40 anni. Questa mostra è realizzata in collaborazione con il centro "Capizzano" di Rende ed è curata da Antonio Sicoli.

Prenderanno parte alla rassegna gli artisti: Franco Flaccavento, Francomà, Luigi Magli, Giuseppe Negro, Rocco Pangaro, Vincenzo Paonessa, Mario Parentela, Salvatore Pepe, Tarcisio Pingitore, Antonio Puija Veneziano e Giulio Telarico.

"Così vestivano" è, invece, una galleria di abiti del 500 realizzati dalla stilista e creatrice di costumi Maria Capalbo con Sartoria Acri. Gli abiti, creati in esclusiva per l'Associazione "Rinascimento", sono stati prodotti traendo spunto da alcune opere pittoriche di epoca rinascimentale.

sabato 28 luglio 2007

Mostra "Numerica" al Palazzo delle Papesse a Siena


Quando l'arte dà i numeri, ovvero le ossessioni degli artisti per classificazioni, tempo e numeri riunite nella mostra "Numerica" (questo il titolo dell'evento - ndr), curata da Marco Pierini e Lorenzo Fusi: un percorso attraverso il Novecento, da Giacomo Balla ad Alighiero Boetti, che si può visitare al Palazzo delle Papesse di Siena fino al 6 gennaio 2008. Dai futuristi in avanti, la scienza e il progresso sono entrati con insistenza nell'arte, presenti sotto forma di numero, come espressione dello scorrere del tempo o necessità di indagare l'ordine naturale del mondo. L'interesse per la matematica, la numerologia, la tecnologia, la filosofia e il gioco d'azzardo ha attraversato le diverse tecniche, da quelle tradizionali come la pittura a quelle nate nel corso del Novecento, fra cui l'installazione e il video. Se i numeri diventano protagonisti per il loro valore simbolico nella pittura di Osvaldo Licini o nel "Quadrato magico" in legno di Mario Ceroli, la mania delle classificazioni è diffusa negli artisti concettuali: nelle opere di Hanne Darboven come nelle tautologie di Joseph Kosuth, come principio alienante nel "Generic Man" Marchiato con un codice a barre da Jana Sterbak, come registrazione dello scorrere del tempo in Roman Opalka, che dal 1965 dipinge minuscoli numeri che lo accompagnano per tutta la vita con l'obiettivo di arrivare all'azzeramento del monocromo, la superficie di una tela finalmente coperta di cifre bianche. La consapevolezza che la progressione numerica è una raffigurazione del tempo si ritrova poi nei "Calendari" di Darren Almond e Wolfgang Tillmans, memori dei "date paintings", i dipinti datati e realizzati giorno per giorno da On Kawara. Strettamente legato al rapporto con la natura è, invece, l'interesse per la matematica di Mario Merz e Boetti; il primo attraverso i tubi di luce al neon raffiguranti i numeri della serie di Leonardo Fibonacci, la cui progressione riproduce quella della spirale presente in natura nella chiocciola e in altre forme viventi; il secondo, invece, ispirato, fra le altre, dalla lettura de "La scienza nel mondo moderno" di Alfred North Whitehead, citato anche nel catalogo della mostra in merito all'importanza del numero come espressione delle relazioni implicite nell'ordine della natura.

Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea, Via di Città, 126 - Siena
a cura di Marco Pierini e Lorenzo Fusi
orario: martedi / domenica 11.00 - 19.00
ingresso a pagamento: biglietto intero 5,00 euro, ridotto 3,50 euro
catalogo Numerica - Silvana Editoriale, con testi di Marco Pierini e Luigi Radicati di Brozolo - info: 0577 22071

venerdì 27 luglio 2007

Morandi e la natura morta in Italia


Si terrà fino al prossimo 30 settembre presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, un'importante rassegna artistica che prevede l'esposizione di numerosi dipinti ed acqueforti di Giorgio Morandi. La mostra vuole chiarire gli aspetti intrinsechi della natura morta, intesa come terreno di indagine sulla relazione tra le forme, palestra di equilibrio e misura, tensione all’armonia della composizione. Spesso indicata come mero “genere” pittorico, la natura morta è, invece, un'esplicita scelta linguistica ed espressiva, un campo di ricerca, lo specchio dell’interiorità, una meditazione profonda e un’analisi vibrante di vita delle cose.

INFO MOSTRA

TITOLO: "Oltre l’oggetto. Morandi e la natura morta oggi in Italia"
Fino al 30 settembre
Museo Michetti
Piazza S. Domenico Francavilla al Mare (CH)
Orario: Tutti i giorni dalle 18,00 alle 24,00
Ingresso: interi € 6,00 - ridotti: ragazzi fino a 18 anni, studenti e ultrasessantenni € 3,00

giovedì 26 luglio 2007

Specchio delle mie brame

Giovedì 26 luglio si terrà il finissage della mostra Specchio delle mie brame presso la Torre Civica di Cisternino a partire dalle ore 21:00.

L’oggetto di design diventa un mezzo di confronto tra tre tecniche diverse: il vetro luminoso, l’alluminio ed il mosaico. Sculture e cornici decorate all’interno di un percorso visivo dove elementi minimali e naif si contaminano. Giuseppe Donnaloia e Aniko Ferreira da Silva, indagano sulle possibilità espressive dell’antica tecnica del mosaico; Bernardo Palazzo parte da una ricerca volta a comprendere l’interazione tra luce-colore, ambiente e stati emotivi; Felice Vannella costruisce figure metalliche legate al suo immaginario attraverso una sovrapposizione infinita di punti di saldatura. Selezioni musicali a cura di Fabrizio Detommaso

Alberto Sughi in mostra al Complesso del Vittoriano


Si terrà fino al prossimo 23 settembre, presso il Complesso del Vittoriano in Roma, nel Salone delle Mostre Temporanee, una importante rassegna dedicata al maestro Alberto Sughi. Sarà possibile ammirare circa 80 dipinti ed una sessantina di disegni realizzati dal 1946 ad oggi, attraverso i quali sarà possibile ripercorrere il cammino artistico ed umano di uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana ed europea dell'ultimo mezzo secolo. La mostra è stata realizzata per volontà del Prof. Arturo Carlo Quintavalle ed è organizzata da Comunicare Organizzando, in collaborazione con la Galleria Spagnoli di Firenze.

Alberto Sughi è un attento osservatore della vita, degli aspetti più ricorrenti della quotidianità. Egli indaga sulle miserie dell'umanità, il suo occhio è imparziale e riproduce con assoluta crudezza, fatti, sentimenti, perversioni, senza indulgere ma senza giudicare. La critica sociale emerge contro le degenerazioni borghesi, la rabbia, la tristezza, il disagio sono lì a portata di mano, ma Alberto Sughi non sente la necessità di farne una questione morale, ma solo una ben documentata denuncia in un severo contesto.

