Ippolito Borghese e la casta bellezza «controriforma»: arte, storia e devozione a Napoli nel Viceregno tra Cinquecento e Seicento
Inauguro oggi una nuova rubrica dedicata ai libri. Lo faccio parlando del libro Ippolito Borghese (1568-1623/24) e la casta bellezza «controriforma». Arte, storia e devozione a Napoli e nel Viceregno tra Cinque e Seicento di Nicola Cleopazzo che è una risorsa fondamentale per comprendere l'interazione tra arte, religione e politica a Napoli durante la Controriforma. Il testo esplora la figura di Ippolito Borghese, importante esponente della nobiltà e del clero, che ha avuto un ruolo cruciale nella promozione di una bellezza «casta», un concetto che si riflette nell’arte sacra e nella spiritualità dell’epoca.
Ippolito Borghese e la Controriforma: un'analisi profonda
Cleopazzo indaga come Ippolito Borghese, influente membro della nobiltà, abbia promosso una visione della bellezza legata alla fede cristiana, rispondendo così agli stimoli della Controriforma. Questo periodo storico, segnato da profondi cambiamenti religiosi e culturali, vede l’arte come un mezzo potente di propaganda religiosa. L’autore analizza come Napoli, centro del Viceregno, diventi un epicentro per la diffusione di modelli estetici che incarnano la spiritualità cristiana e rispondono alle sfide della Riforma protestante.
Arte barocca e bellezza casta: un nuovo concetto religioso
Il libro esplora anche l’emergere dell'arte barocca, che si sviluppa proprio nel cuore della Controriforma. Cleopazzo esamina in dettaglio la centralità della devozione religiosa e come l’arte fosse utilizzata per rafforzare il messaggio cristiano. Le opere di questo periodo, particolarmente a Napoli, non sono solo manifestazioni artistiche, ma strumenti di trasmissione della fede, che celebrano una bellezza sacra e "casta", intesa come espressione della purezza e della devozione cristiana.
Napoli nel Viceregno di Napoli: centro di arte e religione
Napoli rappresenta un caso esemplare di come la politica e la religione si intrecciano nella produzione artistica del Seicento. Le istituzioni ecclesiastiche e politiche hanno un impatto significativo sulla produzione artistica dell'epoca, favorendo la creazione di opere che rispecchiavano il potere della Chiesa e l'autorità del Viceregno. Il libro di Cleopazzo analizza come la città partenopea diventi un luogo privilegiato per lo sviluppo della pittura sacra, con una forte enfasi sulla spiritualità, che si esprime attraverso una bellezza controriformista.
Le immagini a supporto della fede
Il testo è arricchito da numerose immagini, sia in bianco e nero che a colori, che illustrano le opere e le tematiche trattate. Queste immagini offrono un supporto visivo per comprendere come l'arte sia stata al servizio della devozione, rappresentando in modo tangibile la connessione tra bellezza, fede e potere. L'analisi iconologica di Cleopazzo evidenzia come l’arte sacra del periodo barocco risponda a un preciso programma religioso, inteso a rafforzare la fede cristiana attraverso la bellezza.
Un contributo essenziale per la storia dell'arte e della religione
In conclusione, Ippolito Borghese e la casta bellezza «controriforma» è un libro fondamentale per comprendere il ruolo dell'arte nella Controriforma e la sua connessione con la politica e la religione, in particolare a Napoli. Questo studio fornisce una panoramica completa di come l’arte e la devozione si intersecano nel contesto storico del Seicento, offrendo una visione preziosa della bellezza sacra promossa dalla Chiesa per rispondere alle sfide della Riforma protestante.
Con il suo approccio multidisciplinare, il libro si rivela un’opera indispensabile per studiosi di storia dell'arte, religione e cultura, così come per chiunque desideri approfondire la storia artistica e religiosa del periodo barocco a Napoli e nel Viceregno di Napoli.
Foto: in alto - Vergine Assunta, custodita al Monte di Pietà a Napoli; in basso - la copertina del libro
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