venerdì 14 novembre 2014

Donne in Jazz Personale di Gian Genta in Albisola


Gian Genta
Donne in Jazz
a cura di Giorgia Cassini
6 dicembre 2014 – 6 gennaio 2015
Spazio espositivo “Vinceremo”  Piazzale F.T.Marinetti Albisola Capo


ALBISOLA CAPO  – Si aprirà il prossimo 6 dicembre la personale d’arte contemporanea “Donne in Jazz” del maestro ceramista savonese Gian Genta presso lo spazio espositivo “Vinceremo” nella piazza ex stazione fronte mare sede IAT di Albisola Capo.
Un evento culturale di alto livello curato dal celebre critico d’arte Giorgia Cassini e che vede il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e del turismo del Comune di Albisola Superiore, del Comune di Albissola Marina e dell’Associazione Aiolfi.
“Donne in Jazz” è la preziosa esposizione della gestualità spontanea ed immediata di Gian Genta.
Ogni sua opera contiene le tonalità del jazz e delle musiche che gli ruotano attorno.
Ogni sua opera offre qualcosa che ha a che fare con un'idea nuova di ritmo e di  forma, che si traduce da subito come elemento percettivo dominante,  in cui colori delle sue tele ed il garbo delle sue sculture avvolgono i sensi dello spettatore, riconducendolo  alla differenza tra vedere , guardare e sentire.
Caratteristica del suo modellato è la centralità della figura femminile in accostamento ad un nuovo espressionismo, mentre nella cromia risaltano le sfumature di soli tre colori: il giallo, il rosso ed il verde, esplosi e non esplosi,  nel piacere della luce del sole e della vita, velatamente incerti, abnormi ed inorganici, metafora degli aspetti mistici, delle paure e degli enigmi dell’essere.
Nelle sue opere pertanto si evince la non decorazione ma l’incontrollabilità degli effetti che ossidi e smalti nelle differenti cotture producono attraverso l’iperbole del processo creativo del fuoco.

«Nella serie “Donne in Jazz” – commenta la dott.ssa Giorgia Cassini – la musica è ovunque ad avvolgere la felice e chiara incidenza dell’occasione.
Gian Genta trasmette con sensibilità ed immediatezza lo spirito dei soggetti, resi con tratti decisi  in perfetta sincronia di movimento e di colore, dove realtà e irrealtà si fondono in accordi cromatici di euritmica intuitività. In “Woman in cool jazz”, in “Woman in latin jazz”, in “Woman in free jazz”, libera i tratti somatici dal carattere materialistico e dà maggior peso alla musicalità del colore ed all’armonia atmosferica che non al disegno.
È interessante scorgere come sia nella pittura sia nella ceramica di Gian Genta vi sia un continuo progresso nell’evoluzione di forma e di significato che le figure femminili rappresentano. Un progresso che rimarca dell’artista quello che lo caratterizza senza possibilità di equivoci: un’impronta originale e fortemente espressiva. Di  fatto il  suo spirito creativo e le sue qualità  di forte colorista lo hanno portato a quella maturità artistica che il pubblico ammira e la critica stima».


GIAN GENTA – Cenni biografici

Gian Genta nasce a Savona, riconosciuto il merito di essere uno dei più interessanti scultori ceramisti nel panorama internazionale, oggi la sua attività lo vede impegnato quasi esclusivamente nella ceramica. Nel 2007 riceve il Premio della critica in ambito nazionale ed il Silver Award 2007 dalla galleria Art Majeur di Parigi. Nel 2011 è  selezionato ben due volte al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Nel 2012 è 2° classificato per scultura e mixed media al The International Art Contest in Bongaree Australia. Nel 2013 le sue opere vengono selezionate al China Jngdezhen International Ceramic Fair ed espone alla rassegna internazionale Undergroundzero Ocnele Mari – Jud. Vâlcea in Romania; è 1° classificato al The International Art Contest in Australia. Nel 2014 espone alla Biennale di Montecarlo ed è collocata in permanenza una sua opera sulla piazza del Comune di Varazze (SV). Le sue mostre vengono curate e presentate dalla dott.ssa Giorgia Cassini già Direttore Artistico della Biennale di Venezia 2011 Padiglione Italia. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, per la biografia completa si rimanda al sito www.giangenta.it



SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Gian Genta
Donne in Jazz

CURATORE: dott.ssa Giorgia Cassini
SEDE: Spazio Espositivo “Vinceremo”  Piazzale F.T. Marinetti  Albisola Capo
INAUGURAZIONE: 6 dicembre ore 18,00 – a seguire aperitivo con l’artista
DURATA: 6 dicembre  2014 – 6 gennaio 2015
ORARI: da martedì a domenica 15.00 -20.00
Giorni festivi sempre aperto, lunedì chiuso
INGRESSO: libero
            info@giangenta.it




martedì 11 novembre 2014

"Opera numero: 233 - il tutto tramite l'uno" - Viola Di Massimo,. Andrea Volterra


Il 23 novembre 2014 alle 18.00 nello studio violadimassimo, Andrea Volterra, artista, docente di storia dell'arte, studioso delle correnti antiche e moderne ci guiderà, attraverso l'analisi dell'opera numero 233 di Viola Di Massimo, nella comprensione dell'opera e l'operato di un artista. info@violadimassimo.com

E' possibile che dietro una sola opera di un artista si possa celare la totalità di tutta l'opera?
E' possibile che la totalità di tutta l'opera sia composta da infiniti tasselli chiamati "opere d'arte"?
Andrea Volterra, artista, docente di storia dell'arte, studioso delle correnti antiche e moderne ci guiderà, attraverso l'analisi dell'opera numero 233 di Viola Di Massimo, nella comprensione dell'opera e l'operato di un artista.
Ci insegnerà a domandarci cosa c'è oltre la forma, a conoscere finalmente la dedizione che si nasconde in un artista e se ne esiste una.
Ci condurrà nell'
aspetto tecnico: nella materia, nel colore, nell'imprimitura, nel pigmento, nelle mescolanze e nelle tradizioni; ma ci porterà anche oltre la pelle: "accadono cose fuori e dentro di noi divisi solo da un sottile e fragile strato di pelle" afferma Andrea Volterra e quindi, ci condurrà anche fuori dall'opera, nell'aspetto sociale, scoprendo quanta convinzione ci può essere in un'opera, quali battaglie possono coinvolgere un artista contemporaneo; e ci porterà poi dentro l'opera, nell'aspetto intimo espresso nella ricerca dell'identità: da dove veniamo, di cosa siamo convinti, quali lotte ci appartengono o ci portiamo dietro attraverso le nostre esperienze o le esperienze di vite prima di noi che ci hanno coinvolto e ci coinvolgono ancora.
Osserveremo con attenzione il singolo segno, il simbolo: come una collana nera può divenire mistero, peso, esistenza, e ogni perla contenitore di accadimenti vissuti, sgranati come "rosario"; come una tenda da teatro può divenire ferita, cicatrice, lacerazione che scopre e fonde aspetto sociale e intimo in un solo momento; come una scarpa può divenire simbolo di "emancipazione" e reliquia.
E ancora... come una schiena nuda non voglia dire solo sensualità ma anche vulnerabilità.
Questo e altro ancora sarà raccontato da Andrea Volterra il 23 novembre 2014 alle ore 18.00 nello studio di Viola Di Massimo.


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