giovedì 28 novembre 2013

L’altra Parte dell’Arte di Flaviana Pesce

Dal 5 dicembre alle ore 19.00 al 10 dicembre alle ore 19.00

Inaugurazione: giovedì 5 Dicembre 2013 alle ore 19.00

A cura di:Tiziano M. Todi
Organizzazione Grazia Marino P&G Events Roma
In collaborazione con MM Productions srl
Scenografia di Terrence Briscoe T.B. Project
Bollicine a cura di Gaetano Costa
www.galleriavittoria.com - info@galleriavittoria.com

Il lavoro di Flaviana Pesce regala l'opportunità di restare passivamente sospesi in un viaggio senza fine, ma elargisce contemporaneamente anche la possibilità di lanciarsi attivamente all'inseguimento delle scie lasciate da colori incredibilmente fluidi, vivi e veloci …fino a non poter più distinguere bene i limiti spaziali della tela dai confini soggettivi della propria visione d'insieme.
Nelle sue opere ci si può entrare, insomma, per contemplare la vita vera o per vivere davvero la sua contemplazione. Si approda nei territori vasti e ancora inesplorati di un'immaginazione tumultuosa, dove la forza evocativa si mostra in grado di rompere gli argini dell'abitudinario scorrere delle idee e dei pensieri, facendoci immergere in un nuovo e più vivo fluire ininterrotto di emozioni.

Il colore per Flaviana Pesce non ha niente a che fare con il colore così come viene inteso nel senso comune: non deve mai definirsi completamente nella sua astrattezza concettuale, nè può mai nemmeno esaurirsi nella sua materialità elementare; si tratta dunque di un colore che sa bene come mostrarsi vivo, che sa far sentire il proprio respiro, che sa esprimere il proprio dinamismo muovendosi e smuovendo la rigidità di tutte le idee e delle forme rivissute identiche più per abitudine che per spontanea ed improvvisa ispirazione. E questo significa cambiare tutto: cambiare tutte queste idee, tutte queste forme. Ma ancora prima -e soprattutto- significa avere il coraggio di stravolgere tutte le regole necessarie alla loro concezione.

Flaviana Pesce ha concepito e saputo utilizzare una tecnica che le permette di andare ben oltre la più immediata ed evidente provocazione estetica. Quella che l'artista usa, infatti, è una tecnica molto più sottile, sofisticata e inedita di quanto a prima vista possa trasparire. Ad uno sguardo più attento e prolungato, infatti, essa si svela tanto ricca e complessa da saper garantire l'ulteriore piacere di una scoperta estetica progressiva. Ogni opera sa farsi lentamente strada nella percezione visiva dell'osservatore, fino a moltiplicare i suoi sguardi in modo esponenziale, inducendo poi ogni sguardo a scoprire sempre nuove vie attraverso mille prospettive alternative: mille strade che solo fino ad un attimo prima sembravano non poter esistere neppure.

Attraverso le sue opere, danzando con inedito stile sulla sottile linea di confine tra reale e ideale, tra materiale e concettuale, l'artista decostruisce il procedimento tipico e costitutivo di ogni definizione astratta, arrivando a rimettere in questione perfino lo stesso processo formativo del concetto di identità. E' soprattutto in questo modo e in questo senso che la Pesce riconosce all'arte l'altra sua parte, quella cioè più viscerale, ovvero il suo compito prioritario di squarciare ogni orizzonte pervenuto per mostrare un cielo ulteriore non ancora definito, un frammento di Altrove che - inaspettato, non ancora pensato né ancora vissuto- fin dal suo primo profilarsi si dimostra già in grado di toglierci il respiro. Per poi ridarcene uno molto diverso, più profondo e prolungato: un sospiro d'amore.
Le sue tele sono calendoscopi magici pieni di sorprendenti e sinuosi percorsi immaginativi, di sentieri vivaci, di strade coloratissime, di segni eterogenei in grado di comunicare sentimenti vivi e indefinibili - e per questo indelebili.

Quando l'amore artistico per la bellezza e la consapevolezza, più personale e intima, della bellezza dell'amore riescono a fondersi insieme, allora possono dar luogo a vere e proprie opere d'arte. In questo caso particolare, però, le opere di Flaviana Pesce costituiscono di fatto il luogo spaziale di questo incontro e di questa unione speciale. E nel loro essere in continuo movimento da una dimensione all'altra, se non costituiscono anche vere e proprie opere d'arte, mostrano comunque la vera e propria arte all'opera, riuscendo non solo, semplicemente, a farsi vedere ma anche a farsi pensare e sentire.

Per questi motivi i suoi lavori non sono solo bidimensionali, ma tridimensionali e poli-dimensionali; opere in grado di mostrare sempre almeno un oltre e un altrove: oltre i confini delle forme, oltre l'uso dei materiali e altrove rispetto alle tradizionali dimensioni spaziali.

Le sue opere sembrano volerci dire che il calore della vita ha anche un colore… e che questo colore, oltre le tradizionali regole, è un'emozione che si chiama amore.

Claudio Bardi



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