venerdì 21 febbraio 2014

Enrico Lombardi – Esercizi spirituali



 
Organizzata dal Comune di Lugo, Assessorato alla cultura, a cura
di Daniele Serafini (Direttore del Museo Baracca), con la collaborazione di
Angelo Andriuolo-Ars Imago Dei. Catalogo in Galleria con parole e immagini di
Enrico Lombardi e un testo di Francesco Giulio Farachi. Pescherie della
Rocca Estense, Piazza Garibaldi 1-Largo Tricolore, Lugo (Ra). Per info : 0545 38561,
http://www.museobaracca.it, serafinid@comune.lugo.ra.it,www.lombardienrico.it.
da sabato 1 marzo a domenica 23 marzo 2014 – INAUGURAZIONE SABATO 1
MARZO ORE 17.30 – orari: giovedì e venerdì 15.30/18.30 , sabato e domenica
10/12-15/18.30 –
Durante
l’inaugurazione interverranno il Curatore e l’artista sul senso e il merito della
mostra.
In questa nuova personale (22 opere inedite), all’apparenza perfettamente
schizofrenica, l’artista espone opere di due serie parallele che nascono e si
sviluppano contemporaneamente : gli “Esercizi spirituali” – che danno il titolo alla
mostra – e le “Basse maree”. Lo sguardo, negli “Esercizi spirituali”, è come rigirato
dentro, chiuso nello spazio angusto e infinito della meditazione sulle medesime
forme declinate in tutte le loro possibili variazioni: muri, tetti, l’albero, ma
soprattutto la luce e l’ombra come fatti compositivi e tematici. Un linguaggio
asciutto, liturgico, etico, concentrato su sé stesso, avulso da ogni clamore delle
categorie della contemporaneità e dai loro paradigmi, che, come negli esercizi
spirituali di un monaco o di uno yogin, si spoglia di ogni orpello per cercare di
raggiungere l’essenza del fare. Nessuna decorazione dunque, nessun pretesto
illustrativo o narrativo che dir si voglia, solo la nuda forza della pittura che raffigura
il proprio farsi. Nelle “Basse maree”, invece, lo sguardo è come spinto “fuori”, ai
limiti estremi dell’orizzonte, per rievocare figure e metafore già presenti nella
pittura passata dell’artista, come se risorgessero dall’acqua dopo un diluvio. Una ripresa
di coscienza delle “figure” fondamentali del suo percorso. Qui i luoghi sono
aperti e ritmati da spazi larghi, gli oggetti emergono dall’acqua dentro solitudini dal
sapore iconico i cui riferimenti sono indubbiamente nella pittura del ’2/3cento
italiano. Nel Catalogo (bilingue) saranno pubblicate alcune riflessioni dell’artista
sugli aforismi poetici di Renè Char e un testo del critico romano Francesco Giulio
Farachi.

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