sabato 12 maggio 2007

PADOVAN FRANCO



Mostra collettiva alla New Artemisia Gallery di Bergamo dal 19 al 31 Maggio 2007

Nel 2006 ha partecipato al concorso di pittura TROFEO G.B.MORONI –“ Sogno e Realta’” organizzato dalla Galleria - qualificandosi con il diploma di merito

STORIE DI TERRA.

Franco Padovan, pittore della cultura contadina, offre al visitatore il piacere di riscoprire in un viaggio a ritroso negli anni, le tradizioni, talvolta dimenticate, di una terra ricca di colori, d’allegria e di vita, attraverso le immagini dipinte sulle tele così come il tempo le ha impresse nella nostra memoria. Un percorso artisticoculturale che affonda le sue radici nelle tradizioni della vita rurale. Episodi della quotidianità che si ricompongono e prendono forma in un crescendo di colori, dando vita a personaggi, fatti, luoghi ed allegorie che pur senza parlare riescono a raccontare la loro storia e a far sentire chi li osserva, parte integrante di questo “amarcord”:
Di formazione autodidatta, è presente nella vita artistica nazionale da vari anni. Ha ottenuto affermazioni in rassegna e concorsi, ha partecipato a collettive e personali, con successo di pubblico e critica.
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero; la sua pittura è stata recensita con articoli su quotidiani e riviste a diffusione regionale e nazionale. Con le sue opere ha contribuito, dal 1992 al 2002, al calendario della “Grafiche LANOVI srl” di Vicenza.

Ha illustrato le copertine dei libri –
Un borgo chiamato Portello - di L. Nardo edizioni Zielo (Pd).
Grammatica Veneta di L. Nardo edizioni Scantabauchi(Pd)
Quotidiane – di A. Aldrigo edizioni Scantabauchi (Pd).
DizionarioVeneto Italiano – di W: Basso edizioni Scantabauchi (Pd)
Ha curato l’illustrazione delle copertine della rivista “La Nuova Tribuna Letteraria”, periodico di Lettere e Arte di Giacomo Luzzagni, per l’anno 2000 e della rivista “L’Arca di Noè”, ex allievi Patronato Immacolata (Pd), dicembre 2000.
E’ censito.
Catalogo anno 1997/98 TOP ARTS edizioni R. Massaccesi.
Catalogo anno 2000 “ARTE ITALIANA DAL NOVECENTO AD OGGI” edizioni - L’altro modo di volare.
Testi critici.
Descrivere Franco Padovan quale pittore Naif pare fatto banale, piace allora, volendo inquadrare in un filone specifico dell’arte figurative, definirlo piuttosto come pittore “cronista”, pittore dedito a raccontare e a documentare, servendosi d’immagini, i fatti piùdiversi della quotidianità: Un po’ come Brughel, per intenderci, e come tanti altri artisti che, vivendo continuamente in stretto rapporto con il “prossimo” hanno inteso poi raccontare indole e attività, usanze e costumi, hanno amato interpretarne i sentimenti più veri, le gioie e le afflizioni, le attese e le conquiste: A cornice poi di tante gustose scenette di vita, Padovan costruisce prospettici fondali che alludono a luoghi caratteristici d'impronta popolare, tipo il Portello di Padova, o a palazzi e cattedrali di rinomate città. Concentra in tal modo nelle sue tele palpiti di vita umana e importanti testimonianze di civiltà materiale. Oltremodo ricca la gamma coloristica, attingendo quest’acuto osservatore e sensibile artista ad una tavolozza di tradizione prettamente veneta, vale a dire ricca di toni accesi, luminosi, squillanti, come appunto appaiono le atmosfere, in genere, di questa regione.
1998 – prof. Paolo Tielo (critico d’arte)

Franco Padovan ricerca nei suoi dipinti gli ambienti e le figure della terra veneta del passato ispirandosi ad un mondo lontano, nel quale l’artista si compiace di fondere natura e terra in un “unicum memoriale”:
1998 – M.Rosa Ugento (giornalista)

Franco Padovan propone immagini festose d’avvenimenti sia paesani che parrocchiali. Una miriade di particolari arricchisono lo scenario pittorico, dove tutti riconosciamo i colori del nostro vivere. Opere di una realtà fantasiosa che viene dalla tradizione e dalla storia e vibra di luce.
1998 – Prof. Orfango Campigli (critico d’arte).

Tempo della festa e tempo del lavoro: più che ai proverbi popolari e al folklore, Franco Padovan sembra guardare alle tradizioni locali, quando realizza in pittura figure e luoghi dalla solennità composta, quasi rituale. L’effetto, inoltre, dei colori intensi fonda un’atmosfera di sincerità e d’incontro. La vena creativa è ricca, gli episodi si susseguono come tanti fotogrammi di un racconto, che rimanda al passato e ad un senso di partecipazione.
2002 – prof.ssa M.Lucia Ferraguti (critico d’arte)

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