venerdì 29 agosto 2008

Le trasformazioni di Cristian Grossi



Lo studio degli organismi vegetali ci insegna che l'istinto più ancestrale ci impone il perseguimento tenace della vita, ad ogni costo e con totale distacco verso ogni turbamento emotivo, dolore, affetto, pena di sè. La natura perfetta degli esseri è quindi anaffettiva, arida, distante.

Cristian Grossi non si definisce un artista, ma un tecnico dell'immagine che lavora con forme e con materiali diversi.

Trasformazioni è una video installazione che esplora il mutamento come tendenza evolutiva alla perfezione.

Le immagini rappresentate sono cinque diversi cicli di vita che procedono secondo lo schema di sviluppo di un organismo vegetale. Il soggetto rappresentato non è mai essenziale, ciò che appare in realtà è la sua evoluzione organica, la sua germinazione, il compimento di un destino fisiologico.

Il medium scelto è la computer graphic. La progettazione parte dalla materia: il tratto a china si trasforma in segno grafico attraverso il computer. Questo permette un'astrazione pura del disegno che da traccia su un supporto reale, quindi intrinsecamente imperfetto, si riflette in un modello matematico composto di curve analitiche. L'immagine reale realizza la sua tendenza innata alla perfezione attraverso formule matematiche. Un processo di trascendenza.

Ma l'esperimento di Cristian non può che rivelare una realtà evidente. La natura tende alla perfezione. Una perfezione così sfrontata, talvolta eccessiva, da risultare però scadente, grottesca, kitsch.

La stessa scelta di moltiplicare il numero dei fotogrammi classici della visione cinematografica (24) in 35 unità percettive al secondo ha il preciso scopo di sovraccaricare ogni dettaglio per creare un effetto visuale complesso, un messaggio gestaltico più simile alla realtà. Esasperare la mimesi del reale attraverso la tecnica digitale è un altro modo per realizzare il destino di perfezione dell'immagine.

Le sue figure antropomorfe crescono secondo i ritmi naturali delle piante, di fronte agli occhi dell'osservatore che è spettatore passivo di un mutamento naturale. Trasformazione sufficiente ma non necessaria che emerge solo ad un'attenta e paziente osservazione. Il tempo è di nuovo una componente indispensabile del gioco della creazione.

Cristian è cresciuto a Salsomaggiore. Da qui il liberty come cifra stilistica privilegiata. Insita nel linguaggio espressivo liberty è infatti la riproduzione di elementi naturali in un modello figurativo ideale. Le donne che ci fissano pietose non possono fare nulla per noi se non persistere nel loro modus vivendi, la germinazione.

Per contattare l'artista scrivere un'email a: c.grossi@kreativehouse.it




venerdì 22 agosto 2008

Arte in Scatola: collettiva itinerante d'Arte Contemporanea


Cos’è un scatola? Un contenitore, la risposta più banale. Ma scatola è anche la nostra casa, l’ufficio, il carcere, l’ospedale, il nostro “io”. L’invito rivolto agli artisti di produrre un' opera che esprimesse questo concetto è stata accolta: la mostra di quanto prodotto dalla mente e dalla mano dell’ ”Artista”, promossa dall’Associazione Culturale Studio Giambo.

La mostra si terrà dal 4 al 30 settembre 2008, l'inaugurazione avverrà il 4 settembre 2008
presso la succursale Banca Sella di Biella, Via Italia 2.

ORARI: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 15.30 - giovedì orario continuato dalle 8.05 alle 17.30.

Ufficio stampa: Elisa Mazza email guidacreativa@supereva.it

Lo Studio Giambo è un’Associazione Culturale fondata in Firenze nel 1976 da un gruppo di Arstisti con lo scopo di promuovere lo sviluppo e la ricerca nelle arti.

Dal 1984, anno in cui Firenze fu la Capitale Europea della Cultura. lo Studio Giambo è stato promotore di importanti iniziative culturali come l’organizzazione di mostre, incontri, convegni e conferenze , la preparazione di prestigiosi cataloghi, pubblicazioni di studi e riviste, in Italia e all’estero.