INFO MOSTRA

fino a domenica 23 settembre 2007
Complesso del Vittoriano (Roma)
Salone delle Mostre Temporanee
Via San Pietro in Carcere
Ingresso libero
Orario: tutti i giorni dalle ore 09.30 alle ore 19.30.
La mostra chiude alle ore 18.45
Info Line: tel. 06/6780664

mercoledì 25 luglio 2007

Enzo Sellerio


Enzo Sellerio, uno dei maggiori fotografi italiani, testimone dei cambiamenti sociali e culturali della Sicilia dal dopo guerra ad oggi, viene celebrato con una imponente mostra antologica che riunisce ben 150 immagini scelte dall'artista. Oltre 50 anni di istantanee in bianco e nero, che ritraggono la Sicilia e le sue storie, rendono questa mostra una sorta di suggestivo "diario di viaggio". Accanto ad immagini già pubblicate si trovano scatti più intimi, legati a momenti di vita familiare, immagini definite dallo stesso Enzo Sellerio come "una collezione di trouvailles - trovate (ndr) - che rappresentano la parte migliore della mia vita". Sarà possibile visitare la rassegna fino al prossimo 2 settembre, presso il Convento del Ritiro in quel di Siracusa.

martedì 24 luglio 2007

BANCAROTTA mostra collettiva in provincia di Brindisi

"Bancarotta", questo è l'originalissimo titolo dato alla mostra collettiva che si terrà dal 27 luglio al 28 agosto 2007 a Cisternino (Brindisi) in via Roma 56, presso la struttura che ospitava la banca Credem. La rassegna, organizzata dall'architetto Francesco Pinto, presenterà al pubblico svariate opere di artisti emergenti. Tra le altre citiamo le sculture dell’ argentino Hermann Meyer, le pitture su carta di Luigi Ferrara, le imponenti video installazioni di Beppe Ardito, le tele di Michele Tangorra, del russo Valeri Tarasov e di Pino Milella. “Bancarotta - spiegano gli ideatori - evidenzia sin dall’ espressione, la volontà di rendere sensibile, quasi tattile, non solo lo slittamento di significato, da quello economico-letterale a quello simbolico-concettuale. L’intento è di trasformare fisicamente un ex-contenitore di capitale in un contenitore di idee, di sfidare cioè, nell’ epoca della globalizzazione, quella logica identitaria che funge da “banco di commercio” e mercificazione delle identità e dei corpi su scala mondiale”.

lunedì 23 luglio 2007

Mario Sironi a Rapallo


Negli ambienti suggestivi dell'Antico Castello sul mare di Rapallo si terrà, fino al 20 agosto 2007, una importante rassegna artistica dedicata a uno degli aspetti meno noti dell'attività di Mario Sironi, uno dei principali protagonisti dell'arte italiana tra le due guerre: le illustrazioni eseguite con tempera colorata, carboncino e qualcuna con tecniche miste, provenienti tutte dall’Archivio Romana Sironi.
Quarantasette opere, realizzate per copertine di riviste d'epoca, vignette satiriche disegnate per il "Popolo d'Italia", cartoline e manifesti pubblicitari per alcune auto della Fiat, come la Balilla, la 1100 e la mitica 600. Il tutto con uno stile sintetico e moderno.

domenica 22 luglio 2007

Marcello Mascherini


Trieste quest'estate punta sulla scultura, con una mostra antologica dedicata a Marcello Mascherini, considerato il più importante scultore triestino del Novecento: un artista di matrice classica, che, all'insegna di una continua sperimentazione, ha lavorato con un occhio all'arte antica e l'altro a maestri moderni come Pablo Picasso o Henry Moore. Negli spazi ristrutturati di recente dell'ex Pescheria, trasformata in un centro per l'arte moderna. La mostra resterà aperta dal 28 luglio al 14 ottobre 2007.

sabato 21 luglio 2007

Cosa è la bellezza?

Cos'è la bellezza nell'arte di oggi? Ce lo raccontano cinquantotto artisti internazionali, selezionati da Manon Slome, che riflettono sul loro rapporto con una società ossessionata dalla perfezione del corpo. Come l'artista francese Orlan, che cambia il suo volto con operazioni chirurgiche continue. O l'argentina Nicola Costantino, che fabbrica saponette con il grasso delle liposuzioni, o le americane Daniella Dooling, che ha realizzato un corpetto formato da 10000 unghie finte, e Lauren Greenfield, che espone decine di fotografie dedicate alle morti per anoressia. La mostra sarà visibile a Napoli, presso Palazzo delle Arti, fino al prossimo 23 ottobre.

venerdì 20 luglio 2007

Musei italiani nel mondo

La politica imbocca la via della valorizzazione dell'arte italiana. L'idea del vice ministro agli Affari Esteri Franco Danieli è quella di portare non solo l'arte italiana nel mondo, ma anche i musei. "Un'idea della quale ho gia' parlato con il ministro per i Beni e le Attivita' Culturali Francesco Rutelli e che riguarda la possibilita' di aprire una serie di filiali dei musei italiani all'estero - ha dichiarato il vice ministro - da Buenos Aires a San Paolo, da Toronto a Montreal, ovunque ho portato questa idea ho riscontrato una reazione molto positiva da parte delle amministrazioni locali".

"Si tratta di un progetto allo stato embrionale - continua Danieli - ma l'idea è quella di aprire delle vere e proprie sedi all'estero dei musei italiani, e non di appoggiarci agli Istituti Italiani di Cultura". Questa iniziativa si inquadra nel più ampio progetto di promozione e sostegno della cultura e dell'arte italiana del ministero degli Affari Esteri, al fine di "promuovere a livello internazionale la nostra grande storia artistica che, tanto per il passato quanto per il presente, deve essere valorizzata".

giovedì 19 luglio 2007

Manierismo


In seguito al sacco di Roma del 1527 e alla diaspora degli allievi di Raffaello, a partire dagli anni trenta l'istituzionalizzazione della "maniera" ne comporta la definizione come imitazione del linguaggio formale dei grandi maestri, Raffaello e Michelangelo.L'artista si riserva ampio margine di libertà rispetto alle regole del Classicismo (ordine, organicità,proporzione, imitazione della natura) in nome della varietà, della licenza, dell'invenzione, dell'artificio, della bizzarria, del grazioso, del caricaturale. Si amplia la corrispondenza tra arte e mondo letterario: la pubblicazione delle "Vite dé più eccellenti pittori, scultori e architettori" (1550 - 1568) ad opera di Giorgio Vasari traccia un primo profilo storico dell'arte italiana dal Duecento al Cinquecento individuando in Cimabue e Giotto gli iniziatori di un rinnovamento e di uno sviluppo artistico culminante in Raffaello e Michelangelo. E' un'opera storiografica volta a sostenere il primato artistico e culturale di Firenze, a cui si contrappone l'esaltazione della tradizione veneziana presentata nella forma del dialogo tra conoscitori e appassionati d'arte nel "Dialogo della pittura intitolato l'Aretino" (1557) di Ludovico Dolce. Determinanti sono i contatti diretti tra artisti e colta committenza aristocratica, nonché la nascita delle Accademie, che riconosce definitivamente all'artista il ruolo di intellettuale: a Firenze l'Accademia del Disegno (1562), insieme all'Accademia letteraria fiorentina (1541) e all'Accademia linguistica della Crusca (1582), domina la vita culturale della città. Le polemiche letterarie si intrecciano con le questioni artistiche. Tra i tanti temi dibattuti vi è quello classico Oraziano dell'Ut pictura poesis (la poesia come la pittura), che dichiara l'analogia tra pittura e poesia. Al binomio Dante - Petrarca si fa corrispondere quello Michelangelo - Raffaello. Vi sono punti di contatto tra la letteratura cinquecentesca e l'arte della "maniera": il rifiuto della lingua parlata corrispondente a quello della riproduzione passiva della realtà e il comune culto per lo stile, fino al primato della forma rispetto al contenuto. Lo stile alto si arricchisce di un eloquio figurativo artificioso, fatto di citazioni dall'antico e dai maestri del primo Cinquecento, di metafore, contrapposti, paradossi, capricci, varietà in gara con la natura stessa fino alla formulazione di una contropoetica del grottesco e del caricaturale. Il preziosismo retorico figurativo del Cinquecento predilige la figura "serpentinata" di ascendenza michelangiolesca (ad esempio il "Genio della Vittoria", 1532 - 1534, visibile a Firenze all'interno di Palazzo Vecchio): la figura viene paragonata a una fiamma ondeggiante che produce una sequenza di contrapposte torsioni e gesti. L'arte rivendica, dunque, gli stessi diritti della poesia fino a concedersi le medesime licenze e gli stessi giochi tra vero e verosimile, tra realtà e finzione.

