Luogo: Il Ritrovo degli Artisti, un caffè immaginario, sotto una luce soffusa, dove il tempo non sembra mai passare. Attorno a un tavolo si trovano tre artisti che hanno avuto una grande influenza sull'arte contemporanea, ognuno con un approccio unico. Sono Bruno Munari, Piero Manzoni e Maurizio Cattelan. Un'intervista immaginaria, condotta dal giornalista Matteo Irreale, esplora il potere dell'ironia nell'arte e la sua capacità di sollevare interrogativi.
Matteo Irreale: Grazie per essere qui oggi, sebbene, come immagino, questo incontro sia un po’... "impossibile". Volevo iniziare con una domanda che sembra quasi inevitabile: come vedete l’ironia nell’arte? È solo uno strumento di distrazione o è qualcosa di più profondo?
Bruno Munari: (sorridendo) L'ironia non è mai una distrazione. È un modo per far vedere le cose da un'altra angolazione, farle riflettere. Quando ho lavorato su "Il vento" o "La macchina per il disegno", l’intento era quello di far capire che il punto di vista su una realtà può cambiare, a volte basta una piccola inclinazione. L’ironia non è solo un gioco, ma un modo per mettere in discussione e per stimolare la mente a cercare oltre l’ovvio.
Piero Manzoni: (in tono deciso) Eppure, l'ironia può anche smascherare una verità molto scomoda. "Merda d’artista", per esempio, è una dichiarazione ironica, sì, ma anche un modo per interrogarsi sul valore dell'arte stessa. In quella "cosa" sigillata in una lattina, c'è tutto il mio disprezzo per l'idea che l’arte venga ridotta a un prodotto di mercato. Un'opera non ha bisogno di essere bella o di possedere un significato immediato, ma piuttosto di sollevare domande, farci riflettere sul concetto stesso di valore e autenticità.
Maurizio Cattelan: (sorridendo ironicamente) Ah, Manzoni, sempre provocatorio! Ma in fondo, non è questa la bellezza dell’ironia? Essere provocatori senza dover spiegare troppo. Nella mia opera, come ad esempio "La nona ora" o "Him", c'è un elemento di paradosso che gioca con le aspettative. L’arte, secondo me, non dovrebbe essere unicamente "seria", anzi, spesso è proprio nelle contraddizioni che emergono le riflessioni più potenti. Prendi l'ironia come una "violenza gentile", qualcosa che ti fa pensare senza mai imporre una risposta definitiva.
Bruno Munari: (annuisce) Certo, Cattelan. L’arte ironica non deve mai essere troppo didascalica, mai univoca. Deve lasciare spazio al dubbio, alla riflessione personale. Ma l’ironia è anche un modo di parlare delle cose senza parlare direttamente. Se faccio un gioco visivo o un oggetto apparentemente senza significato, invito lo spettatore a porsi delle domande. E, in fondo, anche il pensiero più serio può essere alleggerito dall’ironia.
Piero Manzoni: Ma l'ironia è anche un gioco di potere. Nella "Merda d'artista" ho voluto dire che non esiste un'autorità definitiva in campo artistico. Tutto può essere arte, anche la cosa più banale, e l’ironia è la chiave che permette a tutto ciò di essere visto da una prospettiva diversa. Un po’ come quando un bambino vede una palla e pensa a qualcosa di più grande, ma non lo dice: lo fa attraverso il gioco. L'ironia è il linguaggio che fa saltare i sistemi di valore stabiliti.
Maurizio Cattelan: (pensieroso) E infatti, anche le opere più provocatorie sono quelle che mettono in discussione il sistema. Cattivi maestri, siamo stati accusati di esserlo... Ma l'ironia è anche un modo per parlare dell’assurdo della realtà. Quando ho messo un uomo impiccato o ho fatto levitare un cavallo, non l'ho fatto per shockare, ma per fare in modo che le persone si fermassero a riflettere sulla condizione umana. La risata, in fondo, è solo una reazione immediata, ma poi resta il pensiero, il senso di "cosa sto guardando, davvero?"