Studio Giambo Corso Tintori 6 - 50122 firenze Direttore Silvia Fossati +39 333 9344636 - 328 9026437

Artisti che prenderanno parte alla mostra

luigi biondi, marga court, guido del fungo, siberiana di cocco, silvia fossati, anna galli, maria susanna gherardini, toshiko kawakami, cate maggia, elisa mazza, motoko misao, fabrizio molinario, gian maria mucci, fiorella noci, irma paulon, massimo romani, marta sarti, nicola sbarra, letizia strigelli, carlo vanchier. (Comunicato stampa a cura dello Studio Giambo)

Nell'immagine, Elisa Mazza, Il mio mondo

martedì 19 agosto 2008

Fiumara di Tusa, un museo a cielo aperto!


L'Italia, si sa, offre ai propri visitatori la possibilità di godere di capolavori d'arte dal valore inestimabile e dalla bellezza incommensurabile.

Esistono dei luoghi, forse meno noti al grande pubblico, che in quanto a storia e ricchezza di opere d'arte non hanno nulla da invidiare alle città d'arte più conosciute come Roma, Firenze, Venezia ed altre.

Nella fattispecie stiamo parlando di un piccolo paesino della provincia di Messina che si chiama Fiumara di Tusa (nella foto concessaci gentilmente dagli amici del blog "Viaggi intorno al mondo"), antica custode della zona archeologica Halaesa Arconidea, una città sicula fondata da Arconide, tiranno di Herbita, nel 403 a.C.

Di questo meraviglioso scorcio di Sicilia si è occupato, un pò di tempo fa, Guerrino Mattei, brillante giornalista dell'Avanti!

Mattei ripercorre passo passo, attraverso una narrazione fluida e priva di inutili fronzoli, la vita e le aspirazioni di Antonio Presti, giovane intellettuale con la passione dell’arte, che negli anni ottanta decise di dedicare un monumento all’aperto alla memoria del padre; la statua venne posta alla foce della Fiumara di Tusa.

Questa ampia premessa serve da preambolo a quello che, a tutt'oggi, può essere considerato a buon titolo, come uno dei musei all'aperto più belli della Penisola.

"Certamente, dice Mattei, chiamando artisti nazionali ed internazionali a realizzarlo, Antonio Presti non pensa ad un cimitero, ma ad un percorso artistico che testimoni la volontà di rinascita: un inno alla vita mai cantato. Chiama Pietro Consagra che nella valle del Belice a Gibellina, ricostruita dopo il terremoto del 1968 e divenuta città d’arte, ha già realizzato grandi opere. Nasce così la prima scultura. Due mani congiunte elevate al cielo, una bianca e l’altra nera, ove la luce vi altalena attraversandole e disperdendosi verso i monti Ebrodi che le circondano. È alta come un palazzo ed il materiale di cui è composta è il cemento. Saranno gli operai della fabbrica di suo padre a costruirla. Vengono in seguito chiamati dal giovane mecenate artisti famosi e altri appena affermati non per fare esprimere se stessi, ma per realizzare un desiderio che sia comunque simpatetico fra lui e loro".

"Nel 1988, continua Mattei, è portata a termine una curva gettata alle spalle del tempo di Schiavocampo, nel 1989 Finesta sul mare di Tano Festa, Stanza di barca d’oro di Hidetoshi Nagasawa, Energia Mediterranea di Antonio di Palma, Labirinto di Arianna di Lanfredi. Successivamente a Fiumara, oramai consacrata tempio dell’arte, arrivano Piero Dorazio, Graziano Marini ed altri ancora che continueranno questo museo di scultura contemporanea a cielo aperto, in simbiosi tra arte e natura".