mercoledì 18 luglio 2007

Michele Carpignano


Michele Carpignano è nato e vive nelle Puglie, una terra dove si percepiscono ancora testimonianze di Bisanzio e della Magna Grecia, che racconta un passato lontano attraverso insediamenti di civiltà rupestri e paesaggi da contemplare. Ecco, la contemplazione. Questa capacità implica saper cogliere il meglio di ciò che si osserva e con la pittura saper rendere di ciò partecipi gli altri. Comporta il saper afferrare e rendere il silenzio e la solitudine che sono i maggiori coefficienti del fascino delle antiche civiltà e del paesaggio. Il linguaggio adottato da Michele Carpignano per raccontare la sua terra d'origine si evolve in un continuo ed appassionato tentativo di catturare quei silenzi e quelle solitudini. Gli inizi sono emulativi. Il bianco calcinato delle case è inanimato; i bruni delle pietre antiche sono scenografici; i verdi delle foglie e dell'erba sono sommari. Poi, Michele Carpignano, si abbandona di più alla contemplazione, percepisce e padroneggia di più la bellezza del suo mondo, che è poi il cammino attraverso il quale s'inoltra la sua anima. Ed ecco che la materia della sua pittura prende più corpo, si fa più convinta, sicura, convincente. Il bianco diventa vivido, diventa colore; il bruno si impregna di tempo, di storia; il verde diventa quello della sua terra, in quella luce e in quel tepore inconfondibili. Michele Carpignano è maturato ad una forma figurativa che ha saputo liberarsi di componenti solo descrittive per sfociare ad un ruolo più ampiamente interpretativo. E' maturato. E' più profondo nel valutare ed afferrare la bellezza, ma soprattutto è più profondo nell'individuare quale sia la misura di quella bellezza. Ha capito che non tutte le bellezze innamorano: ve ne sono alcune che allietano la vista ma non soggiogano l'anima. Nella compagine armoniosa delle sue opere c'è come un continuo stupore sospeso nell'aria. Ogni scorcio è rivelato come dietro l'angolo, a determinare sorpresa. Ogni pennellata diventa nuova e luminosa non per una ricercatezza solamente esteriore, ma per una luce interna che la ravviva e la trasfigura. Michele Carpignano è istinto, passione, esplosione gioiosa di mille colori. E' un artista che guarda il suo paese, il suo mondo, il suo orizzonte adorato che gli appare, di volta in volta, vigoroso e fragile, terso ed ombroso. Ogni volta quell'orizzonte è riconosciuto con la speranza che dia vigore alle sue membra e luce alla sua creatività. E ogni volta cambia il viottolo tra le siepi o il muro a secco, cambia la luce del cielo azzurro, la terra aspra o fertile, gli alberi fitti di rami e foglie, le case addormentate da secoli o millenni, la carezza del Sole su tutte le cose. Il suo modo di dipingere e di rappresentare la realtà, da vita al proprio orizzonte e dona la gioia di amare ogni sua cosa: alberi, muri, prati, profili di colline, lontananze di pianure, sentieri, scoscesi rupestri, fiori, colori, luce ed ombra.

martedì 17 luglio 2007

Giudizio Universale Cappella Sistina


Su commissione da parte di papa Clemente VII e Paolo III Farnese, Michelangelo Buonarroti affrescò, tra il 1536 e il 1541, la parete di fondo della Cappella Sistina, di cui aveva già affrescato la volta (tra il 1508 e il 1512). Il periodo storico è quello della frattura tra la Chiesa cattolica e la Chiesa luterana, che deludono le speranze di dialogo di cerchie d'intellettuali, delle quali, tra le altre, faceva parte anche Vittoria Colonna, a cui l'artista era legato da profonda amicizia.

Liberatosi del tradizionale schema iconografico di Cristo in trono tra le schiere celesti di angeli e santi e tra gli eletti e i dannati, Michelangelo affronta da solo il tema penitenziale del "Giudizio Universale" ricorrendo, per altro, a poche fonti (Bibbia e Divina Commedia) e secondo la personale visione della storia umana connessa al problema della Salvezza e della Grazia.

Il gesto imperioso del possente Cristo Giudice è motore di un vorticoso movimento rotatorio ascendente e discendente, che unifica gruppi disarticolati di figure. L'artista stravolge ogni regola compositiva classica. Rinuncia all'inquadramento architettonico, al sistema prospettico e proporzionale rinascimentale vincolato a un punto di vista.Afferma un impianto libero da limiti e definizioni: non determina alcuna profondità, ma segna il moto ascendente con il progressivo schiarirsi del cielo verso l'alto. Annulla la parete, crea un vorticoso dinamismo centrifugo di gruppi di figure, avanzati o arretrati. Alla figura umana assegna un valore assoluto: le dimensioni delle quasi 400 figure variano da 250 centimetri nei registri superiori a 155 centimetri in quelli inferiori, non tanto per compensare la deformazione ottica della visione dal basso, quanto per isolare ed evidenziare le singole realtà esistenziali di fronte alla inesorabilità della Legge.

lunedì 16 luglio 2007

Lo Schiavo Atlante di Michelangelo


Nel 1534 Michelangelo Buonarroti abbandona a Firenze le quattro statue dei "Prigioni" tra cui "Lo Schiavo Atlante", (poi collocate nella grotta di Buontalenti a Boboli) destinate alla tomba di Giulio II. Il nudo virile, già affrontato nella volta della Cappella Sistina, ha valenza simbolica neoplatonica: è l'uomo che lotta per la sua liberazione spirituale dai vincoli della materia, primo gradino e primo ostacolo per l'ascesi dell'anima Michelangelo sintetizza tale poetica in versi famosi, che aprono un sonetto indirizzato a Vittoria Colonna:

"Non ha l'ottimo artista alcun concetto
ch'un marmo solo in sé non circoscriva
col su' superchio, e solo a quello arriva
la man ch'ubbidisce all'intelletto".

L'arte è il luogo privilegiato del rapporto tra materia e mondo delle idee: l'idea della bellezza (il concetto), la forma innata in quanto dono di Dio è perciò in atto nella mente dell'artista, è in potenza dentro la materia. Lo scultore deve farla emergere, rivelarla, togliendo l'eccesso, e superare l'ostacolo dei sensi per esprimere ciò che non è visibile se non alla luce della rivelazione. L'atto del vedere e quello dello scolpire assumono un valore esistenziale: lo scolpire è un atto rivelatorio del rapporto uomo - Dio e avviene "per forza di levare" anziché "per via di porre" (modellazione di una materia duttile). Ciò comporta un particolare procedimento tecnico.

