mercoledì 6 giugno 2012

IL MESE DEGLI SPAVENTAPASSERI a Roma


IL MESE DEGLI SPAVENTAPASSERI

A ROMA


Località: Roma

Spazio espositivo: Atelier degli Artisti

Indirizzo: Circonvallazione Gianicolense 22a

Periodo: 8-15 giugno

Orario: 10.00/18.00

Titolo: Il Mese degli Spaventapasseri a Roma

Artisti: Enrica Capone, Bebeto Costa, Kelly Costa (Spiritoliberok), Palu De Andrade, Daniela Foschi, Umberto Ippoliti, Stefania Iza Massoni, Kalos, Lughia, Maria Grazia Lunghi, Gaia Machina, Roberto Porchetta, Corinna Ricci, Eugenio Sgaravatti, Elaine Zaramella

Organizzazione: Atelier degli Artisti

Curatore: Giuseppe Salerno

Inaugurazione: venerdì 8 giugno ore 18.00


Nel 2006 diciassette artisti realizzarono, su invito di Giuseppe Salerno, altrettanti spaventapasseri per una esposizione romana presso i giardini dell’Auditorium. Una seconda esposizione con 50 opere si svolge nel 2011 a Fabriano presso i Giardini del Pojo e poi nuovamente a Roma dove fu ospitata in Trastevere dall’Atelier degli Artisti. Dal successo di queste iniziative nasce l’idea di dedicare in Italia il mese di giugno agli Spaventapasseri, presenza intorno alla quale condividere il diffuso sentire in difesa del territorio e in favore di un più equilibrato rapporto tra ambiente naturale ed ambiente urbano.

“Quando l’uomo mai distoglieva i piedi da terra e gli occhi dal cielo, quando lo sguardo andava oltre l’orizzonte dove tutto si ricongiunge, quando lo scorrere lento delle ore, dei giorni, delle stagioni segnava il tempo, quando i mondi dell’anima erano in sintonia con i ritmi dell’universo, quando la coscienza dell’appartenenza e della dipendenza governava il quotidiano, loro erano lì, piccola cosa, a difendere il lavoro d’ogni giorno per la sopravvivenza.

Non certo per scongiurare i nubifragi, i terremoti e le catastrofi, ma per tenere lontani gli uccelli.

Quegli stessi uccelli che nell’ambiente naturale, non condizionato dalla presenza umana, propagano il seme dando vita a vegetazioni “spontanee” i cui frutti, a disposizione di tutti, sono la ricchezza della terra.

Ma l’uomo poi, sempre più chino a curare il “proprio” orticello, ha smesso, scacciati gli uccelli, di osservare le stelle, ha innalzato steccati ed ha preso, dimentico dall’antica coscienza e carico della presunzione di chi vuol sentirsi vicino al creatore, a edificare il suo mondo artificiale.

I crocevia dello scambio e dell’incontro sono divenuti rapidamente, nei secoli, tessuti urbani, megalopoli che, sottraendo la terra ai nostri piedi hanno lasciato che gli orizzonti scomparissero dietro le costruzioni.

Lontane dagli ambienti naturali, le città hanno generato luoghi asettici e scandito ritmi incalzanti che, ignorando l’alternarsi del giorno e della notte, del caldo e del freddo, hanno compromesso il rapporto indissolubile tra l’uomo e il suo habitat determinando nel profondo di ogni anima un malessere esistenziale.

La cultura fondata sulla massima specializzazione, insieme alla tendenza esasperata a frammentare, costringono tutto in recinti sempre più piccoli e tra loro privi di comunicazione.

La città e la campagna, l’asfalto e la terra.

Da tempo gli uomini, prigionieri delle proprie case, non coltivano più la terra mentre l’industria, delegata dalla collettività a governare le grandi serre, non si preoccupa più degli uccelli che, non più intimoriti dagli spaventapasseri, sono braccati dai cacciatori.

E gli uccelli con i loro semi si inurbano.

E mentre tra l’asfalto nascono ciuffi verdi di speranza, gli spaventapasseri tornano a reclamare la propria terra.”



Giuseppe Salerno

Per info:

atelierdegliartisti@gmail.com

3921559106 (Ada)

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