"Si può iniziare il percorso da Santo Stefano di Camastra e seguire il litorale. A destra, sulla spiaggia di Villa Margi, appare la prima di queste gigantesche opere: il monumento ad un poeta morto (Tano Festa), una sorta di finestra sul mare e sull’infinito, blu come i due elementi (mare e cielo) che la circondano. La scultura è stata risistemata nel 2007 ed è anche la prima opera in assoluto di arte contemporanea che sia stata sottoposta a restauro. D’obbligo la visita all’Atelier sul Mare di Castel di Tusa, voluto ed ideato dallo stesso Presti con il prezioso aiuto di grandi artisti contemporanei, che ha dato vita ad un rivoluzionario concetto di fruizione dell’arte. Alcune delle stanze dell’albergo infatti sono state consegnate in mano ad artisti che le hanno trasformate in opere d’arte non statiche ma, al contrario, vivibili in un mutuo e continuo scambio. Nel maggio del 2007 vi fu la presentazione delle nuove stanze d’arte dell’Atelier: La stanza dei portatori d’acqua realizzata da madame Danielle Mitterrand, Antonio Presti, Agnese Purgatorio e Cristina Bertelli; Lunaria. Contrada senza nome di Vincenzo Consolo, Ute Pyka e Umberto Leone; Hammam di Sislej Xhafa. Nell’albergo Atelier sul Mare di Castel di Tusa l’ospite viene spinto alla riflessione ed all’interiorizzazione. Il filo conduttore è l’acqua, il mare, visto come elemento semplice e purificatore, il ritorno alle origini e, quindi, al proprio essere. L’interpretazione degli artisti, conclude Mattei, è così differente che ad ogni ospite è data la possibilità di scegliere: il rosso passionale di Energia (Maurizio Machetti), il candore del raccolto Nido (Paolo Caro), il minimalismo di Mistero per la Luna (Hidetoshi Nagasawa), l’interiorizzazione del Mare Negato (Fabrizio Plessi), la complicata tortuosità della Stanza del Profeta".

lunedì 18 agosto 2008

Profili di luce: mostra personale di Angela Cacciola


Dal 30 agosto al 13 settembre presso il maniero normanno di Aci Castello (Catania) è visitabile, promossa dall'Accademia Federiciana con il patrocinio del Comune di Aci Castello, la mostra personale, dal titolo "Profili di luce", dell'artista catanese Angela Cacciola. Curata dal noto critico d'arte Fortunato Orazio Signorello (nel 2007 è stato invitato a far parte, unico critico d'arte italiano, del Comitato scientifico internazionale della Biennale internazionale dell'arte contemporanea di Firenze), l'esposizione, promossa nell'ambito della rassegna "Nuovi protagonisti" ideata dallo stesso curatore, accoglie una ventina di opere figurative di varie dimensioni che mettono a nudo il talento creativo della giovane pittrice; la cui formazione artistica è avvenuta nel segno di una continua ricerca di approfondimento e di espressione di tecniche. Pittrice figurativa il cui stile rivela una personale interpretazione segnica, Angela Cacciola, che rimane fedele all'iperrealismo e al suo stile riconoscibile, espone oli di grande espressività nei quali prevalgono sapienti chiaroscuri in accostamenti eleganti e gradevoli. La peculiarità dell’artista, che trova propria la sintesi voluta nelle scelte cromatiche, è evidente nell'esecuzione delle sue opere; che realizza, aderendo a una nuova concezione del fare pittura basata sulla resa del “vero”, con una metodologia di lavoro minuziosa e seguendo uno schema progettuale, grazie al quale ha cominciato a essere molto apprezzato dai critici d'arte e a destare sempre maggiore interesse. Tra le opere in mostra si segnalano "Oloferne", "Pandora" e "Nascondermi", dipinti, in cui vi si avverte un'atmosfera caravaggesca per l’uso della luce, che ben evidenziano la metodologia pittorica di Angela Cacciola; grazie alla quale l'artista, nata a Catania il 3 ottobre 1982, ha vinto di recente, classificandosi seconda su ben 386 artisti selezionati dal comitato scientifico, il Premio Candrilli nella "Rassegna italiana d'arte visiva" svoltasi al Centro fieristico "Le Ciminiere" di Catania.

