Guida alla tecnica pittorica della tempera

 


La tempera è una delle tecniche pittoriche più antiche e affascinanti, utilizzata sin dai tempi dell'Antico Egitto, ma che ha visto il suo massimo sviluppo nel Medioevo e nel Rinascimento. Questa tecnica è nota per la sua capacità di ottenere colori vivaci e opachi, che si fissano rapidamente su diverse superfici, creando opere che spesso mantengono una qualità luminosa e durevole nel tempo. In questa guida, esploreremo la storia, le caratteristiche, i principali artisti che l'hanno utilizzata e alcune curiosità legate a questa tecnica.


Cos'è la tempera?

La tempera è una tecnica pittorica che utilizza una miscela di pigmento (colore) e un legante, tradizionalmente costituito da uovo, acqua e talvolta altre sostanze naturali come il miele o la colla. La base principale di questa tecnica è l'uso di un legante che permette ai pigmenti di essere mescolati in modo omogeneo e fissati rapidamente su un supporto, che può essere legno, tavola o tela.

A differenza dell'olio, che impiega molto tempo a seccarsi, la tempera asciuga rapidamente, permettendo agli artisti di lavorare in strati sottili e di creare dettagli precisi. Il risultato è un'opera dai colori opachi e luminosi, con una superficie liscia e vellutata.


Origini storiche della tempera

La tecnica della tempera ha una lunga storia, che affonda le radici nell'arte dell'Antichità. Già nell'Antico Egitto, gli artisti usavano una forma primitiva di tempera, mescolando pigmenti naturali con leganti come la gomma arabica. Tuttavia, la tempera così come la conosciamo oggi ha avuto una grande diffusione durante il Medioevo e il Rinascimento.

  1. Medioevo: Nel periodo medievale, la tempera era la tecnica più utilizzata per la pittura su tavola. I pittori medievali, in particolare quelli che decoravano le pergamene e i manoscritti, utilizzavano la tempera per realizzare miniature dai colori vivaci e duraturi. La miscela di uovo e pigmento garantiva una buona adesione su supporti come legno, e la pittura a tempera si diffondeva soprattutto per la realizzazione di icône religiose e pannelli votivi.

  2. Rinascimento: Durante il Rinascimento, la tempera ha avuto il suo periodo di massimo splendore. Artisti come Giotto, Duccio di Guevara, Simone Martini e Fra Angelico utilizzavano la tempera per le loro opere religiose, in particolare per i pannelli destinati agli altari delle chiese. Con l’introduzione della pittura a olio da parte di artisti come Jan van Eyck, la tempera ha lentamente perso popolarità, ma rimase ancora in uso, soprattutto per opere su piccola scala o per dettagli decorativi.

  3. XX Secolo: Nonostante la tecnica dell'olio avesse preso il sopravvento nel corso dei secoli, la tempera ha visto una rinascita nel XX secolo, soprattutto con i pittori moderni che cercavano un ritorno alle tecniche tradizionali. Artisti come Diego Rivera hanno sperimentato la tempera, utilizzandola per la creazione di murales e opere di grande formato, spesso in combinazione con altre tecniche.


Caratteristiche della tecnica della tempera

  1. Composizione e preparazione: La tempera è composta da pigmenti mescolati con un legante a base di uovo. L’uovo, solitamente il tuorlo, è l'ingrediente principale, ma in alcune ricette storiche venivano aggiunti anche acqua, miele, alcol o colla di pesce per conferire maggiore fluidità alla miscela. La tempera può essere applicata con pennelli o spugne su superfici preparate, come tavole di legno trattate con gesso o intonaco.

  2. Velocità di asciugatura: A differenza della pittura ad olio, che può richiedere giorni o settimane per asciugarsi completamente, la tempera si asciuga in tempi brevi. Questo consente agli artisti di lavorare rapidamente e di sovrapporre i colori in più strati sottili, per creare dettagli precisi.

  3. Colori e texture: Le opere in tempera tendono ad avere colori opachi, ma molto brillanti, che non riflettono molta luce. La superficie delle opere è uniforme e liscia, con un aspetto vellutato. La pittura a tempera, per la sua composizione e il suo processo di asciugatura rapida, non permette di sfumare i colori in modo fluido come nella pittura a olio, ma invece impone una certa rigidità nelle transizioni tonali.

