Il costo del museo rispetto ad altri consumi culturali
Uno degli aspetti più interessanti che emerge dalla ricerca è il confronto tra il costo medio del biglietto d'ingresso ai musei e altre forme di consumo culturale. Nel 2023, il prezzo medio di un biglietto intero nei musei analizzati è stato di circa 15 euro, più del doppio rispetto alla media degli istituti statali italiani (6,9 euro). Tuttavia, resta comunque inferiore rispetto ad altri eventi culturali, come concerti, opere liriche o eventi sportivi, che possono costare dalle tre alle cinque volte di più.
L'acquisto dei biglietti: il digitale cresce
L'analisi dei flussi di acquisto evidenzia un importante spostamento verso il digitale. Se nel 2023 il 71% dei biglietti veniva acquistato presso le casse fisiche, nel 2024 la percentuale è scesa al 61%, mentre gli acquisti online sono passati dal 25% al 34%. Questa tendenza dimostra la crescente abitudine del pubblico a prenotare in anticipo e a utilizzare strumenti digitali per accedere ai luoghi della cultura.
Un altro dato significativo riguarda le modalità di pagamento: il 73% dei visitatori ha utilizzato pagamenti elettronici, riducendo la dipendenza dal contante e rendendo i processi di accesso più efficienti.
Chi visita i musei italiani?
Un altro elemento chiave emerso dall’Osservatorio riguarda la provenienza dei visitatori. Solo il 30% dei visitatori nei luoghi analizzati nel 2023 e 2024 è di nazionalità italiana, rispetto al 58% registrato dall'Istat nel 2022. Questo dato indica che il turismo internazionale gioca un ruolo sempre più dominante nella fruizione dei beni culturali italiani, ma sottolinea anche la necessità di strategie per coinvolgere maggiormente il pubblico nazionale.
Politiche di prezzo e accessibilità
Nei 454 istituti statali italiani analizzati, il 52% degli ingressi è gratuito, mentre il 47,8% è a pagamento. Nel campione di MidaTicket, invece, i paganti sono 73,6%, con una netta prevalenza del biglietto intero (71,1%), seguito dai ridotti (20,5%) e dai gruppi (7,1%). Questi numeri suggeriscono che i musei pubblici adottano politiche più inclusive rispetto a quelli privati, ma che esiste ancora margine di crescita nella gestione dei prezzi e degli incentivi per attrarre nuovi visitatori.
L'importanza dei Big Data per la gestione culturale
L’analisi condotta dimostra quanto sia fondamentale implementare strumenti di raccolta dati per migliorare la gestione e la valorizzazione dei luoghi della cultura. La profilazione dei visitatori e lo studio dei comportamenti d’acquisto possono fornire agli operatori strumenti concreti per ottimizzare le politiche di accesso e promozione.
Secondo gli esperti, questi dati dovrebbero essere inclusi nei bandi per la concessione dei servizi di ticketing, in modo da garantire decisioni strategiche basate su informazioni precise e aggiornate. L’Osservatorio MidaTicket punta a diventare un punto di riferimento replicabile anno dopo anno, supportando operatori e policy maker nella gestione sostenibile del patrimonio culturale italiano.
I musei italiani si trovano in una fase di trasformazione digitale e gestionale, dove i Big Data giocano un ruolo sempre più cruciale. La crescita dell'acquisto online, il cambiamento nei comportamenti di spesa e la necessità di una maggiore conoscenza del pubblico rappresentano sfide e opportunità per il futuro. L’obiettivo è rendere i musei non solo più accessibili, ma anche più efficienti nella loro gestione economica e attrattivi per una platea sempre più ampia e diversificata.
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