Il VIVE (Vittoriano e Palazzo Venezia) ha avviato un ambizioso progetto di catalogazione e rivalutazione delle collezioni, che ha lo scopo di valorizzare il ricco patrimonio artistico e storico custodito nei suoi musei. Questo progetto, ideato dalla direttrice Edith Gabrielli, mira a riscoprire e rendere più accessibile al pubblico una vasta gamma di opere d’arte, che spaziano dal Medioevo al Novecento, con un focus particolare sulla promozione della ricerca e della conoscenza scientifica.
Un progetto di catalogazione completa delle collezioni VIVE
Nel 2020 è iniziato il lavoro di catalogazione delle opere conservate nelle collezioni del Vittoriano e di Palazzo Venezia, attraverso un processo accurato di studio, ricerca e aggiornamento delle schede esistenti. Inizialmente è stata effettuata una revisione delle precedenti catalogazioni, talvolta incomplete, per poi sviluppare un programma quadriennale che include l'aggiornamento delle schede già esistenti e la creazione di nuove schede per le opere mancanti.
Il progetto coinvolge un team di esperti accademici: Alessandro Tomei per l’arte medievale, Barbara Agosti per l’età moderna, e Valerio Terraroli per l’Ottocento e Novecento. Oggi sono state redatte 560 schede (in italiano e in inglese), curate da circa 80 giovani ricercatori provenienti da università italiane e internazionali. Al momento, sono online le prime 94 opere medievali, complete di descrizioni dettagliate, dati tecnici e un ampio corredo iconografico che include oltre 2.200 fotografie. Questo progetto ha l’obiettivo di migliorare l'accessibilità delle collezioni e permettere a studiosi, ricercatori e appassionati di esplorare e approfondire la storia di queste opere.
Le collezioni del VIVE: un patrimonio da scoprire
Le collezioni del VIVE, che spaziano dall'arte medievale alla contemporaneità, sono un tesoro in gran parte sconosciuto al grande pubblico. Tra le opere più significative ci sono, ad esempio, un cofanetto in avorio intagliato tra il IX e il X secolo, probabilmente un dono per una coppia imperiale bizantina, e la cimasa trilobata di un polittico dipinto da Paolo Veneziano nel 1345. Inoltre, spiccano una scacchiera medievale realizzata nel XIII secolo e una mazza da guerra in ferro risalente al XIV secolo, che raccontano storie di battaglie e di arte applicata.
Queste e molte altre opere fanno parte del vasto patrimonio che il progetto di catalogazione ha portato alla luce, consentendo non solo un approfondimento scientifico ma anche un’esposizione più visibile e organizzata al pubblico.
Ciclo di incontri "Reintegrazioni": riscoprire le opere del VIVE
Per accompagnare il progetto di catalogazione, il VIVE ha avviato il ciclo di incontri ed esposizioni "Reintegrazioni. Dai depositi al percorso di visita", che presenta le opere in una nuova luce, integrandole nel percorso espositivo del museo. Ogni incontro si concentra su un tema specifico e su opere selezionate, offrendo al pubblico una visione approfondita del loro significato storico e artistico.
Il primo incontro, tenutosi il 13 febbraio 2025, è stato condotto dal professor Alessandro Tomei e ha trattato l'arte medievale, con particolare attenzione a un frammento bizantino della Basilica di San Paolo fuori le Mura, che rappresenta una scena della Pentecoste. Questo frammento è stato esposto nella Sala Altoviti di Palazzo Venezia e rimarrà visibile fino al 23 marzo.
Il ciclo proseguirà con incontri dedicati ad altre opere iconiche, come la medaglia di Filarete raffigurante Faustina Maggiore, la tavola rinascimentale di Saturnino Gatti, e la riproduzione in terracotta della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini. L’ultimo incontro dell’anno, previsto per il 18 dicembre, presenterà lo Scudo di Garibaldi di Antonio Ximenes, un'opera di grande valore simbolico e storico.
Accessibilità e fruizione delle collezioni del VIVE
Il progetto di catalogazione ha un doppio obiettivo: non solo garantire un accesso più ampio e facilitato alle opere conservate nel VIVE, ma anche offrire ai visitatori e agli studiosi strumenti utili per approfondire la conoscenza di ogni singola opera. Con la pubblicazione delle schede online e la creazione di percorsi di visita innovativi, il VIVE si propone come un punto di riferimento per chiunque voglia esplorare l’arte e la storia attraverso un approccio scientifico e accessibile.
L'iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del patrimonio, che comprende anche la creazione di nuovi percorsi museali e l’incremento dell’offerta culturale per i visitatori. Grazie a questo progetto, il VIVE si conferma un istituto dinamico, impegnato a rivalutare e rendere fruibile il proprio immenso patrimonio, mettendo a disposizione risorse preziose per il pubblico, le istituzioni e la comunità scientifica.
Con la nuova vita delle collezioni del VIVE, il Vittoriano e Palazzo Venezia diventano non solo custodi di un patrimonio storico e artistico, ma anche un luogo di conoscenza, ricerca e scoperta. Grazie a questo vasto progetto di catalogazione e rivalutazione critica, le opere d'arte vengono finalmente riportate alla luce, pronte per essere esplorate da un pubblico sempre più vasto, che potrà apprezzarle e comprenderle in modo più completo e profondo.
Foto: frammento bizantino della Basilica di San Paolo fuori le Mura, che rappresenta una scena della Pentecoste