Mercato dell’arte 2025: calo del 26%, crescono AI e giovani buyer

Mercato dell’arte 2025: frena il fatturato globale (-26%), ma avanzano giovani collezionisti e intelligenza artificiale

Mercato dell'arte 2025
 

Il report “Art&Finance 2025” di Deloitte fotografa un settore in piena trasformazione: calano le vendite, ma emergono nuovi trend guidati da tecnologia e nuove generazioni.

Il mercato globale dell’arte rallenta. Dopo l’exploit post-pandemico e il record del 2022, il 2024 ha segnato una contrazione del fatturato pari al -26,2%. È quanto emerge dal report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione 2025” pubblicato da Deloitte, che analizza i mutamenti strutturali di un settore sempre più interconnesso con l’innovazione tecnologica e con il ricambio generazionale.

Calo generalizzato, ma non per tutti i segmenti

Secondo il report, le incertezze geopolitiche, l’inflazione e una maggiore cautela da parte dei collezionisti hanno ridotto l’offerta di opere di alto valore sul mercato. A soffrire maggiormente è stata la pittura, che rappresenta circa il 70% dell’intero comparto: -25,6% nel 2024, con un incremento del tasso di invenduto e un calo del valore medio delle aggiudicazioni.

Nonostante la flessione, non mancano le eccezioni. Tra i record si segnala “L’empire des lumières” di René Magritte, venduta da Christie’s per 121,2 milioni di dollari, diventando l’opera surrealista più costosa mai battuta all’asta.

Giovani collezionisti e nuova domanda culturale

Uno degli aspetti più significativi rilevati dal report è il ricambio generazionale. Oltre il 30% dei nuovi acquirenti nel 2024 è rappresentato da Gen Z e Millennial, più attenti all’arte contemporanea, al design e ai beni di lusso rispetto ai collezionisti tradizionali.

Questa nuova fascia di investitori culturali ha budget mediamente inferiori, ma porta con sé una visione più fluida, digitale e globale del collezionismo, spesso orientata a oggetti alternativi e beni esperienziali.

Arredi, design e oggetti da collezione in ascesa

In controtendenza positiva, il settore del design da collezione ha registrato una crescita del +20,5%. In particolare, l’indice Arredi & Design ha segnato un notevole +103,1%, recuperando ampiamente la pesante flessione subita nel 2023.

Anche il segmento dei beni d’antiquariato mostra una certa resilienza, con un incremento del +7,5%, segno che il collezionismo più tradizionale non è del tutto tramontato, ma anzi si sta riqualificando come “bene rifugio” in tempi di crisi.

L’AI entra nelle case d’asta: una nuova era?

Uno dei passaggi più rivoluzionari nel panorama del 2024 è stato l’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle aste internazionali. Per la prima volta, un’opera creata da un robot dotato di AI, Ai-Da, è stata venduta da Sotheby’s per 1,1 milioni di dollari.

Un evento simbolico che apre il dibattito su creatività algoritmica, autenticità e valore nel nuovo ecosistema artistico. La standardizzazione dei processi creativi e il ruolo dell’autore sono oggi al centro di riflessioni complesse, destinate a influenzare profondamente le dinamiche di produzione, fruizione e valutazione dell’arte.

Passioni che resistono: memorabilia e vini da collezione

All’interno dei cosiddetti Passion Assets, ovvero beni da collezione alternativi come auto d’epoca, orologi, vini e oggetti sportivi, il report segnala una flessione complessiva del -22,3% nel 2024. Tuttavia, alcuni segmenti si distinguono per tenuta e dinamismo.

I memorabilia sportivi si confermano un investimento appetibile: le scarpe indossate da Michael Jordan sono state vendute per 8 milioni di dollari. Anche il settore di vini e liquori da collezione evidenzia una particolarità interessante: pur a fronte di un calo dei valori complessivi, si è registrato un +7,9% nel numero di transazioni, segnale di una domanda frammentata ma ancora attiva.

Geopolitica dell’arte: Parigi avanza, il Medio Oriente sorprende

Sul fronte geografico, Parigi continua a guadagnare terreno su Londra, confermandosi hub emergente dell’arte europea. Allo stesso tempo, il Medio Oriente accelera: Christie’s aprirà una sede a Riyadh, mentre Sotheby’s ha già tenuto la sua prima asta a Diriyah, rafforzando la presenza nelle nuove economie culturali.

Gli Stati Uniti, con New York ancora capitale mondiale delle aste, restano il punto fermo del mercato globale, anche se l’incognita della Trumpnomics — con possibili nuove politiche fiscali e dazi — potrebbe cambiare gli equilibri nel breve-medio periodo.

Il mercato dell’arte nel 2025 non sta vivendo semplicemente una crisi, ma una trasformazione sistemica. La flessione dei fatturati nasconde un mutamento profondo, in cui l’arte contemporanea, il design e la tecnologia ridisegnano il profilo dei collezionisti e degli investitori culturali.

Il futuro del settore si giocherà sulla capacità di attrarre nuove generazioni, valorizzare la diversità dei linguaggi espressivi, e integrare le tecnologie emergenti senza perdere il senso di autenticità che ha sempre distinto l’esperienza estetica.

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