mercoledì 11 giugno 2008

L'arcano incanto dei viaggi in biblioteca


I disegni, gli acquerelli e le acqueforti dedicate alla Riviera dei Fiori e all’ Oriente, proposti attraverso un viaggio appassionante tra pittura e cultura, tra mito e realtà.

I grandi viaggi – ci ha lasciato scritto Leopardi, nel suo “Zibaldone” - si fanno in biblioteca. E’ questo l’esprit della nuova mostra di opere grafiche e pittoriche del maestro Raffaele Benito Lizza, allestita presso la Libreria – Galleria “La Fenice” di Sanremo, in cartellone dal 7 giugno al 7 luglio p.v.

Pittore classico e moderno al tempo stesso, ma soprattutto “Pittore di tutti i giorni” per dirla con Gauguin, appassionato bibliofilo lui stesso, Lizza ha accolto l’invito de “La Fenice” per raccogliere il meglio dei suoi disegni, delle sue acqueforti e dei suoi acquerelli, dedicati ai suoi viaggi in Riviera e in Oriente, vissuti o reinterpretati.

Il risultato di questo lavoro rappresenta, per così dire, una “tentazione pittorica” irresistibile per tutti i bibliofili e gli appassionanti d’arte. Per un mese, infatti, la Libreria – Galleria “La Fenice” si trasformerà in un magico gioco di specchi tra le opere grafiche e pittoriche del maestro, realizzate nel corso degli anni dal vivo con il suo cavalletto “en plein air”, o nel suo studio di Diano Marina, al tavolo di lavoro e con l’ inseparabile torchio.

Anche per Lizza, dunque, come racconta Picasso nei suoi scritti, “Un quadro mi viene da molto lontano! Chissà da quale lontananza l’ho sentito, l’ho visto e l’ho dipinto... E’ possibile penetrare nei miei sogni, nei miei istinti, nei miei desideri, nei miei pensieri che hanno impiegato tanto tempo per uscire alla luce? E’ possibile penetrare quanto vi ho messo di me stesso?... forse contro la mia stessa volontà ?”.

A questi interrogativi del Picasso “ filosofo della pittura” (purtroppo meno noto al pubblico del geniale Picasso artista), Lizza è riuscito a dare con la sua innata modestia, una sua risposta esistenziale, organizzando una mostra d’arte e cultura a sua immagine e somiglianza. Scegliendo personalmente, cioè fior da fiore, tra le sue opere e le centinaia di libri antichi e moderni de “La Fenice”, tra iconografia classica e fotografia contemporanea, il meglio del suo “Orbis Pictus” e del suo universo poetico, rappresentato dal suo amore per la Riviera dei Fiori e l’ Oriente. Da qui un affascinante gioco di specchi, un sorprendente caleidocopio d’immagini, capaci di dare vita, tra antiche e nuove stampe, tra originali opere grafiche e pittoriche, ad un “ culto delle immagini” intelligente e divertente.

Ecco una buona occasione, dunque, per tutti i visitatori di questa mostra, per scoprire o riscoprire la Riviera di ieri e di oggi, con i paesaggi ed i frammenti di vita quotidiana di un Oriente raffigurato in tutto il suo splendore.

Post più popolari

Newsletter

Ricevi, ogni mese, tutte le notizie inerenti le mostre e gli eventi artistici più importanti, direttamente nella tua casella di posta elettronica, totalmente gratis!