sabato 15 dicembre 2007

Il Grande Muro di Stelle di Piero Fantastichini


Quest'oggi vogliamo parlarvi de "Il Grande Muro di Stelle" di Piero Fantastichini. Si tratta di un'opera immensa, sia per ciò che attiene le sue dimensioni sia per quel che riguarda il suo significato più profondo.

E' un'opera che potremmo definire interattiva. Dietro ogni stella è posto un chip (in totale l'opera ne contiene 12.000) che trasmette dati e immagini su schermi di cellulari e notebook dotati di connessione wireless.

Ogni qualvolta si avvicina il telefonino ad un chip, sullo schermo appare l'immagine di un'altra opera d'arte. Ciò che Piero Fantastichini vuol comunicare attraverso questa sua imponente installazione, visibile presso l'Accademia di Belle Arti, in via Ripetta a Roma, è la commistione tra arte e tecnologia, partendo dal presupposto che "in un'epoca di iperconnettività estesa, in cui viviamo sempre collegati tra di noi e alla rete - dice Anna Marullo di Nòva 24 - la necessità di avere le informazioni che cerchiamo nel più breve tempo possibile è ormai prioritaria. A questa nuova dimensione di cultura on demand non si sottrae neanche l'arte. Non tutti, però, chiedono lo stesso tipo di esperienza artistica: ecco che allora, Il Grande Muro di Stelle, rende disponibile un'enorme massa di opere d'arte taggate in cui ciascuno può scegliere secondo la logica dell'i-pertinenza, ovvero secondo percorsi pertinenti ai propri interessi."

"L'opera di Fantastichini - prosegue Anna Marullo - sollecita un'esperienza familiare, perché simile a quella che si compie su internet e in cui il percorso dell'utente è libero e associativo e in grado di condurlo alla scoperta di universi virtuali nascosti, gli stessi che svela il tag (chip) nel Grande Muro di Stelle."

"La mia opera - dice il Maestro Piero Fantastichini - è stata pensata e realizzata a Nizza con la collaborazione dell'Ecole Polytechnique dell'Università di Nizza, perché sono i giovani che per primi chiedono nuove forme d'arte. Inoltre, attraverso questo lavoro ho voluto dimostrare agli studenti che anche nell'arte la dimensione del rigore e dell'ordine è importante. L'uso della tecnologia costringe l'artista a piegare il suo percorso creativo al pragmatismo."

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