Michelangelo scolpisce il blocco di marmo da una faccia o da due nel caso di una veduta di spigolo; procede in profondità secondo una veduta dominante come se realizzasse un alto rilievo scultoreo in una lastra marmorea, facendo gradualmente emergere le forme della figura come dall'acqua di una vasca che sta per svuotarsi. Il masso è metafora del corpo che tiene imprigionato lo spirito dell'uomo anelante alla liberazione. Il dinamismo delle figure nega la simmetria, l'ordine proporzionale, l'equilibrio; esalta, invece, lo scorcio esasperato, il contrapposto (cioè l'accordo di tensioni contrapposte, per esempio la torsione del busto e delle spalle, opposta alla direzione delle gambe), la contraddizione vita - morte, speranza - disperazione, schiavitù - liberazione. Il non finito non è semplice incompiuto, ma lo strumento per esprimere lo sforzo e la tensione alla liberazione spirituale.

domenica 15 luglio 2007

Ennio Montariello


Il bello inteso come perfezione dell’anima. E' questo il messaggio che vuol comunicare attraverso la sua arte il maestro Ennio Montariello.

Ennio Montariello, pittore napoletano residente in Umbria, si dedica attualmente ad una ricerca artistica nell’ambito del figurativo che risente dei suoi precedenti lavori dei primi anni novanta orientati all'arte informale .

Montariello nelle opere dell'ultimo periodo realizza prevalentemente ritratti o nudi femminili la cui rappresentazione non è mai fine a se stessa. L’immagine della donna, infatti, s’inquadra in un discorso più complesso incentato sul tema del bello. Il ritratto del viso o il nudo tracciato da Montariello si staglia su un fondale pittorico che richiama , nei colori , nella resa delle vibrazioni della luce e nei segni impressi dall’artista , il divenire, lo scorrere dello spazio e del tempo cosmico.

Lo scopo dell’artista napoletano è quello di fermare per un attimo un ideale di bellezza inteso come perfezione dell’anima e che si rispecchia in una determinata trasposizione estetica; egli presenta agli occhi dello spettatore una figura femminile in una determinata posizione ed espressione cercando di coglierne un aspetto significativo della sua vita interiore.

In una sua opera la rappresentazione dell’Universo femminile è sempre in primo piano rispetto a quello Cosmico che appare sullo sfondo ; l’artista vuole sottolineare il fatto che , in quel determinato istante , attraverso l’atto , l’essere umano che è qualcosa di infinitamente piccolo rispetto all’infinitamente grande rappresentato dall’Universo Cosmico, riesce ad “ eccedere “ il tempo.

L’ istantanea femminile è spesso il frutto di un ricordo, di un incontro del passato : anche un momento già trascorso ha dunque la possibilità , attraverso una creazione di Ennio Montariello , di rivivere e di acquisire un valore eterno.

Questo momento, che si staglia e spicca su di un sfondo che invoca il tempo infinito è immortalato dall’occhio dell’artista (ciò viene espresso spesso attraverso delle specie di oblò) che imprime dunque all’opera il segno del Maestro. L’ideale di “bellezza infinita “ è perseguita da Ennio Montariello per mezzo di un disegno di matrice classica, di un uso sfumato del colore , di tecniche (matita su carta e olio su tela) che evocano i principi di armonia e perfezione formale ,tipicamente rinascimentali.

L’esito finale è quello di una pittura che, attraverso la manifestazione del bello , emoziona e rasserena lo spettatore.

sabato 14 luglio 2007

Agevolazioni fiscali per giovani artisti


Una proposta di legge, del deputato Enzo Carra, ha l'obiettivo di promuovere e tutelare l'attività dei giovani artisti (che abbiano meno di 32 anni e che svolgano a titolo professionale l'attività artistica figurativa), allo scopo di favorire la conoscenza dell'arte contemporanea e del recente passato, la promozione della creatività artistica a livello nazionale e lo sviluppo di un moderno sistema dell'arte contemporanea. Il provvedimento è mosso dall'esigenza di regolamentare la normativa fiscale applicabile agli artisti e ai galleristi italiani. Questa risulta, infatti, particolarmente penalizzante per il mercato dell'arte italiano rispetto a quello degli altri Paesi europei e favorisce lo sviluppo di un mercato sommerso ed illegale; le gallerie d’arte dovrebbero beneficiare di sovvenzioni statali, alla stregua di ciò che succede nel settore del cinema, qualora realizzino eventi particolarmente importanti dal punto di vista della promozione culturale; la normativa in materia di certificazione ed autenticità dell’opera d’arte deve essere rivista al fine di tutelare l’acquirente, soprattutto nei confronti di soggetti che si propongono sul mercato senza avere i requisiti di serietà e di preparazione necessari; le condizioni di fruibilità degli spazi pubblici espositivi dovrebbero essere migliorate, anche attraverso la creazione di una rete tra le gallerie che consenta di trasferire una mostra collettiva, entro una stessa area geografica, da un istituto all'altro, diminuendo,così, i costi di organizzazione.

Per ciò che attiene l'attività promozionale intrapresa dallo Stato in favore dei giovani artisti è prevista l'acquisizione delle opere da parte di musei, gallerie nazionali d'arte, istituzioni pubbliche, associazioni riconosciute o fondazioni operanti nei settori della promozione di beni artistici e culturali.

venerdì 13 luglio 2007

Gian Genta: mostra personale a Spotorno

Dal 30 luglio al 10 agosto presso la Biblioteca Civica di Spotorno è possibile visitare la personale delle sculture in ceramica di Gian Genta.

Orario dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13
pomeriggio lunedì e giovedì dalle 15,30 alle 18,30
Patrocinio Assessorato alla Cultura del comune.

Quella di Gian Genta, artista, ceramista, poeta 63enne, savonese di nascita e nel cuore, è una ricerca univoca e continuativa alla scoperta dell'uomo, delle sue origini e del suo io più profondo.
Ricerca complessa , turbinosa, spesso travalicante i confini dell'onirico, ma mai distaccata nei suoi assiomi, dalla realtà umana più vera.
Dopo i molti anni dedicati all'impegno politico e all'imprenditoria, Gian Genta con il nuovo millennio, si è dedicato interamente, e con pari fervore, all'altra sua grande passione: l'arte.
Un interesse e un'attitudine che aveva avuto modo di sviluppare anche in passato, ma che solo di recente ha potuto realizzarsi appieno ( parallelamente all'attività letteraria come poeta, con alcuni volumi che hanno riscosso un certo successo di pubblico e di critica).
Fondamentale è stata la sperimentazione con la ceramica, favorita dalla frequentazione dell'atelier albissolese di Sandro Soravia.
Di qui le sue teste, i suoi busti, le sue figure umane, in ceramica smaltata a terzo fuoco ( con una policromia generata naturalmente dall'ossidazione ) per lo più, anche se non mancano soluzioni lignee.
Una ricerca intimista palese, un espressionismo non solo formale ma pienamente assimilato e rielaborato secondo parametri di assoluta originalità.
E' un primitivismo forte, talora disturbante e grottesco, ma vivo e profondamente vero.
Assoluto come si potrebbe definire, nell'essere insieme primi-genio e attuale.
Con quei volti che ricalcano quelli di statuette arcaiche e l'inserzione di oggetti tipici della contemporaneità: tastiere di computer, piuttosto che telefonini cellulari, uniti in soluzioni biomorfe che sono al contempo critica e visione piena dell'umanità d'oggi.

