sabato 12 maggio 2007

MASELLI GIULIA



Mostra collettiva alla New Artemisia Gallery di Bergamo dal 19 al 31 Maggio 2007

Giulia Maselli, vive e lavora a Vimercate (Mi).
Specializzata prima in pedagogia e poi, nel 1989, in progettazione e design presso l’Istituto Superiore “L’Ateneo “ di Milano.
Ha collaborato con studi d’architettura occupandosi di progettazione d’interni e studiando complementi ed oggettistica personalizzata per privati. Fra il 1993 ed il 1999 ha scritto per la rivista “VETRO SPAZIO” EDIZIONI Editas (Milano), ha curato recensioni su alcune manifestazioni importanti del settore dell’arredamento per la casa editrice Miller Freeman (Milano) e per la rivista “Bella”.
Si è occupata come designer della progettazione di complementi d’arredo per l’Azienda Porada Arredi di Cabiate (Como).

Coltivando da sempre la passione per la pittura, soprattutto per la grafica, ha iniziato, dal.
2000, a presentare al pubblico i suoi lavori frutto di sperimentazioni, come autodidatta, eseguiti con sanguigna, grafite, pastelli ad olio, inchiostri per grafica, pigmenti fino ad approdare alla tecnica mista.
Ha preso parte a diverse rassegna e collettive in Italia ed all’estero.

Nel variare delle sue interpretazioni stilistiche, passando dalla squadratura architettonica delle forme domestiche ed attuali, si immerge nella ricerca di altre fonti di ispirazione artistica, e ,si addentra nel mondo dell’artistico informale ed accennato. Le sue tele sfuggono alle classiche retoriche, si articolano, prima in forme conosciute di apprendimento, per poi spaziare in forme astratte, dove il suo ingegno e la sua manualità ,scorrono su pannelli colorati, vivi, scivolanti, manipolando i colori e la materia in una sua visione personale di appagante positivismo.
Aldebaran

La libertà dell’immaginazione e la forza espressiva del colore regnano sovrani nella produzione pittorica di Giulia Maselli in cui è facile perdersi con la fantasia come dinanzi ad un’onda marina che ti accompagna in viaggi sorprendenti, immaginari e metafisici dove il colore scorre libero da rigidi schemi sulle superfici della materia trascinando e coinvolgendo lo spettatore in una visione e dimensione artistica accogliente ed emozionante.
E’ lui il padrone assoluto dello spazio pittorico e lo occupa interamente concedendo brevi spazi di luce alla purezza bianca della carta o alla sostanza meno nobile del cartone che affiorano di tanto in tanto tra le grandi estensioni cromatiche conferendo ad esse chiarezza e stabilità.
L’ artista dimostra di essere pienamente padrona della materia esprimendosi in spazi empirici percepiti come sostanze coloristiche luminose espanse e vibranti, cadenzate con gesti leggeri ed uniformi sino a raggiungere effetti di trasparenza e velature che emanano la luce attraverso il colore.
Le variazioni tonali, come in un concerto sinfonico esprimono il senso sconfinato delle emozioni che occupano il nostro animo e catturano la nostra facoltà percettiva in una senzazione di profonda quiete spirituale. Le sue composizioni colorate risuonano come musica dalla natura interiore dell’artista manifestandosi e sconfinando in larghe e distese macchie di giallo, di verde sicuro, di rosso dalla sua veste canonica e pura a quello meno classica e più sofisticata e calda del tono purpureo che si accorda cromaticamente ai blu vivi e poetici rivolti a fermare un’intuizione, una significativa rappresentazione di un istante, dell’armonia fra l’uomo e la natura circostante.
Il linguaggio pittorico dell’artista, trova la sua veste più felice nella scorrevolezza dell’acquerello, ma non disdegna neppure tecniche meno immediate come la grafica, la grafite e l’olio.
La superficie, libera da definizioni e severi schemi lineari e geometrici è percorsa da onde colorate ed istintive ed è attraversata da una realtà oggettiva e fisica appena accennata di cui rimangono ricordi casuali: la sagoma di un albero, lo scorcio appena percepibile di una città, di una torre il cui verticalismo risponde perfettamente al movimento fluido ed alla scorrevolezza del colore opportunamente e liberamente mosso e vibrato.
Il repertorio dei suoi soggetti e delle sue tematiche, in un crescendo professionale di numerose esposizioni e rassegne d’arte si è evoluto nella scelta di uno stile sempre più maturo e di forme sempre più essenziali ma al contempo nella sua contemporaneità non ha mancato di riproporre in termini attuali temi usuali della sua ricca e feconda produzione a partire dalla natura morta di sapore morandiano ai paesaggi naturali e poetici memori delle visioni estatiche e paradisiache di William Turner.
Con estrema padronanza pittorica e perizia tecnica l’artista ha saputo percorrere un viaggio nella sperimentazione delle tecniche e degli stili caratteristici dell’arte in tutte le sue vesti affidandosi talvolta alla casualità del fare pittorico e lasciando cadere, spinta dalla forza vitale dell’inconscio, le gocce e le macchie di colore che si dilatano e invadono le superfici in una sorta di prolungamento all’esterno della sua interiorità fino al ritorno al figurativo tradizionale che fa omaggio a Degas e agli interpreti delle sue opere. L’ abilità disegnativa nella resa dei gesti e delle proporzioni dei rari personaggi che animano la sua produzione, ispirati all’equilibrio e all’umanità delle ballerine impegnate nei loro gesti comuni, o in posizioni assorte si giustifica meditando e scavando tra i suoi passati esordi figurativi in cui è facile individuare la passione per il classico espresso nei corpi scultorei michelangioleschi e particolarmente espressivo nelle “Prigioni” da cui l’artista ha saputo muovere e liberarsi mediante la forza sublime e contemplativa del colore

Dott.sa Enrica Pasqua (critica d’arte)

Hanno scritto di lei:

“MENSILE ARTE” – edizioni Giorgio Mondatori – anni 2003-2004
“CORRIERE DELL’ARTE” – Torino settembre 2006
giornale “IL TIRRENO” - Pisa – Novembre 2006

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