BIOGRAFIA DELL'ARTISTA - Angela Cacciola ha frequentato il liceo scientifico, l'Accademia di Belle arti e restauro "Nike" di Catania (dove ha conseguito la laurea ) e successivamente il biennio specialistico sperimentale di "arti visive e discipline dello spettacolo" presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Fin dalla più giovane età ha mostrato spiccate attitudini per il disegno e la pittura e da quando ha iniziato a esporre (il suo debutto è avvenuto ufficialmente nel 2006 con la mostra "Confronti stilistici", promossa dall'Accademia Federiciana nell'ambito de "La Nuit des Musées"; evento europeo promosso dalla Direzione dei musei di Francia in collaborazione con il Ministero della cultura e delle comunicazioni francese e del Consiglio d'Europa) ha subito riscosso, grazie alle indiscutibili capacità esecutive e a un modo del tutto personale di vedere e concepire la realtà che trasforma "permeandola di fisicità plasticamente imposta", molti consensi sia da parte della critica che dal pubblico. L'artista, per la quale la pittura è diventata negli ultimi anni sinonimo di continua crescita e percorso introspettivo, è membro dell'Accademia Federiciana (Catania); istitutuzione siciliana nella quale le sue opere sono esposte in permanenza. Di lei hanno scritto, tra gli altri, Fortunato Orazio Signorello (che della produzione dell'artista ha apprezzato, tra l'altro, "la coerenza formale, la rassicurante perfezione esecutiva e la nitidezza dei volti, colti in attimi d'intensità interiore") e Giovanni Fabbri.
A cura di Fortunato Orazio Signorello

Info Mostra

Sede: Museo civico - Castello normanno, Aci Castello (Catania)

Lungomare Cristoforo Colombo, Aci Castello 95021

Inaugurazione: sabato 30 agosto, ore 19

Data di chiusura: 13 settembre 2008

Orari: giorni feriali e festivi h. 9.00/13.00 - 16.00/20.00; ingresso libero
Info generali: http://www.accademiafedericiana.org http://www.comune.acicastello.ct.it/
Contatti: Tel +39 095 438531 | accademiafedericiana@libero.it
Nella foto un dipinto di Angela Cacciola: "Oloferne", olio su tela

martedì 12 agosto 2008

VITTORIO BUSTAFFA e NICOLA BIONDANI presentano: A misura d'uomo


Dal 30 agosto la galleria Françoise Calcagno Art Studio presenta “A MISURA D’UOMO”, esposizione personale di Vittorio Bustaffa, pittore e Nicola Biondani, scultore, alle prese con il tema della rappresentabilità dell’umano.

I due artisti, giovani, ma già affermati protagonisti della scena contemporanea italiana, lavorano sulla figura con modalità tra loro diversissime e, in qualche modo, inversamente proporzionali: Bustaffa, impegnato nel rappresentare la costruzione (che avviene con un’autonomia sorprendente e, spesso, difficilmente governabile); Biondani, teso a costruire la rappresentazione di figure sempre più archetipiche e trans-temporali.

La struttura magmatica delle presenze bustaffiane, di aereo plasticismo, si coniuga allora con il
grafismo scultoreo della scultura di Biondani, definendo una situazione di campo-limite, in cui le due espressioni si confrontano. In entrambi i casi, è il tempo a produrre superficie, quasi una membrana osmotica tra dentro e oltre. La delimitazione dello spazio diviene commutazione; la separazione radicale tra ciò che è e ciò che si vorrebbe fosse, si fa passaggio obbligato, transito.

Il modo in cui Bustaffa e Biondani, seguendo itinerari diversi e tangenti intendono la loro misura
d’uomo, è particolarmente significativa: quello che, fino ad oggi, rappresentava la frontiera della
materia, diventa nei loro lavori una via d’accesso dissimulata. L’apparenza delle superfici nasconde una trasparenza segreta e la resa – sia pittorica che scultorea – è data dal rapporto fra il valore della misura e la sua incertezza. Dai referenti primari – spunto descrittivo, volume e posizione nello spazio – i due artisti spostano l’attenzione su altri fattori, che potremmo definire di transfert (dov’è l’umano, in cosa consiste – con precisione – una dimensione fisica?).

Perché misurare, a ben pensarci, significa anche modificare, agire sul mondo, sfasare. E, se entra in crisi la nozione di dimensione, vista come crisi dell’intero, Bustaffa e Biondani sanno recuperare la relatività di uno spazio accidentale (discontinuo ed eterogeneo) dove le parti, le frazioni tornano ad essere essenziali.