Dr. Andrea Coppini
redattore e critico d'arte
luglio 2007

Spade di uomini liberi


Ad Aosta, presso il Museo Archeologico Regionale, sarà possibile ammirare, fino al prossimo 4 novembre, una collezione di ben 40 spade - tra le più belle d'Europa - attraverso le quali sarà possibile ripercorrere la storia del vecchio continente, dall'età del bronzo fino al Rinascimento. Tra le altre, sarà esposta anche la prestigiosa e preziosissima spada di Re Renato d'Angiò (1409 - 1480), sul cui pomo è incisa un'elegante raffigurazione di Giovanna d'Arco, sua compagna d'arme.

Fra gli altri preziosissimi manufatti esposti citiamo la bellissima spada di Filippo l’Ardito e quella di Federico II di Svevia e la spada di San Giorgio. Inoltre, faranno bella mostra di se, le armi appartenute a Ludovico il Moro, al Gonfaloniere della Repubblica Fiorentina Giovanni de’ Medici, a Estorre Visconti, a Bonarroto Bonarroti, progenitore dell’immortale Michelangelo.

Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902
Servizio attività espositive: tel. 0165.230545
e-mail: u-mostre@regione.vda.it
Orario della mostra: 9 - 19

Biglietto: € 5

giovedì 12 luglio 2007

Antonello da Messina: Ritratto di Ignoto


La fisica al servizio dell'arte! I ricercatori del Laboratorio di tecniche nucleari per i beni culturali (Labec) di Firenze hanno analizzato il celebre "Ritratto di Ignoto" di Antonello da Messina (1470 circa) colpendolo ripetutamente con un fascio di particelle a bassissima energia realizzato con un acceleratore e studiando i raggi x emessi di conseguenza dall'opera. Il tutto al fine di capire sia che tipo di pigmenti ha usato il pittore per l'opera sia in che modo sono stati dati sul quadro con un'approssimazione pari ad un centesimo di millimetro. "La prima informazione - ha detto Pier Andrea Mandò, direttore del Labec - è utile ai restauratori, che più sanno della tavolozza usata dal pittore meglio possono intervenire, mentre dalla seconda vengono vere e proprie indicazioni sul tipo di tecnica pittorica utilizzata". La ricerca ha rilevato, sulla tela, tracce di mercurio, zolfo, alluminio e potassio. "Ancora più interessante è il modo con cui venivano distribuiti i colori - continua il direttore del Labec - abbiamo scoperto che questi non venivano mescolati prima della stesura, ma erano dati in momenti successivi, sia attraverso sovrapposizione di strati che microdistribuzione di differenti pigmenti sulla superficie. Questo dà l'idea di come facesse il pittore a raggiungere l'effetto finale così particolare e gradevole all'occhio".

mercoledì 11 luglio 2007

La Stanza della Segnatura e gli affreschi di Raffaello


La Stanza della Segnatura, che con buona probabilità avrebbe dovuto accogliere la bibioteca del papa, esalta la cultura umanistica. Lo schema unitario del ciclo di affreschi (realizzati da Raffaello), illustra le idee neoplatoniche del Vero, del Bene e del Bello, sintetizzate nell'universo armonico del sapere, riflesso del divino.

Raffaello completa la decorazione del soffitto della Stanza della Segnatura già avviata dal Sodoma. Un sistema, alquanto elaborato, di cornici dipinte a grottesche, forma tredici scomparti attorno ad un ottagono centrale con putti reggenti lo stemma papale. In diretta corrispondenza con gli affreschi delle pareti, quattro tondi rappresentano le personificazioni allegoriche dei principi filosofici: la teologia,la filosofia,la giustizia e la poesia.

Il nome della Stanza della Segnatura deriva dal più alto tribunale della Santa Sede, la "Segnatura Gratiae et Iustitiae", presieduto dal pontefice. Al suo interno si procedeva ad apporre firme e sigilli agli atti più importanti.

martedì 10 luglio 2007

I bronzi da Cartoceto in mostra al Musèe des Beaux Arts di Montreal


Fino al prossimo 2 dicembre sarà possibile ammirare i bronzi da Cartoceto di Pergola al Musèe des Beaux Arts di Montreal in Canada. L'opera è l'unico gruppo di bronzo dorato esistente al mondo, giunto più o meno integro dall'età romana ai giorni nostri. Il gruppo scultoreo è un reperto archeologico di primaria grandezza, ma ancora avvolto nel mistero. Tra i pochissimi grandi complessi scultorei equestri, paragonabile, come imponenza, ai Cavalli di San Marco a Venezia e al Marco Aurelio di Roma, i bronzi di Cartoceto raffigurano un gruppo familiare nobile, composto in origine da due coppie di figure femminili ammantate e velate e da due cavalieri al centro in veste militare, con cavalli riccamente ornati. Gli studi più recenti hanno consentito di datare le sculture all'epoca di Cesare (fra il 50 e il 30 a.C.) e, se appare sicuro che siano di committenza alta e rappresentino una famiglia nobile, non si è ancora potuta identificare la figura. Per taluni esperti potrebbe trattarsi della famiglia di Cicerone.

lunedì 9 luglio 2007

L'esposizione virtuale dell'artista napoletano FABIO COCCHIA

Video opere - FABIO COCCHIA



Fabio Cocchia è nato a Napoli nel 1972, da una famiglia impegnata da sempre nelle arti figurative.
Diplomato al Liceo Artistico, prosegue gli studi presso la Facoltà di Architettura di Napoli.
A sedici anni la prima esposizione nel campo del design:
- Sala Gemito, Galleria Principe di Napoli.
A soli diciassette anni ottiene un riconoscimento per un’estemporanea nell’isola di Procida.
Partecipa a concorsi di Progettazione Architettonica e conseguenti pubblicazioni ed esposizioni:
- L’IMMEDIATO POSSIBILE. 16 idee-progetto per la città di Napoli,
esposizione Palazzo Reale, dicembre 1994.
- BERLINO/LONDRA/MADRID un'esperienza di progetto triennale (Clean edizioni).
In veste di fotografo partecipa alla mostra:
-LA VOCE DELL’ ARCHITETTURA, suggestioni visive e musicali tra l’800 ed il ‘900. Napoli marzo 1995.
Abile disegnatore realizza opere sul folklore napoletano, destinate alla produzione seriale.
Tramite il supporto informatico opera nel campo della grafica.
L’analisi della sua formazione si completa con le visite ai maggiori musei d’arte moderna e contemporanea europei, Reina Sofía, Beaubourg, la Tate Gallery e altri compreso il Musée d'Orsay dove sono ritratti antenati della moglie nel celebre dipinto “La Famiglia Bellelli” di Edgar Degas.
L’esperienza figurativa diviene elemento del passato, dal 1998 si fa spazio un’elaborazione sempre più informale.
Presente in prestigiosi annuari d’arte moderna e contemporanea (Mondadori).

