Velluto giardino: il tessuto barocco che ha reso unici i santi di Aosta

L’eleganza sacra del velluto giardino: il tesoro tessile della Valle d’Aosta

Velluto giardino la vorato su un telaio di legno della metà del XIX secolo

Nel cuore delle tradizioni artistiche e liturgiche della Valle d’Aosta si cela un tesoro straordinario: il velluto giardino. Questo tessuto lussuoso, originariamente destinato alle corti reali e ai nobili, ha trovato una nuova vita nei paramenti sacri, diventando parte integrante dell’iconografia di San Grato e Sant’Orso. La sua ricchezza cromatica e la sofisticata manifattura lo rendono un simbolo unico nella storia del tessuto ecclesiastico.

Cos’è il velluto giardino?

Il velluto giardino è uno dei più straordinari tessuti barocchi. La sua particolarità risiede nella tecnica del velluto cesellato, che crea un effetto tridimensionale grazie alla combinazione di seta riccia e seta tagliata. I motivi floreali policromi si stagliano con due altezze di rilievo sul fondo piatto, spesso arricchito da laminette dorate o argentate. Questo gioco di luci e colori conferisce al tessuto un’aura di maestosità.

Originariamente realizzato per rivestire le pareti di palazzi aristocratici, il velluto giardino ha trovato spazio anche nelle chiese valdostane. Sebbene la sartoria ecclesiastica ne abbia spesso sacrificato la leggibilità decorativa, i piviali confezionati con questo tessuto conservano tutta la sua potenza visiva.

Il patrimonio tessile della Valle d’Aosta

Il patrimonio di vesti liturgiche della Valle d’Aosta è un caso unico nel panorama europeo. Grazie all’esonero dall’applicazione delle rigide norme tridentine sui colori liturgici, le chiese valdostane hanno conservato un ricco assortimento di paramenti sacri caratterizzati da tonalità vivaci e raffinate. Il velluto giardino, con la sua straordinaria tavolozza cromatica, ha trovato così un terreno fertile per prosperare.

Nel XVII secolo, sia la Cattedrale di Santa Maria che la Collegiata dei Santi Pietro e Orso possedevano numerosi piviali confezionati in questo prezioso tessuto. Un recente restauro ha riportato alla luce l’originaria vivacità dei colori, mettendo in evidenza l’importanza di questi manufatti nell’arte sacra valdostana.

L’evoluzione del velluto giardino e la sua riproduzione

La fabbricazione del velluto giardino richiedeva maestranze altamente specializzate e telai al tiro, strumenti complessi che, nel XIX secolo, furono sostituiti dalle schede perforate della macchina Jacquard. Tuttavia, il valore storico e artistico di questo tessuto ha portato alla sua riproduzione in contesti di grande prestigio.

Un esempio significativo è il lavoro del tessitore Franz J. Ippoldt, che tra il 1999 e il 2010 ha ricostruito il velluto giardino per la decorazione di due importanti residenze barocche: l’alcova del Pagodemburg nel Castello di Nymphenburg e una sala degli Appartamenti Reali di Willanow. La fedeltà cromatica e la qualità dei filati hanno permesso di restituire al pubblico la magnificenza originale di questo tessuto.

Il velluto giardino rappresenta un connubio perfetto tra arte, storia e tradizione. La sua presenza nelle chiese della Valle d’Aosta testimonia una straordinaria fusione tra la liturgia e il gusto estetico dell’epoca barocca. Grazie ai restauri e alle riproduzioni moderne, questo tesoro tessile continua a incantare studiosi, artisti e appassionati di arte sacra.

Credit photo: telaio di legno della metà del XIX secolo monta una macchina Jacquard. Foto: Franz J. Ippoldt 

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