giovedì 20 marzo 2008

L'arte come bene rifugio

Il mercato dell'arte procede a passi spediti e senza particolari segni si stanchezza e allunga così le distanze dai mercati finanziari e immobiliari che arrancano in un clima di crisi e incertezza. E' abbastanza tipico che in momenti come questi l'arte (ma attenzione, solo quella di qualità!) goda della crescita di attenzione di collezionisti-investitori che vedono nell'acquisto di un'opera o un oggetto d'arte importante il modo migliore per mettersi al riparo dalle tempeste finanziarie con in più il piacere di arricchire la propria collezione.

A confermare questa tendenza l'esito della più importante delle fiere d'antiquariato (ma non solo) al mondo, Tefaf Maastricht, quest'anno giunta alla XXI edizione. Nelle due settimane di apertura il gotha del collezionismo mondiale si è dato appuntamento nella cittadina olandese pronto a scegliere e comprare quello che di meglio il mercato è in grado di offrire, decretando ancora una volta il successo della manifestazione.

Arte quindi sempre più come bene rifugio e se questa regola è più facilmente applicabile quando si ha la possibilità di affrontare il livello alto del mercato, quello a sei zeri per intenderci, assicurandosi grandi capolavori di livello museale, essa può, con le dovute accortezze (come ad esempio confrontarsi prima dell'acquisto con un consulente indipendente), essere anche applicata ad un livello di mercato (e di spesa) più accessibile. L'imporrante è non perdere mai di vista quell'insieme di fattori, primo fra tutti la qualità, che contribuiscono a fare dell'acquisto di un'opera d'arte anche un buon investimento. Articolo a cura di Domenico Filipponi

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