Bruno Munari: La risata, quella sì, è interessante. Fa parte del processo di conoscenza. Quella che all’inizio può sembrare una battuta, un gesto sciocco, può evolversi in un momento di consapevolezza. Penso all’ironia come una forma di "educazione" non convenzionale. Non c'è nulla di più profondo di un sorriso che nasconde un pensiero complesso.
Piero Manzoni: (con un sorriso ironico) Non sono mai stato un grande educatore, ma credo che l’arte debba proprio scuotere, svegliare, senza preoccuparsi troppo di essere rispettosi o di piacere a tutti.
Maurizio Cattelan: (guardando entrambi) Sì, perché l’ironia, soprattutto oggi, è un atto di ribellione. È come se l’arte ci dicesse: “Non prenderti troppo sul serio, anche tu sei parte di questo gioco”. Che sia una cazzata o un capolavoro, l’importante è che stimoli una reazione. L’ironia è l’unica via per scardinare le verità assolute, e forse ci insegna che non ce ne sono davvero.
Matteo Irreale: Quindi l’ironia non è solo un mezzo espressivo, ma un vero e proprio atto politico?
Bruno Munari: Potremmo dire che lo è, nel senso che è un atto che incita a non rimanere passivi. Non c’è nulla di più politico dell’arte che fa riflettere, che non ti dà risposte facili. L’ironia in questo caso diventa uno strumento che allontana il dogma, facendo cadere le certezze.
Piero Manzoni: Ecco, l’ironia come liberazione, un modo per riscrivere le regole.
Maurizio Cattelan: (sorridendo) Che poi, in fin dei conti, siamo tutti prigionieri delle nostre stesse risate.
Matteo Irreale: Grazie, è stato davvero stimolante!
Bruno Munari: (con un sorriso) Grazie a voi, l’ironia è un linguaggio universale.
Piero Manzoni: Un piacere.
Maurizio Cattelan: (alza il bicchiere) Alla prossima provocazione.
La scena si dissolve lentamente, con le parole che rimangono sospese nell’aria, come se fossero appena state scritte su una tela invisibile.
Chi sono gli artisti protagonisti di questa intervista impossibile?
- Bruno Munari (1907-1998) è stato un artista, designer e inventore italiano, noto per la sua capacità di unire creatività e funzionalità. La sua arte spazia tra pittura, scultura, design e pedagogia, ed è caratterizzata da un approccio ludico e sperimentale. Munari ha influenzato profondamente il design italiano, con opere che esplorano il rapporto tra forma, colore e movimento, come nel caso dei suoi celebri "libri illeggibili" e delle sue opere cinetiche.
- Piero Manzoni (1933-1963) è stato un artista italiano associato alla corrente dell'arte concettuale e della provocazione. Celebre per la sua ironia e il suo spirito di sfida nei confronti delle convenzioni artistiche, la sua opera più iconica è Merda d'artista (1961), in cui confezionò e firmò barattoli contenenti escrementi, sollevando interrogativi sul valore dell'arte e sull'idea di autorità artistica. Manzoni ha avuto una carriera breve ma rivoluzionaria, rompendo le barriere tra arte e vita quotidiana.
- Maurizio Cattelan (1960-) è un artista italiano contemporaneo noto per le sue opere provocatorie e ironiche che spesso sfidano le convenzioni sociali e politiche. Le sue sculture e installazioni, come La Nona Ora (un Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite) e Comedian (una banana appiccicata a un muro con del nastro adesivo), esplorano il confine tra arte e critica sociale, facendo riflettere sul valore dell'arte e sulla cultura del consumismo. Cattelan ha spesso suscitato scandalo, ma anche ammirazione per la sua capacità di stimolare il pensiero attraverso il paradosso.