Maurizio Cattelan, artista italiano noto per la sua ironia e la sua capacità di provocare attraverso l'arte contemporanea, ha realizzato nel 2016 una delle opere più discusse e simboliche della sua carriera: "America", una toilette in oro massiccio 18 carati perfettamente funzionante, valutata circa 4,8 milioni di sterline. L'opera rappresenta una critica al lusso sfrenato e alle disuguaglianze sociali, trasformando un oggetto quotidiano in un'icona dell'opulenza e dell'eccesso.
"America" di Maurizio Cattelan: un'opera d'arte provocatoria
"America" è stata esposta per la prima volta al Guggenheim Museum di New York, dove i visitatori potevano effettivamente utilizzarla, rendendo l'esperienza artistica diretta e immersiva. Successivamente, nel 2019, l'opera è stata trasferita al Blenheim Palace, in Inghilterra, storica residenza natale di Winston Churchill, per una mostra temporanea. Ed è proprio qui che ha avuto luogo uno dei furti d'arte più audaci degli ultimi anni.
Il furto della toilette d’oro: un colpo da manuale
Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2019, un gruppo di ladri si è introdotto nel Blenheim Palace e, in soli cinque minuti, ha trafugato "America". Il colpo è stato eseguito con una precisione impressionante: i malviventi hanno utilizzato un camion Isuzu e una Golf Volkswagen rubati per sfondare i cancelli e portare via l'opera d'arte. Secondo le ricostruzioni della polizia, i ladri avrebbero pianificato il furto nei minimi dettagli, visitando il palazzo in più occasioni nelle settimane precedenti.
Indagini e processo: chi sono i responsabili?
Le indagini condotte dalla polizia britannica hanno portato all'arresto di diversi sospettati. Attualmente, davanti alla Corte d’Assise di Oxford, sono imputati Michael Jones, accusato di furto con scasso, e Fred Doe e Bora Guccuk, sospettati di aver facilitato il trasferimento dell'oro trafugato. Un altro uomo, James Sheen, si è già dichiarato colpevole dello stesso reato.
Gli inquirenti ritengono che l’oro della toilette sia stato fuso e suddiviso in piccoli lingotti per essere rivenduto, rendendo impossibile il recupero dell’opera nella sua forma originale. Durante il processo, è emerso che i sospettati utilizzavano la parola "auto" come codice per riferirsi all'oro e che avrebbero cercato di piazzarlo presso un gioielliere di Hatton Garden, il quartiere londinese noto per la lavorazione di metalli preziosi.
Il significato dietro il furto di "America"
Maurizio Cattelan, commentando il furto, ha dichiarato al New York Times: "'America' era l’1 per cento per il 99 per cento, e spero che lo sia ancora. Voglio essere positivo e pensare che il furto sia una sorta di azione ispirata a Robin Hood. Vorrei che fosse uno scherzo, ma temo che non lo sia". Le sue parole evidenziano la portata simbolica del furto, che va oltre il valore economico dell’opera, trasformandosi in un gesto carico di significato politico e sociale.
Sicurezza e opere d’arte: una questione aperta
Il furto di "America" ha sollevato importanti interrogativi sulla sicurezza delle opere d'arte esposte in contesti non museali. Blenheim Palace, pur essendo un luogo storico di grande prestigio, si è rivelato vulnerabile a un'azione criminale tanto ben orchestrata. Il processo in corso potrebbe fornire ulteriori dettagli su uno dei colpi più spettacolari e misteriosi della storia recente dell’arte, ma la possibilità di ritrovare "America" sembra ormai remota. Il destino della celebre toilette d’oro rimane un enigma, alimentando speculazioni e teorie sulla sua possibile distruzione o occultamento.
Con questo approfondimento, il caso del furto di "America" continua a far discutere, dimostrando come l’arte possa essere al centro di eventi criminali e al tempo stesso mantenere il suo potere provocatorio e simbolico.
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