Nel cuore di Roma, a Palazzo della Minerva, è possibile vivere una straordinaria esperienza artistica che celebra San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, grazie alla mostra San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature. Fino al 2 marzo 2025, il pubblico può accedere gratuitamente a un’esposizione che, attraverso i capolavori di grandi maestri medievali e rinascimentali, racconta la figura di San Francesco e la sua eredità spirituale e culturale.
Un’iniziativa istituzionale di grande respiro
Per la prima volta, il Senato della Repubblica e la Galleria Nazionale dell’Umbria hanno unito le forze per un progetto dedicato al “Poverello di Assisi”, coinvolgendo istituzioni locali e internazionali, tra cui la Custodia Generale del Sacro Convento di Assisi, il Comune di Terni e molte altre realtà del territorio umbro. L’esposizione, che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo 2025 e degli ottocento anni dal Cantico delle Creature, si propone di raccontare l’evoluzione dell’iconografia di San Francesco, mettendo in luce il suo ruolo fondamentale nella definizione dell’identità culturale italiana.
La memoria del Santo in opere uniche
Tra le opere più significative della mostra, spicca un prestito eccezionale: la Chartula, un frammento di pergamena scritto di mano di San Francesco, risalente al 1224. Questo documento, una delle reliquie più preziose del santo, contiene una benedizione indirizzata al frate Leone e una lirica, “Lodi di Dio altissimo”. Conservata nella Basilica di Assisi, la Chartula è il testimone di una fede intensa e personale, segno tangibile dell’esperienza mistica che ha segnato la vita del santo.
A queste si aggiunge l’effigie di San Francesco dipinta da Cimabue. Un’opera che risale agli anni in cui l’artista decorava la Basilica di Assisi, utilizzata, secondo la tradizione, come copertura della prima cassa di legno in cui fu posto il corpo del santo. Questa immagine di Francesco, realizzata su tavola, è una testimonianza unica della spiritualità e della pietas del Medioevo.
Un percorso tra Medioevo e Rinascimento
La mostra offre un viaggio attraverso il tempo, tra il Medioevo e il Rinascimento, esplorando l’evoluzione della percezione di San Francesco da parte degli artisti. Si possono ammirare opere di maestri del calibro di Perugino, Benozzo Gozzoli, Taddeo di Bartolo e Niccolò di Liberatore, che hanno contribuito a plasmare l’immagine del santo attraverso stili e linguaggi diversi.
Il Gonfalone della Giustizia di Perugino, ad esempio, presenta Francesco in adorazione della Madonna con il Bambino, accanto a San Bernardino, in un paesaggio che rappresenta la Perugia medievale, un simbolo del radicamento del culto francescano in tutta la regione. Altro esempio straordinario è il Polittico di San Francesco al Prato di Taddeo di Bartolo, dove Francesco trionfa sui vizi che si oppongono ai voti francescani. Ogni opera, attraverso la potenza simbolica e visiva, racconta una fase della storia di Francesco, dai momenti più mistici e dolorosi della sua vita, come il ricevimento delle stimmate, fino alla sua consacrazione come alter Christus, il Cristo vivente.
La spiritualità di San Francesco in arte
Un aspetto centrale della mostra è la rappresentazione della mistica francescana. Le opere di Perugino, in particolare, riescono a cogliere l’intensità del messaggio francescano, restituendo la forza mistica e spirituale che caratterizzava la figura del santo. La sua arte, definita da Agostino Chigi “la più grande in Italia”, trasmette la vicinanza di Francesco alla divinità, rendendo tangibile la sua visione del mondo e la sua carità.
Il percorso espositivo culmina con alcune opere di Pietro Vannucci, detto Perugino, nato in Umbria e legato a questa terra in modo profondo. Le sue rappresentazioni di San Francesco sono tra le più suggestive, in grado di rendere il legame tra il santo e la sua terra natale ancora più forte e palpabile.
Un’opera di collaborazione territoriale
Questa mostra non è solo un omaggio a San Francesco, ma anche un’importante occasione di promozione culturale per l’Umbria. Le opere in esposizione non solo raccontano la vita e il culto di San Francesco, ma celebrano anche i paesaggi, le tradizioni e le radici spirituali della regione che lo ha visto nascere. Un’opportunità per riscoprire e valorizzare un patrimonio che va oltre l’arte, per diventare un simbolo di identità collettiva.
In occasione del Giubileo 2025, il Senato della Repubblica e le istituzioni umbre si uniscono nel ricordare e onorare San Francesco, simbolo di povertà, fede e speranza, attraverso le testimonianze artistiche che ancora oggi parlano di lui con una forza straordinaria.