mercoledì 10 giugno 2009

Alice Baronio e Marco Gradara - A proposito di noi


Amore è un termine complesso, soggetto di una mostra che si pone come obiettivo la sua osservazione da molteplici punti di vista. Con la scelta di questo tema, Alice Baronio e Marco Gradara hanno voluto mettere ogni fruitore a confronto con il proprio vissuto, evocando un percorso che da questo conducesse a un'elaborazione concettuale e, da ultimo, a una sintesi formale.

"A Proposito di Noi" è un'indagine che sfugge dal cliché, concentrandosi sulla possibilità di continuare a raccontare l'oggetto principale dell'elaborazione artistica con media diversi, la fotografia e il video, secondo la logica inclusiva e la struttura ibridata che caratterizzano la natura contemporanea dell’arte.

Attraverso un percorso guidato di ampio respiro, Alice Baronio e Marco Gradara sviscerano il rapporto affettivo in sette punti cardine - Ricerca, Necessità, Stabilità, Anima Gemella, Conflitto, Passione, Tempo – scanditi e allo stesso tempo concatenati l’uno nell’altro nelle varie fasi che sono sottese ad ogni relazione interpersonale, secondo una visione del mondo anticonvenzionale che si sottrae alla gerarchia accademica dei soggetti. Ne riprendono i temi dal versante del conflitto, della crisi, dell’unicità del singolo, della tranquillità che segue il raggiungimento dell’equilibrio, della reciprocità dello scambio, con riferimenti al tema dell'alterità, della complessità dei rapporti interpersonali, dell'intreccio e dello straniamento collettivo, della diffidenza reciproca, della reazione agli stereotipi, dell'alienazione di ritmi e sentimenti, dell'ironia, del sarcasmo, della dissacrazione.

Le opere vivono di questa costitutiva ambiguità, o polisemia, anche quando intendono rappresentare il reale. A maggior ragione ne vivono quando volutamente le figure si avvicinano di tanto a quelle oniriche da presentarsi già cariche di significati espliciti opposti, sganciati, almeno apparentemente, dal senso univoco che pretendiamo appartenga alla realtà.

In questa mostra si raccolgono immagini “doppie”, e di quella speciale doppiezza che accomuna l’umano e l’animale, la luce e le tenebre, l’astratto e il concreto, lo statico e il dinamico, l’Io e l’Altro in un’unica sintesi, un ibrido dove l’alto e il basso convivono per esprimere, si direbbe, proprio l’essenziale relatività di ogni conoscenza del mondo, o se volete la conoscenza stessa come relatività, necessaria coesistenza di più punti di vista, di due o più verità.

A proposito di noi si pone quindi come un intreccio personalissimo di due esperienze, di due punti di vista, di due vissuti, talvolta contrapposti, talvolta complementari, talvolta paralleli, in cui lo spettatore viene coinvolto in prima persona, riconoscendosi o dissociandosi a seconda del proprio bagaglio esperienziale.



>>> Biografia di Alice Baronio

Alice, come l’omonima protagonista del romanzo di Lewis Carroll è una persona curiosa, vitale ed energica che, però, non ha bisogno di seguire il bianconiglio o attraversare uno specchio per entrare nella meraviglia delle cose. Ad Alice basta la sua macchina fotografica: sceglie un soggetto, mette a fuoco, scatta. Fa l’occhiolino al tempo che passa, immortalando quella realtà che da espressione al suo mondo interiore.

Per lei è una passione, è una ragione di vita in cui dedizione e trasporto si accompagnano costantemente.

La strada che l’ha portata ad abbracciare le fotografia inizia già dal liceo, quando tappezzava le pareti della sua stanza con i momenti più significativi, le persone più care, le immagini per lei più evocative. All'età di 19 anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il corso di organizzazione di eventi presso l’Istituto Europeo di Design. Lo stage svolto in un'agenzia nel medesimo ambito e la laurea conseguita nel 2008, fanno maturare in lei la consapevolezza che il suo cammino è un altro, quello legato all'arte della fotografia, alla quale contemporaneamente si è dedicata come autodidatta attraverso il reportage. L’incontro con lo studio fotografico milanese “Maison Sabbatini” è determinante: nasce un rapporto di collaborazione in cui Alice, affiancando professionisti del settore, viene a contatto con le tecniche, gli strumenti, i mezzi e le possibilità che quest’arte offre. Inoltre, come assistente di studio, ha l'opportunità di familiarizzare con le molteplici sfaccettature di cui si compone il mondo della fotografia: still life, ritratto, eventi, fotoarte, e parallelamente svolge un lavoro di ricerca personale legato alle potenzialità espressive del corpo, attraverso la fusione dinamica tra luce e forma. A dicembre 2008, in seguito al termine di questa importante esperienza, spinta dal desiderio di mettersi in gioco dal punto di vista professionale ed umano, decide di proseguire il suo viaggio nella città in cui è nata la fotografia: Parigi. L’opportunità è rappresentata dall'istituto internazionale di fotografia “Spéos”, dove da settembre 2009 Alice frequenterà quei corsi che le permetteranno di approfondire le conoscenze che già possiede e di acquisirne di nuove, per diventare la professionista che sogna di essere.