Info mostra

Inaugurazione: sabato 30 agosto 2008, ore 18.00
In mostra fino al 21 settembre
Orari: da domenica a giovedì 15:30/19:30
Altri orari su appuntamento

A cura di Francesca Ruth Brandes
Presso: Françoise Calcagno Art Studio - Venezia
Info: (+39) 339 1134786 - (+39) 041 7792011

lunedì 11 agosto 2008

Gli Artisti di Albissola a Casa Italia per XXIX Giochi Olimpici di Pechino 2008

La Liguria è terra d’arte, dalla notte dei tempi. Le tre Albissole: Mare, Capo, Superiore, sono antichi borghi limitrofi alla città di Savona. Sono un cenacolo d’eccellenza in costante evoluzione che continua a raccogliere artisti interessanti, giunti da ogni dove. Qui ha vissuto Asger Jorn arrivato da Verjum nello Jutland danese, creatore del gruppo famoso Co.br.a. La passione per l’arte della ceramica artistica aveva portato ad Albissola Mare anche Wifredo Lam, detto il cugino cubano di Picasso, e così innumerevoli altri grandi autori dell’arte contemporanea come Crippa, Ferfa, Fontana, Luzzati, Sabatelli, Sassu, Scrofani, Virio. Presenze vive che si colgono nei segni che tutti questi uomini hanno donato a questa bella terra che delimita il mare. Pozzo Garitta è la sintesi di questi discorsi è un luogo d’incontro semplice e raffinato delle “nuove leve dell’arte” .
Montale dona un’immagine della Liguria che va oltre tante parole: Casa sul mare/Che mastice tiene insieme/Cigola la carrucola del pozzo. In questi giorni dal magico Pozzo Garitta, è uscito un genere d’arte unico che ha pervaso l’aria, superato le amene colline, le spiagge strette e ha volato sopra il mare. Dall’occidente è giunto in Oriente, si è fermato a Pechino ospite a Casa Italia CONI dove insieme ad altri cinquanta artisti italiani, porterà un messaggio di tregua Olimpica, pace e dialogo fra i popoli in occasione dei XXIX Giochi Olimpici.
Renata Minuto, di origine savonese, ha dipinto la dolcezza della bellezza atletica verginale: L’Atleta e l’etica. L’immagine ha i riflessi del mar ligure nel l’equinozio d’estate. Sandro Lorenzini, anch’egli savonese di nascita, ha presentato Equilibrium, spirito di perfetta armonia dedicato ai Cinque Cerchi Olimpici. Si tratta di cinque enormi tavole, quasi dei totem in legno dipinto, hanno i colori della luce mediterranea, portano la colomba della pace, i cerchi della luce, la fiaccola d’oro, i volti e le mani degli uomini di tutto il mondo unite per il grande Evento.
La giovanissima Elena Fiorani nata ad Albissola, ha guardato ai Giochi Olimpici con gli occhi del passato e ha realizzato un’enorme tela dai colori accesi di rossi, bianchi e neri. Ha dipinto Il salto del toro o tavrocatapsia, richiamo alla più antica civilizzazione mediterranea. L’opera presenta un giovane atleta dalle fattezze dure, statuarie nel momento massimo d’impegno e di fatica fisica. Porta la fiaccola come un vessillo e al suo passaggio accende i cuori delle donne sullo sfondo, rapite da una passione intima ed individuale. Intorno a lui transitano i luoghi della memoria che hanno ospitato e ospiteranno le prossime Olimpiadi, dalla Mole Antonelliana, al tempio, alla pagoda, al dragone. Sogno d’estasi tra il rosso "Cina" dello sfondo e il bianco simbolo della purezza.
Grazie a questi artisti per aver unito le loro opere insieme a tutte quelle degli artisti italiani partecipanti e aver così contribuito a promuovere lo Spirito Olimpico. A cura di Renata Freccero

domenica 10 agosto 2008

EXOTIC FLOWERS: Mostra Quadripersonale d’Arte Contemporanea

La galleria d’arte “Taormina Gallery” ha il piacere di presentare EXOTIC FLOWERS: Mostra Quadripersonale d’Arte Contemporanea, a cura di Sabrina Falzone.

