venerdì 3 agosto 2007

Villa Barbaro a Maser


Costruita da Palladio per i fratelli Barbaro, l'omonima villa di Maser adegua i propri corpi di fabbrica al declivio della collina retrostante. Il nucleo centrale e residenziale, con il salone a crociera, è avanzato, per bilanciare il livello più basso del suolo; l'ordine gigante di colonne della facciata-tempio regge la trabeazione spezzata del frontone con l'emblema della famiglia. Nonostante l'impiego di materiali poveri (laterizio, intonaco di marmorino), l'edificio mantiene un carattere nobile per la dignità e il decoro dello stile classico. Le barchesse (ali porticate con le colombare), gli ambienti di servizio, i magazzini, il retrostante giardino e la cappella si dispongono sul livello più alto concluso dall'esedra del ninfeo scavata nella collina, a cui seguono i prati e il bosco. Praticità, funzionalità, chiarezza distributiva degli spazi interni ed esterni armonizzano l'insieme. Probabilmente lo stesso Daniele Barbaro, umanista e studioso di architettura dettò il tema del ciclo pittorico: l'armonia celeste regola la vita della famiglia e la prosperità della terra secondo una catena di rimandi allegorici, mitologici, religiosi, astrologici. Gli affreschi dipinti da Paolo Veronese e aiuti (1560 - 1562) sono in stretta relazione con l'architettura del Palladio: l'illusionismo manierista si esprime in un calcolato sistema di rapporti tra le strutture architettoniche reali e quelle dipinte, che fingono logge, balconi, lunette e aperture su paesaggi, mentre le pure armonie cromatiche generano una luminosità chiara e naturale.

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