venerdì 2 maggio 2008

Il SS Crocifisso della Riforma è stato restaurato!


Nell'importante avvenimento di recupero storico-artistico è stata coinvolta anche l'Università della Calabria.

La chiesa del S.S. Crocifisso in Cosenza custodisce di nuovo la sua opera più insigne: il Crocifisso. Un autentico capolavoro della scultura lignea del seicento, il cui restauro è iniziato il 14 settembre 2007 e terminato nei primi giorni del mese di aprile.

L'opera di restaurazione è stata realizzata quest'anno in ricorrenza del cinquantesimo anniversario dalla prima incoronazione del crocifisso avvenuta il 24 aprile 1958. Per il suo ritorno e per l'anniversario i fedeli offriranno lo storico diadema d'oro impreziosito proprio dalle loro donazioni.

Lo scorso 20 aprile, il Vescovo della diocesi Cosenza-Bisignano Monsignor Salvatore Nunnari, ha
elevato la chiesa a santuario diocesano. Essa, che per la devozione popolare godeva già dell'appellativo di santuario, oggi può finalmente vedersi riconosciute la storia e la bellezza, patrimoni indiscutibili per la città. L'opera è stata ricollocata nel suo alloggiamento storico e per favorirne la fruizione è stata commissionata, a don Gianpiero Maria Arabia, la progettazione e realizzazione di un mosaico che inserisse l'opera lignea in una sorta di catechesi iconografica.

I fondi necessari all'opera di restauro e ricollocamento del Crocifisso, sono stati stanziati, in parte, dal Ministero per i beni e le Attività Culturali. Va sottolineato, comunque che la parte più sostanziosa dei contributi è giunta dai fedeli che hanno confermato, se ce ne fosse ancora necessità, la devozione che nutrono nei confronti di questa immagine di salvezza.

Occorre porre attenzione sul fatto che la devozione dei fedeli è stata accompagnata dall'attenzione pastorale che ha dimostrato la Curia Cosentina nei confronti del Santuario del SS. Crocifisso e dall'azione dei Cappuccini e del nuovo Provinciale dell'ordine Frà Ferruccio Bortolozzo.

LA STORIA

Il complesso convento-chiesa fu monastero fuori le mura fondato dalle Benedettine nell'anno 863. Terremotato nel 1184, venne riedificato da Federico II che lo cedette ai frati Francescani nel 1224. Nel 1276 lo acquistarono le Clarisse le quali, però, lo fittarono ai frati Osservanti nel
1412. Questi, a loro volta, lo lasciarono nell'anno 1436. Rimasto in proprietà delle Clarisse, abbandonato per circa 170 anni, divenne un rudere. Nel 1607 venne acquistato dal barone Antonino Firrao il quale ricostruì convento e chiesa, nella quale per sua devozione istallò la statua del SS. Crocifisso, pregiata opera di Padre Umile da Petralia. Il barone Firrao di tutto fece dono ai frati Riformati nel 1628. Questi vi restarono circa 240 anni (da ciò il toponimo della zona, denominata per l'appunto Piazza Riforma), favorendo la devozione al SS. Crocifisso. Per questo, anche dopo la soppressione imposta con la legge Crispi nell'anno 1866 la chiesa fu sempre aperta al culto dei devoti cosentini, specialmente la popolazione contadina. Tale devozione fu incrementata dai frati Cappuccini, iniziando dal 1915 quando, ottenuta la cessione della chiesa, vi esercitarono il loro apostolato. E fu proprio un cappuccino, Padre Daniele Gil che, salvando dall'incendio causato dai bombardamenti aerei del 3 settembre 1943 il SS. Crocifisso, ha dato maggiore impulso alla devozione dei buoni cosentini. Fino al punto che la chiesa ricostruita, pur essendo titolata alla Madonna di Costantinopoli, ha per pala dell'altare maggiore il santo Simulacro.

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