"La mostra, afferma il critico e storico dell’arte Sabrina Falzone, vuole mettere in luce analogie e differenti interpretazioni. Quattro esponenti dell'arte contemporanea si confrontato su tematiche floreali. Da un lato il dialogo tra gli scatti intellettuali di Lotito e Arrighi, dall'altro le pennellate istintive di Sabato e Dealessi. Pittura e fotografia comunicano tra loro".

I fiori, ritratti attraverso gli scatti fotografici di Donato Lotito, diventano i protagonisti assoluti dello spazio, il quale si rivela evanescente e di sobria eleganza.

Attraverso le opere di Maria Letizia Arrighi, illustratrice e fotografa contemporanea, nota soprattutto per le sue nature e ritratti, osserviamo un equilibrio cromatico e formale. L’artista predilige la visione ravvicinata della materia floreale costruendo la forma attraverso tonalità diverse dello stesso colore.

Le fragranze dipinte dalla Dealessi ci coinvolgono in un “movimento leggero”, dove dissolvenze e dettagli si combinano e permettono all’osservatore di addentrarsi in un’atmosfera composta da armonia e sogno.

Maria Luisa Sabato, vincitrice del primo Premio Internazionale Barberart, interpreta il tema floreale con forza e vigore cromatico. Dinamicità ed energia si incontrano e si dirigono verso un’elevata poesia laddove i petali di fiori diventano leggeri come ali.

Soluzioni artistiche diverse dialogano così tra realtà e immaginario, emanando freschi aromi e profumi diversi.

Info Mostra

Taormina: Taormina Gallery Via Di Giovanni, 36
sabato 16 agosto 2008 - lunedì 25 agosto 2008
Vernissage: Sabato 16 agosto - h. 18,30
Ingresso libero.

Espongono gli artisti:

Maria Letizia Arrighi, Albina Dealessi, Donato Lotito e Marialuisa Sabato.

mercoledì 6 agosto 2008

Gian Genta a Pozzo Garitta di Albisola Mare

Dal 14 al 22 Agosto Personale di Gian Genta a Pozzo Garitta di Albisola Mare.
Sculture in ceramica degli anni 2007-2008
Inaugurazione 14 Agosto ore 21
Orario apertura 10-12 18-22

Valerio Betta artista del mese su Artevariante

Valerio Betta è nato a Nozza di Vestone nel 1949 dove vive e lavora in Via G.Matteotti 14a. Ha frequentato alcuni corsi organizzati dall'A.A.B. di Brescia tenuti da O. Di Prata e nel 1973, frequentando il prof.G.Nino Ramorino, famoso acquafortista, conosciuto anni prima, ha appreso la tecnica dell'acquaforte. Da questo incontro si sono aperti nuovi spazi per la sua sensibilità artistica.
http://www.artevariante.it/Valerio%20Betta.htm

Spirito Olimpico: - la comunicazione dei segni da occidente ad oriente


Spirito Olimpico - la comunicazione dei segni da occidente ad oriente” è il titolo della mostra d’arte di opere di 50 artisti italiani alle Olimpiadi di Pechino 2008 a cura di Renata Freccero dell’Università di Torino e promossa dal CONI e dalla Regione Piemonte. L’esposizione si terrà nella sede di Casa Italia CONI Haidianexibitioncenter a Pechino.
L’opera di Angela Sepe Novara, “Rosso lacca fiamma di passione” rappresenta il senso dell’unione tra i popoli, che si esprime e trova sublimazione nel calore e nella luce della fiamma olimpica, dove non contano più le differenze geografiche ma i valori della tenacia, della forza e dell’amore che affratellano i popoli in nome delle discipline sportive sublimate ai massimi livelli.