-Personale Piazza Plebiscito - Napoli
-Galleria Umberto I - Napoli
-Maggio dei Monumenti - Napoli
-Arte Padova – Padova
-Mostra “Contemporaneamente 7/8” – Barletta
-Art Innsbruck. Fiera internazionale di arte contemporanea - Innsbruck
-Vitarte. Mostra Mercato d'Arte Moderna e Contemporanea – Viterbo
-Vicenza Arte - Vicenza
-Arte Parma – Parma
-Tokyo Art Collection – Tokyo
-XI edizione Calice d’Oro, Galleria Centro Storico – Firenze
-Immagina Arte in Fiera - Reggio Emilia
-International ArtExpo Miami - Miami
-Bergamo Arte Fiera - Bergamo
-Arte a Palazzo Doria - Napoli
-International ArtExpo New York – New York
-KIAF Korea International Art Fair - Seoul


In mostra permanente Galleria Carlo Livi 115 - Prato
Anno 2006-In mostra permanente Galleria Giò-Art – Lucca
Anno 2006-In mostra permanente Galleria La Spadarina – Piacenza

Programma 2007-08

- 4-20 giugno 2007 - Vizi d’Arte. Peccati Capitali – Amalfi
- 20 giu/ 9 lug 2007 - VENTIPERVENTI - Napoli
- giugno/luglio 2007 - Vizi d’Arte. Peccati Capitali - Ravello
- 28 set /10 ott 2007 - Vizi d’Arte. Peccati Capitali - Sorrento
- 12-31 ottobre 2007 - Vizi d’Arte. Peccati Capitali - Maschio Angioino, Napoli
- 4-8 ottobre 2007 - Art Singapore Fair - Singapore
- 18-22 ottobre 2007 - Art Fair London – Londra
- 31 ott/ 4 nov 2007 - Cologne Fine Art – Colonia
- 16-20 novembre 2007 - Shangai Art Fair – Shangai
- 7-11 dicembre 2007 - Immagina Arte in Fiera - Reggio Emilia
- 4-8 gennaio 2008 - International ArtExpo Miami – Miami
- 11-15 gennaio 2008 - Bergamo Arte Fiera - Bergamo
- 1-5 marzo 2008 - International ArtExpo New York – New York
- 8-10 marzo 2008 - Gulf Art Fair Dubai – Dubai
- 10-13 aprile 2008 - Art Fair Tokyo – Tokyo
- 9-13 maggio 2008 -KIAF Korea International Art Fair - Seoul

http://www.fabiococchia.it

Ultima cena: il capolavoro di Leonardo da Vinci


L'Ultima cena di Leonardo da Vinci fu realizzata su commissione di Ludovico il Moro, signore di Milano, negli stessi anni in cui Bramante ricostruiva il coro della chiesa di Santa Maria delle Grazie, destinata a mausoleo degli Sforza.

La tecnica pittorica mista col ricorso a particolari leganti (sostanze oleose e resine che consentono la coesione dei pigmenti di colore), utilizzata da Leonardo da Vinci per poter ritornare su parti già eseguite (un intervento impossibile con la rapida tecnica dell'affresco), da una parte è segno del carattere sperimentale della ricerca pittorica del maestro, dall'altra è la causa principale del degrado dell'opera, sensibile agli effetti deleteri dell'umidità e degli agenti atmosferici.

Già dal 1517 si registrarono cadute di pigmenti e offuscamento del colore; dal Seicento fu più volte ritoccata o in parte ridipinta, fino all'attuale restauro di deumidificazione e pulitura.

Superando la tradizionale iconografia quattrocentesca, Leonardo da Vinci rappresenta non la scena eucaristica ma il momento successivo alle parole di Cristo, "In verità, vi dico, uno di voi mi tradirà", che generano il violento turbamento degli apostoli. Al tema dell'Eucarestia - il gesto del Cristo che indica il pane e il vino sulla tavola imbandita - si sovrappone una sequenza temporale: l'annuncio del tradimento innesca la concatenazione ritmica di reazioni emotive degli apostoli, raggruppati tre a tre, respinti e attratti dalla figura centrale, isolata e statica di Cristo. I moti interiori sono rivelati dalla sorprendente mimica dei gesti e degli sguardi, tale da caratterizzare le diverse nature umane, tra cui quella di Giuda che si ritrae, colpevole.

Il dramma ha un'ambientazione scenografica. Leonardo da Vinci conosce la cultura prospettica fiorentina, in particolare albertiana e urbinate; l'alimenta di studi matematici, geometrici e architettonici relativi alla planimetria accentrata di edifici religiosi. Nel Cenacolo propone una soluzione prospettica illusionistica: prolunga lo spazio reale dell'ambiente con quello dipinto secondo uno schema prospettico avente il punto di fuga nella figura di Cristo. L'illusione che la rappresentazione appartenga allo stesso spazio fisico del refettorio coinvolge lo spettatore. La scala delle dimensioni dei personaggi, superiore al naturale, conferisce loro maggiore monumentalità e rilievo, accentuati anche dalla luce proveniente dal fondo. La luce rischiara la parete destra conformemente alla reale illuminazione del refettorio, che presenta finestre solo sulla parete sinistra.

Le ricerche sui moti interiori e sull'espressività, sul rapporto tra figure e spazio, tra spazio reale ambientale e illusionistico e luce naturale conferiscono alla drammatizzazione del tema il carattere innovativo di una monumentale scena teatrale.

domenica 8 luglio 2007

ARTE PER MARE. Dalmazia, Titano e Montefeltro tra primo Cristianesimo e Rinascimento


Dal 22 luglio all'11 novembre 2007, a San Marino presso il Palazzo Mediceo nella città di San Leo si terrà un'importante rassegna artistica dal titolo "ARTE PER MARE. Dalmazia, Titano e Montefeltro tra primo Cristianesimo e Rinascimento".

La mostra ripercorrerà il periodo storico che va dal primo Cristianesimo, epoca di arrivo di Leone e Marino, fino al Rinascimento.

Le locations scelte per ospitare l'evento sono due: il Museo di Arte Sacra nella Città di San Leo e il Museo di San Francesco nella Repubblica di San Marino. “Arte per mare” è stata promossa dalla Diocesi di San Marino-Montefletro in collaborazione con la Repubblica di San Marino e la Città di San Leo, ed è coordinata da Giovanni Gentili e Alessandro Marchi.

Tra le altre cose verranno presentate splendide testimonianze del primo Cristianesimo in Dalmazia e a Rimini. I reperti dalmati provenienti da Salona, la più importante città della Dalmazia romana, sorta a due passi dal celebre palazzo imperiale di Diocleziano, a Spalato. Dalle numerose chiese paleocristiane, basiliche, battisteri e necropoli di quella città giungono plutei, capitelli, frammenti di ciborio e altri elementi architettonici, che in mostra vengo raffrontati con analoghi elementi provenienti dall’antica Ariminum e che parlano un linguaggio comune, diffuso nell'alto medioevo attraverso il mare. Non mancheranno opere di pittura e scultura a tema per impreziosire ancor di più la ricca kermesse artistica.

Orario: San Leo, tutti i giorni 9-19; aperture serali 21-23 dal 22 luglio al 2 settembre. San Marino, fino al 31 agosto tutti i giorni 9-20; dal 1 settembre 9-17, sabato e domenica 9-18.

