martedì 20 ottobre 2009

Francesca Santucci - Suggestioni e Meraviglie



Ombre e luci tra Seicento e Settecento
Raccolta di saggi

Kimerik, ottobre 2009

Fra Seicento e Settecento, Barocco e Illuminismo (tempi di soprusi e ribellioni, fermenti e mutamenti, decadenze e (ri) fioriture, forma e sostanza, basso ed alto, profano e sacro, razionalità e spiritualità, ombre e luci, contrasti ed armonie, suggestioni e meraviglie di personaggi (uomini e donne e maschere dalle vite appartate o corsare), esploratori, iperbolici, curiosi, cerimoniosi, ribelli, stravaganti, singolari, artefici di opere ed imprese grandiose e creatori silenziosi, capaci di osare e stupire, nel bene e nel male, ciascuno nel suo campo competente (Ognuno ha i suoi doni, e il mio talento è così fatto che nessuna opera, per quanto vasta possa essere per la quantità e la varietà delle cose da rappresentare, ha ancora superato il mio coraggio. Rubens), nel pensiero e nel costume, nel privato o in un più ampio contesto, nella letteratura (È del poeta il fin la meraviglia…G. B. Marino), nell’arte (L’arte sta in far che il tutto sia finto e paia ver. G.L. Bernini), sul mare a tentare nuove avventure, consapevoli del comune destino di precarietà (Ben so che sono alito fuggente…Ciro di Pers) spinti dall’intima urgenza o dal puro piacere, talvolta anche eccessivi, di esprimersi, affermarsi, conquistare (una terra o il cuore di una donna, come il brillante veneziano, Casanova, che a nessuna seppe resistere e tutte ebbe), anche divertire, con un vezzo o un lazzo (come non sorridere della doppia natura del pirata gentiluomo, Stede Bonnet, che si macchia di omicidi e poi nel tempo libero vaga in vestaglia sulla nave leggendo libri? Come non ridere della fame viscerale e assoluta di Pulcinella, desideroso solo di non fare nulla nella vita?). Personaggi capaci di osare, come Giulio Cesare Cortese (che seppe imporre la letteratura dialettale napoletana ed irridere al barocchismo più esasperato dell’epoca), come Rembrandt (che reinventò il ritratto di gruppo), come la Sirani (che dipinse da homo, ma anzi più che da homo), come Madame de Sévigné (che scrisse solo per il piacere di farlo: C’est mon unique plaisir que de vous écrire…), come il controverso Principe Raimondo de’ Sangro (che fortemente volle la Cappella Sansevero, concentrato di stupende opere d’arte in sospensione fra virtuosismo tecnico, sogno e magia), come le donne pirata (che non esitarono ad indossare abiti maschili, insinuandosi in un universo rudemente virile, pur di solcare il mare). Personaggi capaci di suscitare (per un verso, una pennellata, un colpo di scalpello, un progetto, una scelta, un’impresa, un’avventura) riflessione e sorriso, commozione e perplessità.Personaggi capaci, sempre, di stupire: stupefacente la smorfia di stupore ed orrore sul volto del caravaggesco gigante decapitato e la ricchezza d’immagini con cui il Marino fa librare sempre più in alto il canto dell’usignolo; stupefacente la trasparenza impressa dal Bernini ai capelli di marmo della sua Dafne e lo splendido intreccio di fili dell’arazzo di Alessandro Magno ideato (e pure parzialmente dipinto) dal Le Brun. E stupefacente l’opera degli artisti presepiali napoletani (grandi innovatori soprattutto in questi due secoli) che, celebrando la nascita del Bambino, contribuirono a tramandare la tradizione artistica locale e a diffondere il divino messaggio universale.
Francesca Santucci

Post più popolari

Newsletter

Ricevi, ogni mese, tutte le notizie inerenti le mostre e gli eventi artistici più importanti, direttamente nella tua casella di posta elettronica, totalmente gratis!