Dal catalogo della mostra: ”Lo sport è una questione di cuore. C’entra anche il corpo, certo: la forza, la perfezione, l’impegno, l’entusiasmo. Come nell’arte. L’opera che resiste al tempo, quella che svetta su tutte, che si ricorda, si guarda volentieri, si vorrebbe possedere, non è soltanto materia: ha dentro un’anima. L’incontro, sulla scia dei Giochi Olimpici di Pechino, della cultura italiana con un pubblico internazionale, ma soprattutto cinese - quel popolo di antichissima cultura che da sempre, è quasi superfluo ricordarne i contatti già con l’impero romano e poi con la Venezia di Marco Polo, ha avuto rapporti privilegiati con il nostro -, è stimolo per una riflessione su ciò che spinge l’osservatore ad avvicinarsi all’opera d’arte: non come ad un oggetto ordinario, bensì per scorgerne ed ammirarne l’eccezionalità. Ciò che la trasforma in una cosa viva. Il “significato”. Pittura, scultura, disegno, incisione, fotografia, musica sono linguaggi. Il tramite con cui l’artista comunica la propria idea, le sue sensazioni, i suoi sentimenti, suscitando in chi guarda (lo “ascolta” in questo sentire concorde) un’emozione….” (G.Schialvino)

8 - 24 agosto 2008 - Casa Italia CONI Haidianexibitioncenter Pechino

L’Arte per lo Spirito Olimpico Italiano


Esposizione Casa
Italia CONI XXIX Giochi Olimpici di Pechino curatrice Renata
Freccero direzione artistica Giuliana Valenza
Gli artisti che riescono ad affermare il loro valore sono
sempre pochi e purtroppo il discernimento da parte dei media
non è mai sul reale operato ma sulla fama. Nell’Esposizione
Spirito Olimpico italiano, sono presenti tanti maestri di
livello internazionale che hanno trasmesso messaggi di pace e
di agoni gioiosi. Insieme a loro ci sono alcuni artisti che
pur bravi, non hanno mai avuto prima d’ora il sostegno e la
possibilità di una vetrina internazionale e nemmeno mai
goduto dell'interesse pur meritevole, rispetto ad altri che
sono riusciti per capacità proprie, per età avanzata e per
buona sorte, a veicolare con maggior successo il loro lavoro.Per i visitatori di Casa Italia a Pechino 2008, leggere le
tele e le carte raccolte nelle varie sale è un’esperienza
insolita. Il filo rosso che unisce i discorsi presenti è la
percezione fisica dello sport d’alto livello. La lama
realizzata in rilievo sulle antiche vocali da Pino Di
Gennaro, è la rappresentazione più cruda dell’impegno
sportivo di alto livello. Lo sport è “Opifex”, è artefice dei
corpi, li migliora, li mantiene in buona salute, li rende
forti, li porta al podio del successo più alto, quello
Olimpico, ma tante e forse troppe volte, se lo sport non è
gestito con intelligenza, li rovina per sempre. “I segni
della scrittura” sono le antiche vocali, il significante
dell’homo ludens come afferma J. Huizinga. Lo splendido
atleta ritratto da Paolo Belgioioso nel momento della corsa è
quello interiore, le molteplici fiammelle che lo compongono,
sono l’energia psicofisica il “Cuore d’Atleta” che deve
sostenere lo sforzo per l’intera durata della gara. L’opera
di Simonetta Fontani “Travolti”, esprime la “passione
amorosa” per lo sport, sulla linea dell’antica maestra Pedani
di deamicisiana memoria. Il trittico “Gli Olimpionici” sono i
volti delle tre medaglie Olimpiche interpretate da Enzo
Marino. Si tratta della risultante delle performance, dello
sforzo profuso durante l’impresa, a volte ottenuta con grande
sacrificio, a volte ottenuta inconsapevolmente, quasi per
caso, in modo inatteso. Scotto Aniello nel “Sogno
dell'atleta”, nel chiaro scuro delinea un altro elemento
cardine per la riuscita di ogni impresa sportiva: la colonna
vertebrale, terminazione e passaggio della nostra motricità .
Tema attuale in un momento in cui la medicina è impegnata a
combattere qualcosa che è diventato epidemiologico: le
malattie a carico della colonna vertebrale. Ogni dolore
fisico e ogni alta prestazione passa da questa parte fondante
la qualità di vita di ogni essere umano. Le stelle, il sogno,
la felicità, il successo, l’estasi fugace, passano attraverso
la colonna vertebrale. Per concludere questo breve excursus
sull’arte dedicata ai Giochi Olimpici, lo sguardo va alla
semplicità del “Primo Amore” di Ermes Bajoni. Sulla pietra
antica fa nascere un fiore. Fra luci e ombre due bambini
senza appartenenza storica, stanno giocando. A quest’opera si
collega quella di Roberta Zamboni in uno spazio infinito
colloca tre “monellacci” che vanno a giocare forse andranno a
picchiarsi, a fare la boxe, forse a sfidarsi nella corsa,
forse, chissà….. L’Esposizione consta di cinquanta opere, tutte da guardare
con occhi sportivi sulle quali possono nascere fiumi di
parole, ma a conclusione di questa breve presentazione
quello che resta è la freschezza che scaturisce spontanea da
ciascuna opera. Angela Sepe Novara ha dipinto la luce della
Fiamma Olimpica che brucia a Pechino, lo ha fatto con colori
puliti, chiari, trasparenti, luminosi: “Rosso lacca…Fiamma di
passione”….. semplice.La prestazione sportiva è un fatto connaturato alla natura
umana è spontaneo, il successo è fare lo sport, praticarlo
lungo l’intero arco della vita di ciascuno di noi.