Biglietti: intero € 9, ridotto € 7, gruppi scolastici € 5.

sabato 7 luglio 2007

Fernando Botero


Basterebbero i venti quadri a olio e i ventidue disegni sul carcere di Abu Ghraib invece, alla grande mostra di Fernando Botero, in corso a Palazzo Reale a Milano e che rimarrà aperta fino al prossimo 16 settembre, è possibile ammirare la produzione degli ultimi due anni del maestro: una quarantina di opere inerenti il variopinto mondo circense, una settantina che rappresentano l'intero universo poetico dell'artista e sei sculture collocate in Piazzetta Reale, in Piazza Scala, in Piazzale Cadorna e in Piazza San Carlo. Le opere sul carcere di Abu Ghraib sono sicuramente destinate a caratterizzare la mostra voluta dal Comune di Milano ed è abbastanza significativo che quadri di impegno civile su una tragedia del nuovo secolo vengano esposti nello stesso palazzo che ospitò "Guernica", il capolavoro di Picasso. La scrittrice americana Erica Jong, che ha scritto un saggio introduttivo nel catalogo, ha sottolineato proprio questo aspetto condividendo la denuncia dell'artista: "I livelli più alti del nostro governo - ha scritto la Jong - hanno autorizzato la tortura e l'umiliazione violando così i diritti civili". "La pittura di Fernando Botero - ha detto Vittorio Sgarbi - è piena di colori, è allegra e non anoressica come quella che piace alla critica. Lui, però, è rimasto colpito dalla tragedia e l'ha rappresentata con la forza della pittura che è diversa dalla fotografia. La fotografia è la morte, perché riproduce una cosa che è stata, mentre la pittura è il presente. Raffaello è così come Botero". "Ho voluto dipingere quella tragedia - ha spiegato Fernando Botero - perché per me e per tanti nel mondo è stato uno choc constatare che gli americani che si considerano difensori della democrazia e dei diritti civili si siano comportati come Saddam Hussein".

L'atmosfera, tinta di rosso sangue, richiama gli inferi e i pacifici e corpulenti personaggi, che caratterizzano l'arte di Botero, sono ritratti in posizioni impossibili, con bocche aperte in smorfie di dolore per le violenze e le umiliazioni subite. La tragedia lascia il posto ai colori e ai classici ciccioni di Botero che, come tanti grandi artisti, da Picasso a Leger a Chagall, si è confrontato con il circo. Molti i disegni, gli acquerelli e i dipinti ad olio che rappresentano clown, domatori, equilibristi, giocolieri e contorsionisti.

Una stanza è dedicata a opere sul giardinaggio con tre grandi quadri che rappresentano altrettanti vasi di fiori.

La mostra è un tripudio del colore così come tutta l'arte del maestro Botero. Alcuni quadri raprresentano vescovi e sacerdoti in pose spesso dissacranti. "I preti e i vescovi - ha detto Botero - sono gli unici ad avere immaginazione, basta vedere i colori dei loro vestiti". Le figure, inoltre, sono sempre e rigorosamente abbondanti "perché - come ha sottolineato Botero - sono sempre stato convinto della sensualità del volume e delle forme".

venerdì 6 luglio 2007

Michelangelo e il mito di Leda a Palazzo Bricherasio



Si terrà, fino al prossimo 2 settembre, presso Palazzo Bricherasio a Torino, a cura della famiglia Buonarroti, un'importante rassegna di opere (in particolare disegni) e documenti inerenti la produzione michelangiolesca, legata alle vicende della Seconda Repubblica fiorentina con particolare riferimento all’impegno civile nella realizzazione delle fortificazioni, all’incontro a Ferrara con Alfonso I d’Este e la commissione della famosa Leda (nella mitologia greca Leda era figlia di Testio e moglie di Tindaro, re di Sparta. La leggenda narra che Zeus, innamoratosi di lei, si trasformò in un cigno e si accoppiò con Leda, che generò due uova. Da un uovo sarebbero usciti i Dioscuri, Castore e Polluce, mentre dall'altro Elena e Clitennestra). L'acme della mostra è costituita dal disegno "Studio di testa con variante di naso", unanimemente riconosciuto come uno dei pezzi più belli e importanti della produzione grafica di Michelangelo Buonarroti. Sarà possibile ammirare anche straordinari fogli che riproducono disegni di fortificazioni a testimonianza di momenti diversi dell’impegno michelangiolesco legati alla sua carica di governatore e procuratore generale delle fortificazioni, ricevuta a Firenze nel 1529.

Palazzo Bricherasio
Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20
10123 Torino
Tel.011-5711811, fax 011-5711850

orario: lunedì: chiuso
da martedì a domenica: 15.30 – 22.30
giovedì e sabato: 10.30 – 22.30

biglietti: Intero: € 7,50
Ridotto: € 5,50
Bambini (6 – 14 anni): € 3,50

mercoledì 4 luglio 2007

Arte magica in esposizione a Treviso


Con il termine magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di
influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano,
servendosi di mezzi soprannaturali o paranormali e rituali appropriati.
L`etimologia del vocabolo "magia" deriva dal termine con cui
venivano indicati i "magi", antichi sacedoti Zoroastriani.
Il mago utilizza il suo sapere magico con pratiche rituali o con intenti
benefici ("magia bianca", positiva) o con intenti malefici ("magia nera",
negativa). La scienza magica agisce in genere attraverso simboli, siano essi
parole, pensieri, figure, gesti, danza o suoni.
In questo contesto l'arte rivisitata come magia si prefigge di dimostrare come attraverso la pratica della creazione intellettuale, di cui le discipline artistiche ne assumono l'incarnazione più concreta, si possa influenzare gli eventi e l'essere umano nel suo più intimo pensiero , azione e concezione del reale.
Attraverso la pittura , la fotografia, la scultura , la poesia l'uomo ha da sempre reinterpretato e reinventato la realtà che aveva sotto gli occhi fornendone sempre nuove interpretazioni e addirittura anticipandone il futuro prossimo ,come nel caso di diversi scritti fantascientifici e solo dopo attraverso la pellicola cinematografica.
L'arte è davvero un vincolo di sublimazione della realtà ma anche un canale onirico della potenzialità concettuale del reale sommerso.
Il grande legame tra Magia e Arte può essere meglio compreso considerando le tecniche magiche, che possono essere raggruppate convenzionalmente in quattro categorie:
La cosiddetta magia simpatetica o omeopatica, in cui l'effetto magico è
perseguito tramite l`utilizzo di immagini od oggetti (amuleti e talismani),
che possono essere usati, ad esempio, come rappresentazione simbolica della
persona cui si vuole nuocere (come nel Voodoo).

La magia da contatto è caratterizzata dalla preparazione di pozioni e filtri
magici con ingredienti più o meno naturali.

La terza forma di pratica magica è l'incantesimo, che agisce tramite parole
(un esempio tipico è abracadabra) o formule magiche.
La quarta categoria è quella della divinazione, utilizzata per ricevere
informazioni, come nell'astrologia, nella cartomanzia o nei tarocchi, nel
presagio o nella preveggenza.
Solitamente i riti magici utilizzano una combinazione tra le diverse forme. Nei casi in cui il mago o l'artista, durante una pratica rituale ricorre all'intervento di un entità soprannaturale,il proprio inconscio, si entra nei campi della negromanzia, dello spiritismo e della demonologia, o più semplicemente dell'introspezione meditativa.

