giovedì 13 novembre 2008

Bedifferent: il bianco e il nero


Bianco. Nero. Solo le menti più vivaci, solo chi sa, ha vissuto, ha approfondito senza vincoli la realtà che ci circonda, e la metafisica che ci pervade, può partorire il vero pensiero estremo. Quello che, allenato, può portarti alla verità; perché, se "in medio stat virtus", si dovranno pur conoscere i confini in cui muoversi.

Ognuno dovrebbe esplorare il suo pensiero fino a questi confini: dal bianco dell'inconscio, fino al nero della propria inconsistenza esistenziale, ci si può riconoscere e si può sorpassarsi, celebrarsi, immaginarsi, vivere e capirsi.

E allora viva il cinismo, l'humor nero, il grottesco, la violenza, il sangue; ma anche la morbidezza, la lealtà, il rispetto, l'armonia, il pensarsi vicini. Tutto questo ci fa uomini vivi, solo sfiorando uno per uno gli estremi di cui il mondo è intriso potremmo considerarci uomini veri.

Toccare il fondo per lanciarsi sempre più in alto. E' l'unico modo per poter vedere tutte le sfumature di questo mondo in bianco e nero, travestito in technicolor.

Tutto questo su BE|Different numero 3.

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