Per visionare il catalogo

http://www.italianexperience.it/casaitalia/media/pdf/Catalogo%20Esposizione%20Spirito%20Olimpico%20Italiano%20Pechino%202008.pdf








venerdì 1 agosto 2008

Casa Italia Coni - Beijing 2008 - Aniello Scotto

IL catalogo è a cura di Renata Freccero e la direzione artistica è di Giuliana Valenza


Aniello Scotto "Il sogno dell'atleta", Acquaforte.




SPIRITO OLIMPICO ITALIANO
La comunicazione dei segni da Occidente a Oriente.
In occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008, in collaborazione con Casa Italia, Coni, è stata organizzata una rassegna di opere grafiche e pittoriche di artisti italiani.
La mostra è allestita dal 08 al 31 agosto nelle sale di Casa Italia; vi partecipano i seguenti 50 artisti provenienti da 12 regioni:
Bachis Lydia - Bajoni Ermes - Belgioioso Paolo - Biancofiore Angela - Bosich Giuseppe - Bracchitta Sandro - Casorati Francesco - Di Gennaro Pino - Fantinato Giuseppe - Finocchiaro Pino - Fiorani Elena - Fioriello Giuseppe - Fontani Simonetta - Freccero Renata - Galbusera Renato - Gatti Vincenzo - Guadagnino Mario - Jannelli Maria - Kanaris Manuela - Lantieri Paolo - Lorenzini Sandro - Magnolato Cesco - Margari Franco - Marino Enzo – Minuto Renata - Monaco Elena - Monari Isabella - Nespolo Ugo - Onida Maria Antonietta - Oronti Giuseppina - Pergolini Angiolo - Puccini Pierluigi - Rolle Luisella - Savinio Ruggero - Scotto Aniello - Sepe Novara Angela - Serafini Andrea - Sirotti Raimondo - Soffiantino Giacomo - Tabusso Francesco - Tarasco Pietro Paolo - Tucci Giuliana - Turria Giovanni - Valenza Giuliana . Varca Andrea - Veremejenco Tatiana - Verna Gianni - Viarengo Elisabetta - Zamboni Roberta - Zelio Andrea.
Il catalogo dell’esposizione è corredato da un saluto introduttivo del Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, "…sono felice di poter celebrare la creazione di un genere unico di opere ispirate allo spirito olimpico, sottolineato dalla qualità di incisioni e pitture che veicolano un messaggio di pace, di intesa tra popoli, di dialogo e fair-play, oltre a una sconfinata passione per Io sport", da una presentazione di Gianfranco Schialvino e da un testo esplicativo di Renata Freccero, curatrice della mostra insieme a Giuliana Valenza.
Torino – Roma, 02 agosto 2008

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