Artisti in esposiizone

Alessio Michele,Benito Aguzzoli,Anna Colitti,Veronica,Filoni,Maurizio Follin,Claudio Giulianelli,Giorgia Grippo Belfi,Patrizia Guiotto,Carlo Ivaldi,Concetta Loffredo,Alberto Magrin, Paolo Ober,Nicola Ortoveri,Roberto Pinetti,Alessandra Rameri,Patrizio Sanguigni,Aniello Scotto,Silvia Toffolon,Giovanni Trimeni,Fabrizia Zamatteo,Roberto Zen

Programma evento

Premiazione ed esposizioni opere partecipanti alla fase finale il 7/7/07
alle ore 18 presso le OFFICINE ARTISTICHE di Treviso
Via Nervesa della battaglia 7/a - tel. 0422422709

martedì 3 luglio 2007

Fondazione Renato Giunti di Firenze



La Fondazione Renato Giunti di Firenze sarà lo sponsor delle ricerche programmate per la "Battaglia di Anghiari", la celebre pittura murale di Leonardo da Vinci, della quale potrebbero rimanere tangibili testimonianze dietro gli affreschi del vasari sulla parete est del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. Lo ha annunciato Sergio Giunti, Presidente del Gruppo Giunti, celebrando nel capoluogo toscano il trentennale della nascita della Fondazione intitolata al padre, Renato Giunti. La Fondazione Renato Giunti offrirà una collaborazione determinante al comitato scientifico che ha il compito di stabilire i criteri e i metodi non invasivi per le indagini. Queste saranno effettuate con appositi e sofisticatissimi strumenti tecnologici, studiati appositamente per questa impresa. L'obiettivo dichiarato è quello di riuscire a individuare quanto resti del capolavoro leonardiano, restituendolo al pubblico. La Fondazione Giunti affonda le proprie radici nell'impresa, fortemente voluta da Renato Giunti, della divulgazione dell'opera di Leonardo da Vinci, con la pubblicazione dell'Edizione nazionale dei suoi manoscritti, unica riproduzione ufficiale dell'opera mirabile del suo genio rinascimentale. Fine ultimo della Fondazione è promuovere un programma di valorizzazione delle grandi tradizioni culturali e scientifiche del nostro Paese, traendo ispirazione dalla visione di un sapere universale del quale il maestro da Vinci rappresenta l'icona emblematica.

lunedì 2 luglio 2007

Il Principe Henryk Lubomirski come Amore



Per celebrare i 250 anni della nascita di Antonio Canova, verrà esposto in Italia ''Il Principe Henryk Lubomirski come Amore", capolavoro assoluto del maestro veneto e, soprattutto, opera culto in tutta Europa.

L'opera sarà circondata da altri 29 capolavori dedicati all'Eros e alla Bellezza, "Amore" e' al centro dell'iniziativa della Gipsoteca e del Museo Canova di Possagno, paese che diede i natali all'illustre scultore e luogo in cui venne sepolto. La prestigiosa rassegna, allestita nella Gipsoteca e Casa del Canova, resterà aperta al pubblico fino al primo di novembre, tutti i giorni dalle ore 9 alle 19.

La collocazione temporanea del prezioso marmo e' accompagnata, in Gipsoteca, da un percorso tutto dedicato al tema della Bellezza: da "Adone incoronato da Venere" al gesso originale di "Amore e Psiche stanti", dalle tempere con gli "Amorini" al dipinto di "Cefalo e Procri", dai bozzetti in terracotta della "Morte di Adone", di "Amore e Psiche che si abbracciano" al dipinto di "Venere e Amore".

domenica 1 luglio 2007

Karl Stengel



Ad Arezzo, nell'ambito della rassegna Arezzo Festival, da oggi fino al prossimo 7 luglio, presso l'Accademia dell'Arte, si terrà una prestigiosa mostra personale del pittore "geniale" (così è stato definito dal critico d'arte Maurizio Vanni) Karl Stengel. Il messaggio che Stengel vuol comunicare attraverso le sue opere consiste nel continuo sforzo di dare forma nel miglior modo possibile a tutto ciò che la vita mostra e che può giungere ad un'espressione più intensa tramite un'immagine.

Trofeo G.B. Moroni


La New Artemisia Gallery di Bergamo organizza dal 21 al 27 ottobre 2007 il quarto concorso di pittura ad olio G.B. Moroni. Quest'anno il tema sarà "l'acqua, le sue forme, i suoi colori". Potranno concorrere artisti che abbiano prodotto opere ad olio, grafica, acquerello, acrilico ed elaborazioni grafiche al computer.

REGOLAMENTO

Art.1 Per partecipare al concorso è necessario completare e restituire firmata per accettazione la scheda di partecipazione e recapitare alla New Artemisia Gallery, entro il 13 ottobre 2007 un’opera (per ogni sezione) che non deve superare la dimensione di cm 100x100. L’invio dell’opera e il suo ritorno sono a totale carico e responsabilità dell’artista. Se inviata tramite servizio postale o corriere dovrà necessariamente avere un adeguato imballaggio riutilizzabile per il ritorno con relativa dicitura sull’imballo “Trattasi di opere artistiche per esposizione”.Essa deve essere corredata da un tagliando che indichi in modo chiaro e leggibile, il nome dell’artista, l’indirizzo, il titolo dell’opera, la tecnica utilizzata e il prezzo.L’opera dovrà essere incorniciata o listellata, possibilmente senza vetro, munita dell’apposita attaccaglia.

Art.2 Il giorno 17 ottobre 2007, la giuria formata da critici ed esperti d’arte si riunirà presso la New Artemisia Gallery per selezionare le venti opere finaliste. Tra queste ultime, verrano giudicati i primi tre vincitori del premio della critica ed i premi di categoria per la grafica, l’acquerello l’elaborazione al computer ed il premio speciale GIOVANI-UNDER 25.

Art.3 Le venti opere finaliste, (comprensive dei vincitori dei diversi premi come descritto all’art.2) saranno esposte Domenica 21 ottobre 2007, a Bergamo Alta, sotto i portici di Piazza Cittadella per la votazione della giuria popolare e fino al giorno 26 ottobre 2007 saranno visibili in galleria per il proseguo della votazione .

Art.4 Sabato 27 ottobre alle ore 16.30, presso” l’Auditorium S. Sisto” di Colognola (Bergamo) alla presenza della giuria e delle autorità, saranno premiati i primi tre vincitori della critica, i vincitori votati della giuria popolare,i premi di categoria. Saranno inoltre consegnate le Menzioni d’Onore le medaglie i diplomi di merito ed i diplomi di partecipazione.

Art.5 A parziale copertura delle spese di segreteria e organizzazione, che sono a totale carico della Galleria, si richiede un contributo di euro 48,00 (per ogni singola opera) da versare al momento dell’iscrizione direttamente in sede, o con le seguenti modalità:

- pagamento presso gli uffici postali a mezzo ricarica postepay n. 4023600428260154 intestata a Frassetto Maria Grazia
- bonifico bancario intestato a New Artemisia Gallery o Pasqua Enrica c/c n. 10477 - Banca San Paolo– ABI 01025 CAB 11100 via Camozzi 27 – 24100 Bergamo
- vaglia postale intestato a New Artemisia Gallery – via Moroni 124 – 24122 Bergamo


Art.6 La New Artemisia Gallery pur avendo la massima cura delle opere ricevute, non si assume, durante il periodo dell’esposizione, alcuna responsabilità per eventuali danni di trasporto, manomissione, incendio, furto ed altre cause come magazzinaggio, trasporto e giacenza. Agli artisti è demandato l’onere di stipulare eventuali assicurazioni.

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