L'interesse legato al corpo, alla sua espressione in forma, alla sua illimitata possibilità di interpretazione e capacità di acquisire un significato diverso, rappresentano quel lavoro di ricerca personale che prosegue tutt'ora, che si materializza nelle esposizioni di questa mostra. Al momento Alice Baronio si divide tra Milano e Rimini, dove lavora come libera professionista, senza mai perdere la creatività e l’entusiasmo che la contraddistinguono.

A cura di Mariateresa Della Chiesa

>>> Sinossi fotografie

RICERCA:

La Ricerca viene rappresentata secondo due chiavi di lettura, contrapposte e complementari. Da una parte la preda, ritrosa, sfuggente, in balia degli eventi, mollemente adagiata ma vigile, incuriosita e carica di aspettativa per quello che ancora non conosce, ma che inconsciamente desidera scoprire. Dall’altra il cacciatore, istintivo, teso e proteso in una sorta di atto di sfida, sicuro e sfrontato. I due diversi approcci, apparentemente incompatibili e proiettati su binari paralleli, trovano un punto d’incontro, un intreccio morbido che sancisce la nascita, la soluzione finale, in cui i due mondi entrano in contatto, si compenetrano, si scoprono.

NECESSITA':

Due corpi apparentemente in perfetta simmetria, svelano ad una lettura più attenta ciascuno la propria individualità, la propria unicità, e trovano un punto d’incontro nel bisogno reciproco di un sostegno: i due individui necessitano l'uno dell'altro. Le schiene si toccano, in uno sfioro delicato e al tempo stesso indispensabile, le foglie definiscono delle linee di tensione che, come in una freccia, vedono il loro culmine nella Metà.

STABILITA':

La Stabilità viene intesa come raggiungimento di un equilibrio.
La postura dei due corpi, fusi, sovrapposti e concatenati come in una sorta di totem mistico ed ancestrale, rimanda a figure dal sapore orientale. La pace dell’anima viene evocata dal richiamo alla bilancia, all’armonia simmetrica delle braccia aperte e scevre da ogni atteggiamento difensivo, che liberano la propria tensione centrifuga nel tocco leggero delle mani, riportando l’energia che ne scaturisce all’interno della coppia.

ANIMA GEMELLA:

L’Anima Gemella è rarità, è leggerezza, è tensione e perfezione. Le due figure si incontrano, si completano, si compenetrano in uno slancio armonico, fendono l’aria in un volo sincrono. L’Io e l’Altro, il bianco e il nero, il respiro e l’ascolto, la dolcezza e l’asperità, il vigore e la languidezza. Non esiste schermo, non esiste difesa, tutto è abbandono all’Altro, è protensione e ritenzione, in un unicum che esula dall’umano. Al di là del linguaggio, è il silenzio, ossia l’inesperibile come tale.

CONFLITTO:

Due esseri si trasfigurano nella loro essenza più brutale, si abbandonano al proprio istinto animale, si studiano pugnaci, si fiutano, si fissano, incamerano la tensione necessaria a sferrare l’attacco. In una sorta di danza dal sapore primitivo, affilano gli artigli, strisciano, cercano nell’altro il punto debole a cui infergere l’affondo ferale. Non esiste vincitore, non esiste vinto. L’uomo e la donna sono consci che la battaglia sarà ad armi pari. Tutto è attesa, è silenzio, è quiete che precede la tempesta.

PASSIONE:

Il contatto carnale, il trasporto e l’abbandono, la forza dell’uomo che si protrae in modo da assecondare la sensuale inclinazione del corpo femminile, come in un passo di danza, in un tango infuocato, pregno di lascivia e di vaghezza, culminano nell’apice della Passione. Tutto è condivisione, è fiducia, è apertura, è attimo fuggente, raro e prezioso. Lui e Lei sono diagonale, sono metà perfetta dell’altrettanto perfetto quadrato sotteso alla composizione. La Passione è “come una danza a due in cui i due muovono gli stessi passi".

TEMPO:

Ogni storia ha il proprio Tempo, i propri ritmi, le proprie fasi fisiologiche e psicologiche. Le due figure scandiscono e dividono lo spazio con un ritmo simmetrico e speculare, come lancette di un orologio immaginario, metafora del tempo condiviso, del momento vissuto, unico ed irripetibile. L’atmosfera è asettica, rarefatta, sfuggente, pur nella perfezione formale e compositiva. Il Tempo è movimento, è moltitudine di momenti, è dinamismo, è tutto e niente. Qui viene fissato, congelato nell’attimo perfetto, dove tutto torna, tutto combacia, come attirato da una forza centripeta che non lascia adito a disequilibri di sorta.

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