  4. Durabilità: La tempera, se applicata correttamente, è estremamente durevole. Il legante a base di uovo crea un legame forte tra il pigmento e il supporto, il che permette alle opere di resistere meglio al tempo rispetto ad altre tecniche pittoriche. Le opere a tempera realizzate nel Medioevo e nel Rinascimento sono ancora oggi visibili e ben conservate, soprattutto perché la pittura a tempera non è sensibile all’umidità come l’olio.


I principali rappresentanti della tempera

  1. Giotto di Bondone (1267-1337): Giotto è uno dei primi grandi maestri ad utilizzare la tempera con grande efficacia. Le sue opere, come gli affreschi nella Basilica di San Francesco ad Assisi e nella Cappella degli Scrovegni a Padova, mostrano una profondità emotiva e un realismo mai visti prima. Giotto, con il suo utilizzo della tempera, ha gettato le basi per lo sviluppo del Rinascimento.

  2. Duccio di Guevara (1255-1319): Pittore italiano, Duccio è famoso per il suo "Maestà", un'opera realizzata con la tecnica della tempera su tavola che lo ha reso uno degli artisti più influenti del Medioevo. La sua capacità di usare la tempera per rappresentare scene sacre con delicatezza e precisione è emblematica del periodo medievale.

  3. Fra Angelico (1395-1455): Fra Angelico, uno dei più noti pittori del Rinascimento, ha utilizzato la tempera per realizzare opere di straordinaria bellezza religiosa. I suoi altari e le sue tavole, come quelli presenti nel Monastero di San Marco a Firenze, sono alcuni dei capolavori in tempera che ci sono giunti.

  4. Sandro Botticelli (1445-1510): Botticelli è famoso per le sue opere realizzate con tempera su tavola, come il celebre "Nascita di Venere" e "La Primavera", che mostrano la sua abilità nel creare figure eleganti e armoniose. Sebbene Botticelli abbia usato anche altre tecniche, la tempera rimane una delle sue più caratteristiche.

  5. Diego Rivera (1886-1957): Durante il XX secolo, l’artista messicano Diego Rivera ha riscoperto l'uso della tempera nei suoi murales. Sebbene il suo stile fosse caratterizzato da un forte impatto visivo, la sua tecnica della tempera conferiva alle sue opere una qualità storica, soprattutto nei grandi murales pubblici che narravano la storia sociale e politica del Messico.


Aneddoti e curiosità sulla tempera

  1. La tempera come "Pittura di Uovo": La tempera viene a volte chiamata "pittura di uovo" proprio perché il legante principale è costituito dall’uovo. Questa sostanza è stata utilizzata per secoli, soprattutto nel Medioevo, per la sua capacità di fissare bene il pigmento e conferire luminosità al colore. La formula dell’uovo si è evoluta nel corso dei secoli, ma la base è rimasta la stessa.

  2. Pittura da tavola e manoscritti: La tempera è stata la tecnica preferita per i dipinti su tavola e per la decorazione di manoscritti miniati. Molti dei manoscritti medievali, riccamente decorati con oro e pigmenti vivaci, sono stati realizzati con la tempera, che permetteva di creare immagini dettagliate e precise.

  3. La Rinascita nel XX secolo: La tempera è stata riscoperta nel XX secolo, grazie anche a pittori modernisti che cercavano di riportare in vita le tecniche tradizionali. Diego Rivera, per esempio, ha utilizzato la tempera per i suoi famosi murales messicani, che raccontano la storia sociale del paese.


La tempera è una tecnica pittorica che, pur avendo attraversato secoli di evoluzione, ha saputo mantenere il suo fascino e la sua rilevanza nel panorama artistico mondiale. Dai capolavori medievali e rinascimentali fino alle opere moderne, la tempera ha saputo adattarsi a diversi stili e periodi, conferendo alle opere un aspetto di luminosità e durevolezza. Con la sua velocità di asciugatura e la capacità di rendere dettagli sottili e precisi, la tempera continua ad essere una tecnica amata e rispettata da molti artisti contemporanei.

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